Nuovi talenti del fumetto made in Barletta, vince "The juice"
Vito Ricco e Pietrantonio Bruno premiati al BGeek con il loro racconto d'esordio
martedì 7 luglio 2015
Non lasciatevi ingannare dalle dolci tinte acquerello della copertina di "The juice", la storia a fumetti realizzata da due giovani barlettani: sfogliando già la prima pagina vi troverete immersi in una claustrofobica narrazione mista tra horror e splatter, tra fiotti di sangue e succo d'arancia. Tutto questo è nato dalla sfrenata fantasia di Vito Ricco e Pietrantonio Bruno che, rispettivamente nei ruoli di autore e disegnatore, hanno dato vita a questo breve fumetto con cui hanno vinto il concorso "B-Ink, nuovi talenti del fumetto" associato alla fiera del fumetto di Bari "BGeek", registrando ammirazione e consensi nonostante la loro qualifica di esordienti. La loro storia è stata premiata da una giuria di esperti nel campo del fumetto, ricevendo come premio la pubblicazione di 100 copie del loro fumetto, una targa commemorativa e un intero spazio espositivo durante la fiera che si è svolta il 27 e 28 giugno al "Palaflorio" di Bari.
Vito Ricco, classe 1982, è nato a Barletta ed è diplomato in ragioneria: si definisce un grande appassionato di fumetti americani, tra cui le storie di Alan Moore, Garth Ennis, Mark Millar, e anche di romanzi e storie come quelle di Poe, Lovecraft e Stephen King. Il concorso del BGeek è stato il primo concorso sui fumetti a cui ha partecipato, con la grande fortuna di ottenere una vittoria al primo colpo. Pietrantonio Bruno, nato nel 1996 anche lui a Barletta, frequenta il Liceo Artistico "De Nittis" a Bari, dove sta per diplomarsi. E' affascinato dai fumetti ma – per sua ammissione - non si definisce un nerd («odio gli estremi» ha confessato), ma ama molto il disegno, la pittura e l'arte in generale. L'obiettivo che si prefissa per il futuro è di emergere nel campo fumettistico e riuscire a vivere di questo lavoro.
Come è nata questa collaborazione tra voi?
Ricco: «Ci siamo incontrati durante gli incontri di un progetto nato nella fumetteria "Area51" di Barletta, lì per lì non siamo riusciti a costruire nulla, poi quando Pietro mi chiese di collaborare ad una storia breve per partecipare al concorso del BGeek è nato "The juice" che ci ha portati alla vittoria».
Bruno: «La collaborazione è nata quando ho visto l'annuncio del concorso indetto dalla fiera, mi sono interessato e ho contato Vito per una sceneggiatura. Ci conoscevamo già grazie agli incontri in fumetteria».
Vi siete ispirati a qualche storia o autore di cui siete appassionati?
Ricco: «Personalmente mi hanno ispirato i racconti brevi di Lovecraft e del maestro Edgar Allan Poe».
Bruno: «Per questa storia mi sono ispirato in particolar modo all'inchiostrazione oscura di Nicola Mari e al suo espressionismo, lasciandomi un po' andare nell'atmosfera horror della storia».
State già pensando al prossimo lavoro dopo questo premio?
Ricco: «Sto scrivendo una nuova opera, con la speranza che possa essere edita un giorno».
Bruno: «Per ora no, sono ancora uno studente e ho solo tanta voglia di studiare».
Che futuro pensate che ci sia per i giovani che aspirano a lavorare nel mondo dei fumetti?
Ricco: «Eh bella domanda, l'editoria italiana è un mondo duro dove cercare di emergere, che si tratti di fumetti o di romanzi. Di certo non è un futuro facile, ma per quello che mi riguarda le sfide che più mi appassionano sono quelle toste, ergo non mollo».
Bruno: «Un futuro difficile sicuramente, è un settore complesso e l'obiettivo viene raggiunto solo da chi ha la forza necessaria e la volontà giusta per andare avanti, andando contro tutto e tutti, senza scartare l'ipotesi del fallimento».
Barletta e i fumetti: che rapporto li lega? Conoscete altri appassionati del settore?
