Nuovo colore e nuova luce per l’effige della Madonna dello Sterpeto a Barletta
Volontari restituiscono bellezza all'immagine sul portale che porta al Santuario, con l'intervento della professoressa Antonella Palmitessa
giovedì 11 aprile 2024
9.52
La Madonna dello Sterpeto di Barletta per molti cittadini è simbolo della città, e grazie alle pennellate della professoressa e pittrice Antonella Palmitessa e all'impegno dell'associazione "Barlett e Avest", nella mattinata dell'8 aprile, l'effige della Madonna dello Sterpeto posizionata sul portale che un tempo conduceva al Santuario, come gli stemmi laterali, è tornata a splendere.
Un'immagine ormai priva di colori a causa degli agenti atmosferici che è stata restaurata grazie al consenso del padre superiore del Santuario e all'ausilio gratuito del mezzo di trasporto.
Abbiamo intervistato la professoressa Palmitessa che ci racconta: "L'iniziativa è partita dall'associazione Barletta e Avest che dopo aver visto le mie opere artistiche sparse in diversi punti della città hanno deciso di contattarmi. L'emozione è stata molto forte perché in cuor mio avevo già il desiderio di dare di nuovo colore e luce al quadro della Madonna ormai sbiadito dal tempo. Ho ridipinto l'icona a 12 metri di altezza e l'ho fatto con il cuore".
La professoressa conclude poi dicendo: "I desideri si realizzano e questo mio desiderio si è avverato; sono felicissima di aver donato il mio tempo e la mia passione".
Il culto della Madonna dello Sterpeto è legato alla peste del 1656, anno del ritrovamento dell'icona. Si ritiene che l'epidemia, che stava decimando la popolazione, fosse cominciata a Napoli con l'arrivo degli spagnoli e che con il suo espandersi una delle città più colpite sia stata proprio Barletta. Non sapendo come fermare l'epidemia i cittadini decisero di rivolgersi a Gesù e alla Madonna, infatti poco dopo venne rinvenuto un quadro della Madonna in perfette condizioni, e proprio la scoperta coincise con un improvviso rallentamento della peste. Secondo la leggenda l'icona bizantina fu trasportata dai monaci basiliani a Barletta nell'VIII secolo.
Un'immagine ormai priva di colori a causa degli agenti atmosferici che è stata restaurata grazie al consenso del padre superiore del Santuario e all'ausilio gratuito del mezzo di trasporto.
Abbiamo intervistato la professoressa Palmitessa che ci racconta: "L'iniziativa è partita dall'associazione Barletta e Avest che dopo aver visto le mie opere artistiche sparse in diversi punti della città hanno deciso di contattarmi. L'emozione è stata molto forte perché in cuor mio avevo già il desiderio di dare di nuovo colore e luce al quadro della Madonna ormai sbiadito dal tempo. Ho ridipinto l'icona a 12 metri di altezza e l'ho fatto con il cuore".
La professoressa conclude poi dicendo: "I desideri si realizzano e questo mio desiderio si è avverato; sono felicissima di aver donato il mio tempo e la mia passione".
Il culto della Madonna dello Sterpeto è legato alla peste del 1656, anno del ritrovamento dell'icona. Si ritiene che l'epidemia, che stava decimando la popolazione, fosse cominciata a Napoli con l'arrivo degli spagnoli e che con il suo espandersi una delle città più colpite sia stata proprio Barletta. Non sapendo come fermare l'epidemia i cittadini decisero di rivolgersi a Gesù e alla Madonna, infatti poco dopo venne rinvenuto un quadro della Madonna in perfette condizioni, e proprio la scoperta coincise con un improvviso rallentamento della peste. Secondo la leggenda l'icona bizantina fu trasportata dai monaci basiliani a Barletta nell'VIII secolo.