Omicidio Cilli, forse altre persone coinvolte nel caso

Al centro delle indagini ci sono molteplici indizi considerati "univoci e concordanti"

venerdì 25 marzo 2022
A cura di La redazione
Una serie di indizi, considerati dagli inquirenti "chiaramente univoci e concordanti", ma soprattutto "convergenti nel focalizzarsi sugli indagati", hanno portato alla svolta nel caso di Michele Cilli, che tuttavia è ancora lontano dal potersi definire risolto.

Nel mistero del giovane 24enne barlettano, scomparso e ucciso a gennaio scorso, secondo la ricostruzione degli inquirenti, probabilmente sono coinvolte anche altre persone oltre ai due soggetti accusati di omicidio e soppressione di cadavere.

Il gip di Trani ha parlato di "un evidente clima omertoso permeante la vicenda in disamina", a cui si aggiungono i "diversi tentativi di depistaggio" definiti così dal procuratore Renato Nitti e da "un'attività di distruzione del materiale probatorio da parte dei soggetti coinvolti nella vicenda" secondo il sostituto procuratore Francesco Aiello.

Tutte tessere intricate di un mosaico composto da registrazioni di telecamere di sorveglianza raccolte in varie zone di Barletta (nei pressi del Castello, sul lungomare Mennea, in via Ofanto), da tabulati telefonici e tracciati GPS, che potrebbero portare all'individuazione di altri soggetti coinvolti nel caso. Le indagini infatti sono ancora in corso, e soprattutto si cerca ancora un movente.


Al momento sono stati interessati dalla misura della custodia cautelare in carcere Dario Sarcina, considerato il presunto autore dell'omicidio di Michele Cilli, e Cosimo Damiano Borraccino che è ritenuto coinvolto in concorso nella soppressione del cadavere di cui ad oggi non rimane alcuna traccia.

Il motivo che avrebbe portato all'omicidio di Cilli potrebbe essere legato a "precedenti dissapori tra i soggetti coinvolti", come riferito dal procuratore Nitti: si è parlato, sin dai primi momenti, di un possibile regolamento di conti negli ambienti dello spaccio.