Ricco: «Un rapporto di amore e odio, se da un lato ci sono realtà come la fumetteria che ospita una bella comunità "fumettara", dall'altro c'è una città che resta ancora un po' ostile nei nostri confronti. Comunque sì, ci sono altri appassionati per fortuna e personalmente ne conosco parecchi, ed è una bella fortuna».
Bruno: «Premettendo che non mi considero un appassionato né di fumetti e né di fumetterie, a me piace prima di tutto disegnarli; comunque è un rapporto che secondo me si limita solo all'intrattenimento e allo svago che offre il fumetto, cose blande tipo "Chi è più forte Hulk o Superman?" senza soffermarsi troppo su ciò che c'è dietro».
Vito Ricco, classe 1982, è nato a Barletta ed è diplomato in ragioneria: si definisce un grande appassionato di fumetti americani, tra cui le storie di Alan Moore, Garth Ennis, Mark Millar, e anche di romanzi e storie come quelle di Poe, Lovecraft e Stephen King. Il concorso del BGeek è stato il primo concorso sui fumetti a cui ha partecipato, con la grande fortuna di ottenere una vittoria al primo colpo. Pietrantonio Bruno, nato nel 1996 anche lui a Barletta, frequenta il Liceo Artistico "De Nittis" a Bari, dove sta per diplomarsi. E' affascinato dai fumetti ma – per sua ammissione - non si definisce un nerd («odio gli estremi» ha confessato), ma ama molto il disegno, la pittura e l'arte in generale. L'obiettivo che si prefissa per il futuro è di emergere nel campo fumettistico e riuscire a vivere di questo lavoro.
Come è nata questa collaborazione tra voi?
Ricco: «Ci siamo incontrati durante gli incontri di un progetto nato nella fumetteria "Area51" di Barletta, lì per lì non siamo riusciti a costruire nulla, poi quando Pietro mi chiese di collaborare ad una storia breve per partecipare al concorso del BGeek è nato "The juice" che ci ha portati alla vittoria».
Bruno: «La collaborazione è nata quando ho visto l'annuncio del concorso indetto dalla fiera, mi sono interessato e ho contato Vito per una sceneggiatura. Ci conoscevamo già grazie agli incontri in fumetteria».
Vi siete ispirati a qualche storia o autore di cui siete appassionati?
Ricco: «Personalmente mi hanno ispirato i racconti brevi di Lovecraft e del maestro Edgar Allan Poe».
Bruno: «Per questa storia mi sono ispirato in particolar modo all'inchiostrazione oscura di Nicola Mari e al suo espressionismo, lasciandomi un po' andare nell'atmosfera horror della storia».
State già pensando al prossimo lavoro dopo questo premio?
Ricco: «Sto scrivendo una nuova opera, con la speranza che possa essere edita un giorno».
Bruno: «Per ora no, sono ancora uno studente e ho solo tanta voglia di studiare».
Che futuro pensate che ci sia per i giovani che aspirano a lavorare nel mondo dei fumetti?
Ricco: «Eh bella domanda, l'editoria italiana è un mondo duro dove cercare di emergere, che si tratti di fumetti o di romanzi. Di certo non è un futuro facile, ma per quello che mi riguarda le sfide che più mi appassionano sono quelle toste, ergo non mollo».
Bruno: «Un futuro difficile sicuramente, è un settore complesso e l'obiettivo viene raggiunto solo da chi ha la forza necessaria e la volontà giusta per andare avanti, andando contro tutto e tutti, senza scartare l'ipotesi del fallimento».
Barletta e i fumetti: che rapporto li lega? Conoscete altri appassionati del settore?
Ricco: «Un rapporto di amore e odio, se da un lato ci sono realtà come la fumetteria che ospita una bella comunità "fumettara", dall'altro c'è una città che resta ancora un po' ostile nei nostri confronti. Comunque sì, ci sono altri appassionati per fortuna e personalmente ne conosco parecchi, ed è una bella fortuna».
Bruno: «Premettendo che non mi considero un appassionato né di fumetti e né di fumetterie, a me piace prima di tutto disegnarli; comunque è un rapporto che secondo me si limita solo all'intrattenimento e allo svago che offre il fumetto, cose blande tipo "Chi è più forte Hulk o Superman?" senza soffermarsi troppo su ciò che c'è dietro».