«Nuovi scavi a Canne della Battaglia, noi ci siamo»
La nota di Nino Vinella per Archeoclub e comitato Pro-Canne
lunedì 3 luglio 2023
10.06
Quali Enti di Terzo Settore stabilmente presenti ed operanti nel Territorio, il Comitato italiano pro Canne della Battaglia ODV (nel 70° di istituzione dal 1953) e l'Archeoclub d'Italia APS Sede storica di Canne della Battaglia Barletta, appresa la notizia diffusa come segue dagli Organizzatori, dichiarano e ribadiscono la propria massima disponibilità a collaborare in sinergia di scopo ponendosi già nell'immediato con le proprie strutture e risorse umane quale supporto logistico e di comunicazione". Così il giornalista Nino Vinella (a nome di entrambe le sigle associative) che prosegue.
"A cent'anni dai colpi di piccone che portarono alla luce le prime strutture della cittadella (1923-24), prende il via una nuova campagna di indagine archeologica sul Monte di Canne e nel comprensorio cannense tutto, promossa dalle Università di Bari (Dipartimento di Ricerca e Innovazione Umanistica) e di Foggia (Dipartimento di Studi Umanistici), in collaborazione con la Direzione Regionale Musei della Puglia-Antiquarium e Parco Archeologico di Canne della Battaglia.
Dopo le prime scoperte di un secolo fa, il sito acquisì rapidamente centralità nell'interesse della comunità degli archeologi, accompagnata da grande curiosità in un pubblico più vasto, attirato dal tema dell'individuazione dei luoghi della battaglia annibalica.
L'attenzione scientifica riversata su Canne ha così portato a ripetute e intense stagioni di studio, particolarmente negli Anni Trenta (gli "scavi-Gervasio"), negli Anni Cinquanta (gli "scavi-Bertocchi") e poi negli ultimi due decenni del secolo scorso, a cura della Soprintendenza.
Le investigazioni effettuate lungo il Novecento hanno dunque disvelato la lunghissima parabola storica di Canne e del suo territorio (i ritrovamenti si allargano dalla cittadella alle località di Pezza La Forbice, Fontanelle, San Mercurio, Masseria di Basso, Antenisi), ottenendo preziose informazioni storiche, riportando in luce imponenti resti architettonici e una grande messe di reperti, ma (come è proprio della ricerca scientifica, del resto) lasciando in eredità molti interrogativi, ponendo nuovi problemi e suggerendo rinnovati itinerari di studio.
Dopo l'interruzione degli scavi alla fine del Novecento e a fronte dei numerosi stimoli e interrogativi che chiedono risposta scientifica, sono parsi maturi i tempi per "un'archeologia di Canne nel XXI secolo", ovvero per un programma di ripresa delle indagini sul campo, di lungo respiro, di approccio sistematico, che faccia leva sulle nuove risorse e sugli aggiornamenti tecnico-metodologici applicati in archeologia negli ultimi anni; il progetto sarà inoltre aperto a un'integrazione con altri saperi e al recepimento delle istanze sociali riguardo alla conservazione, gestione e fruizione dei beni culturali.
Dal 3 al 29 luglio dunque un'équipe di docenti, ricercatori, dottorandi, specializzandi e studenti delle Università di Bari e Foggia condurrà una campagna archeologica a Canne.
L'intervento prevede preliminarmente una serie di attività diagnostiche, quali rilievi geomagnetici e georadar, rilevamento topografico georeferenziato, ricognizioni di superficie e un'analisi sistematica delle architetture portate in luce sinora, che precederanno e affiancheranno i primi saggi di scavo, impiantati sia in aree già indagate che in settori sinora mai investigati; nel contempo sarà svolto un lavoro nei magazzini dell'Antiquarium, dove sono depositati i reperti degli ultimi scavi che richiedono ancora uno studio specifico e che costituiranno un'opportunità pure per una rilettura delle indagini precedenti.
"A cent'anni dai colpi di piccone che portarono alla luce le prime strutture della cittadella (1923-24), prende il via una nuova campagna di indagine archeologica sul Monte di Canne e nel comprensorio cannense tutto, promossa dalle Università di Bari (Dipartimento di Ricerca e Innovazione Umanistica) e di Foggia (Dipartimento di Studi Umanistici), in collaborazione con la Direzione Regionale Musei della Puglia-Antiquarium e Parco Archeologico di Canne della Battaglia.
Dopo le prime scoperte di un secolo fa, il sito acquisì rapidamente centralità nell'interesse della comunità degli archeologi, accompagnata da grande curiosità in un pubblico più vasto, attirato dal tema dell'individuazione dei luoghi della battaglia annibalica.
L'attenzione scientifica riversata su Canne ha così portato a ripetute e intense stagioni di studio, particolarmente negli Anni Trenta (gli "scavi-Gervasio"), negli Anni Cinquanta (gli "scavi-Bertocchi") e poi negli ultimi due decenni del secolo scorso, a cura della Soprintendenza.
Le investigazioni effettuate lungo il Novecento hanno dunque disvelato la lunghissima parabola storica di Canne e del suo territorio (i ritrovamenti si allargano dalla cittadella alle località di Pezza La Forbice, Fontanelle, San Mercurio, Masseria di Basso, Antenisi), ottenendo preziose informazioni storiche, riportando in luce imponenti resti architettonici e una grande messe di reperti, ma (come è proprio della ricerca scientifica, del resto) lasciando in eredità molti interrogativi, ponendo nuovi problemi e suggerendo rinnovati itinerari di studio.
Dopo l'interruzione degli scavi alla fine del Novecento e a fronte dei numerosi stimoli e interrogativi che chiedono risposta scientifica, sono parsi maturi i tempi per "un'archeologia di Canne nel XXI secolo", ovvero per un programma di ripresa delle indagini sul campo, di lungo respiro, di approccio sistematico, che faccia leva sulle nuove risorse e sugli aggiornamenti tecnico-metodologici applicati in archeologia negli ultimi anni; il progetto sarà inoltre aperto a un'integrazione con altri saperi e al recepimento delle istanze sociali riguardo alla conservazione, gestione e fruizione dei beni culturali.
Dal 3 al 29 luglio dunque un'équipe di docenti, ricercatori, dottorandi, specializzandi e studenti delle Università di Bari e Foggia condurrà una campagna archeologica a Canne.
L'intervento prevede preliminarmente una serie di attività diagnostiche, quali rilievi geomagnetici e georadar, rilevamento topografico georeferenziato, ricognizioni di superficie e un'analisi sistematica delle architetture portate in luce sinora, che precederanno e affiancheranno i primi saggi di scavo, impiantati sia in aree già indagate che in settori sinora mai investigati; nel contempo sarà svolto un lavoro nei magazzini dell'Antiquarium, dove sono depositati i reperti degli ultimi scavi che richiedono ancora uno studio specifico e che costituiranno un'opportunità pure per una rilettura delle indagini precedenti.