Oltre i numeri, i volti che davvero fanno la differenza nelle vaccinazioni
Variante omicron, no vax, giovani: le parole del dottor Falco
sabato 18 dicembre 2021
Un sistema scientifico e umano: è questo quello che caratterizza l'hub vaccinale di Barletta. Per saperne di più abbiamo incontrato giovedì mattina al PalaBorgia il dottor Sabino Falco, Responsabile del Dipartimento di Prevenzione di Barletta con il quale abbiamo fatto il punto dello stato di vaccinazioni in città «Rispetto all'intera popolazione barlettana fino ad oggi abbiamo vaccinato:
Se poteste passare una giornata nell'hub vaccinale di Barletta, vi accorgereste quanto ogni azione sia scandita da un tempo preciso, quello della cura e dell'impegno che ci mette ogni singolo componente.
Una "catena di montaggio" fatta da diversi step:
Abbiamo ricordato insieme al dottor Falco quando, esattamente un anno fa, nel periodo di novembre, la situazione stava sfuggendo di mano, sorprendendo tutti per l'imprevedibilità con cui il virus si stava diffondendo. «Quando sono arrivato qui mi sono posto un obiettivo: tutto doveva essere organizzato nei minimi dettagli. Adesso chiunque risulti positivo viene prontamente messo in isolamento. Quando gli altri hanno sospeso l'attività di vaccinazione, siamo rimasti aperti per la mole ingente di richieste di persone prevenienti anche da altre città.
Voglio far passare l'idea che in questo hub le persone entrano con dei punti interrogativi ed escono con delle risposte, perché qui possono trovarle» dice Falco. «Il centro di Barletta continua la sua attività mostrandosi il vero antidoto contro la malainformazione. Un hub dalle mille potenzialità avendo vaccinato oltre 1000 soggetti allergici e non solo: personale medico, bambini, giovani e anche i più diffidenti. Come? Il contatto umano. I professionisti forniscono dati scientifici, non sono chiamati a convincere gli scettici eppure rispondono con numeri.
No Vax
«Ne abbiamo vaccinati molti, soprattutto nell'ultimo periodo. Vorrei chiedere loro: «Perché non credete nella scienza?»
Giovani
«Loro, stanno dimostrando una partecipazione attiva. Si recano qui con molto entusiasmo. È segno di responsabilità, ed è quella che deve prevalere»
«L'hub di Barletta sta dando numeri importantissimi per l'Asl. La cittadinanza deve sapere che questa struttura è vicina a loro per il presente. Stiamo programmando anche il futuro, organizzando tutte le date di gennaio».
- 91% Prima dose
- 84% Seconda dose
- 24% Terza dose
Se poteste passare una giornata nell'hub vaccinale di Barletta, vi accorgereste quanto ogni azione sia scandita da un tempo preciso, quello della cura e dell'impegno che ci mette ogni singolo componente.
Una "catena di montaggio" fatta da diversi step:
- primo accesso e controllo della temperatura;
- secondo accesso si è accolti dal personale della Caritas per il controllo della prenotazione;
- secondo controllo: verifica dei 5 mesi passati;
- passaggio ai medici per compilare le ultime carte. In questo momento verrà scelta l'azienda farmaceutica per la propria vaccinazione;
- somministrazione del vaccino;
- 15 minuti nella sala d'attesa nel caso in cui qualcuno dovesse sentirsi poco bene;
- registrazione della dose effettuata.
Abbiamo ricordato insieme al dottor Falco quando, esattamente un anno fa, nel periodo di novembre, la situazione stava sfuggendo di mano, sorprendendo tutti per l'imprevedibilità con cui il virus si stava diffondendo. «Quando sono arrivato qui mi sono posto un obiettivo: tutto doveva essere organizzato nei minimi dettagli. Adesso chiunque risulti positivo viene prontamente messo in isolamento. Quando gli altri hanno sospeso l'attività di vaccinazione, siamo rimasti aperti per la mole ingente di richieste di persone prevenienti anche da altre città.
Voglio far passare l'idea che in questo hub le persone entrano con dei punti interrogativi ed escono con delle risposte, perché qui possono trovarle» dice Falco. «Il centro di Barletta continua la sua attività mostrandosi il vero antidoto contro la malainformazione. Un hub dalle mille potenzialità avendo vaccinato oltre 1000 soggetti allergici e non solo: personale medico, bambini, giovani e anche i più diffidenti. Come? Il contatto umano. I professionisti forniscono dati scientifici, non sono chiamati a convincere gli scettici eppure rispondono con numeri.
Variante Omicron
«Ci siamo occupati anche della ricerca e della raccolta dati. In questo momento tutti i positivi vengono analizzati. Da settembre monitoriamo tutti i casi positivi dopo la vaccinazione, schedandoli per età, tempo passato e altre metriche. Sono tutti dati che metteremo a disposizione della ricerca. Certo, per evitare e varianti dovremmo vaccinare tutto il mondo, ma il vaccino è la possibilità di curare un nuovo positivo come se avesse contratto un'influenza».Associazioni
«Caritas, Croce Rossa e Operatori Emergenza Radio sono costantemente al nostro fianco, non sono un elemento accessorio, ma fondamentali per tutta l'organizzazione e per il flusso di persone da gestire. Anche l'Amministrazione ci è stata vicina, incluso il commissario Delle Donne.No Vax
«Ne abbiamo vaccinati molti, soprattutto nell'ultimo periodo. Vorrei chiedere loro: «Perché non credete nella scienza?»
Giovani
«Loro, stanno dimostrando una partecipazione attiva. Si recano qui con molto entusiasmo. È segno di responsabilità, ed è quella che deve prevalere»
«L'hub di Barletta sta dando numeri importantissimi per l'Asl. La cittadinanza deve sapere che questa struttura è vicina a loro per il presente. Stiamo programmando anche il futuro, organizzando tutte le date di gennaio».