Nove voci ricordano il crollo di via Roma

I messaggi raccolti in un anno dalla redazione di Barlettalife. Le parole migliori, le ipocrisie peggiori

mercoledì 3 ottobre 2012 9.12
A cura di Ida Vinella
Parlare del crollo di via Roma dopo 12 mesi comunica, ogni volta che si spendono nuove parole, una sensazione di dolore quanto di vergogna: si preferirebbe il silenzio per rimuovere dalle menti di tutti, dalla cronaca di una città intera, quei minuti in cui assieme alle macerie della palazzina crollarono tante certezze, tante speranze. Il silenzio sarebbe più facile, perché quel vuoto di via Roma è sia una ferita aperta, sanguinante, sia una terribile testimonianza di vergogna. Testimonianza di mala edilizia, di lavoro nero, di omertà e di morte innocente.
Le parole sono sempre più difficili, più claustrofobiche ad esprimere quella rabbia e quell'angoscia che salivano febbricitanti al cielo insieme alla polvere e alle grida di giustizia. Le parole sono sempre più insufficienti, perché non bastano a saziare la fame di verità che, da un anno fa ad oggi, cerca Barletta tutta intera e tutta unita.

Le parole sincere, speriamo efficaci, che la redazione di Barlettalife ha raccolto negli ultimi mesi, ogni 3 del mese, sono quelle che oggi vi riproponiamo qui, in un corpo unico, perché unico è il messaggio che si vuole trasmettere e far arrivare nelle camere di chi invece preferisce il silenzio. Un impegno che abbiamo voluto perseguire con costanza, per mantenere vivo il ricordo giorno dopo giorno, senza aspettare gli anniversari più plateali.

Ricordare non è solo un atto dovuto, ma anche un servizio ad una città sofferente, abbandonata a sé stessa e ai suoi drammi: con la stessa spinta di denuncia e di perseguimento di verità – seppur piccola, ma sempre genuina – avevamo lanciato a pochi giorni dal crollo una rubrica aperta ai lettori, dedicata alle segnalazioni di casi di mala edilizia. Quella rubrica avrebbe dovuto concludersi oggi, ad un anno esatto dal crollo di via Roma, ma preferiamo lasciare aperto quello spazio virtuale di denuncia per non sopire le più autentiche preoccupazioni di chi ci ha scritto e continua a scriverci, cercando risposte, interrogando la pubblica amministrazione, auspicando soluzioni.

Che l'errore dello scorso 3 ottobre sia ispirazione per chi cerca e pretende il bene della città, e cruccio per chi dovrebbe sorvegliare e garantire la sopravvivenza dei cittadini. Che il crollo di via Roma sproni ancora denunce, segnalazioni, parole. Non parole vuote e ipocrite, ma sincere. Le migliori.
Le voci sul crollo sono di: