Nuova bufera a Palazzo di Città. Il sindaco Cannito scarica la dirigente Scommegna
Il commento di Federica Dibenedetto
lunedì 11 ottobre 2021
22.57
Potrebbe essere uno degli ultimi atti del sindaco Cosimo Cannito. Anche per questo appare ancora più eclatante. Il primo cittadino, dimissionario, ha messo nero su bianco la volontà di «procedere al recesso del contratto» sottoscritto con la dirigente Santa Scommegna.
Adesso gli uffici del personale dovranno fare il resto. E così, a poche ore dal consiglio comunale durante il quale si discuterà la mozione di sfiducia che potrebbe decretare l'eventuale conclusione anticipata del mandato, una nuova bufera si è abbattuta su Palazzo di Città. Non solo sul piano gestionale, visto che i settori guidati da Santa Scommegna (Cultura, Attività produttive e Supporto alla direzione politica dell'ente) dovranno essere affidati a una nuova figura dirigenziale, ma anche politico. Sì, perché, il provvedimento ha ulteriormente compromesso equilibri già precari.
La macchina amministrativa è allo sbando. Con tutti i rischi legati a procedimenti particolarmente delicati che devono essere necessariamente seguiti da un dirigente. Anche per non perdere importanti finanziamenti. Il sindaco, da parte sua, precisa di voler procedere con l'iter (già avviato) che consentirà di individuare un nuovo dirigente amministrativo a tempo determinato. Tuttavia, nel caso in cui mercoledì dovesse essere votata la sfiducia, la questione finirà nelle mani di un commissario. Con tutte le conseguenze.
Adesso gli uffici del personale dovranno fare il resto. E così, a poche ore dal consiglio comunale durante il quale si discuterà la mozione di sfiducia che potrebbe decretare l'eventuale conclusione anticipata del mandato, una nuova bufera si è abbattuta su Palazzo di Città. Non solo sul piano gestionale, visto che i settori guidati da Santa Scommegna (Cultura, Attività produttive e Supporto alla direzione politica dell'ente) dovranno essere affidati a una nuova figura dirigenziale, ma anche politico. Sì, perché, il provvedimento ha ulteriormente compromesso equilibri già precari.
La macchina amministrativa è allo sbando. Con tutti i rischi legati a procedimenti particolarmente delicati che devono essere necessariamente seguiti da un dirigente. Anche per non perdere importanti finanziamenti. Il sindaco, da parte sua, precisa di voler procedere con l'iter (già avviato) che consentirà di individuare un nuovo dirigente amministrativo a tempo determinato. Tuttavia, nel caso in cui mercoledì dovesse essere votata la sfiducia, la questione finirà nelle mani di un commissario. Con tutte le conseguenze.