Operazione antibracconaggio del Nucleo di Vigilanza I.F.A.E. di Barletta
Sequestrati altri quattro richiami acustici elettromagnetici. Ancora diffuse le pratiche venatorie illegali
lunedì 15 ottobre 2012
I servizi mirati alla tutela della fauna selvatica, ed in particolare alla lotta all'attività venatoria svolta con l'ausilio di mezzi vietati, predisposti e coordinati da Giuseppe Cava e Ruggiero Porcelluzzi, rispettivamente primo dirigente e primo funzionario del Nucleo di Vigilanza ittico-faunistica, ambientale ed ecologica di Barletta, hanno determinato per l'ennesima volta il sequestro contro ignoti di richiami acustici elettromagnetici. Le attività di controllo notturne operate dalle guardie nello scorso fine settimana e che hanno interessato il territorio agro – silvo – pastorale dei comuni di Andria, Canosa di Puglia e Minervino Murge hanno portato al rinvenimento di ben n. 4 (quattro) richiami elettromagnetici vietati (funzionanti ed incustoditi) che riproducevano il verso della "quaglia" (Coturnix coturnix) completi di lettore casetta – timer - batteria – diffusore del suono – cavetti / morsetti e vari accessori atti all'occultamento del materiale.
Gli oggetti sequestrati, sono il mezzo, purtroppo ancora frequente, di pratiche venatorie illegali. Infatti, i richiami vengono piazzati in ore serali nelle zone più idonee e per mezzo di un congegno (timer) si attivano nella notte diffondendo il verso della "quaglia" (esemplare di fauna selvatica cacciabile) per un raggio di diversi chilometri. Questa pratica consente al bracconiere di trovare nella successiva mattinata più animali nel territorio, i quali, ingannati dal richiamo illegale, gli consentono di ottenere carnieri più congrui. Il tutto a discapito dei cacciatori rispettosi delle norme, i quali da tali azioni vengono sempre più mortificati con il rischio di essere confusi con chi non rispetta le norme venatorie. I richiami, in applicazione dell'art. 49 comma 2° della Legge Regionale Puglia n. 27/98, sono stati depositati presso il competente ufficio della provincia di BAT ove, dopo il decreto di confisca, saranno distrutti.
L'operazione del Nucleo segue di pochi giorni un'altra effettuata dallo stesso personale, congiuntamente con la Polizia Provinciale della Bat, e conclusasi con il sequestro di sei richiami proibiti. "Insomma, sottolineano i Responsabili Cava e Porcelluzzi, il fronte della tutela dell'ambiente è sempre più ampio con il territorio aggredito non solo da cementificatori e inquinatori ma anche da numerosi bracconieri".
Gli oggetti sequestrati, sono il mezzo, purtroppo ancora frequente, di pratiche venatorie illegali. Infatti, i richiami vengono piazzati in ore serali nelle zone più idonee e per mezzo di un congegno (timer) si attivano nella notte diffondendo il verso della "quaglia" (esemplare di fauna selvatica cacciabile) per un raggio di diversi chilometri. Questa pratica consente al bracconiere di trovare nella successiva mattinata più animali nel territorio, i quali, ingannati dal richiamo illegale, gli consentono di ottenere carnieri più congrui. Il tutto a discapito dei cacciatori rispettosi delle norme, i quali da tali azioni vengono sempre più mortificati con il rischio di essere confusi con chi non rispetta le norme venatorie. I richiami, in applicazione dell'art. 49 comma 2° della Legge Regionale Puglia n. 27/98, sono stati depositati presso il competente ufficio della provincia di BAT ove, dopo il decreto di confisca, saranno distrutti.
L'operazione del Nucleo segue di pochi giorni un'altra effettuata dallo stesso personale, congiuntamente con la Polizia Provinciale della Bat, e conclusasi con il sequestro di sei richiami proibiti. "Insomma, sottolineano i Responsabili Cava e Porcelluzzi, il fronte della tutela dell'ambiente è sempre più ampio con il territorio aggredito non solo da cementificatori e inquinatori ma anche da numerosi bracconieri".