«Non vogliamo classi differenziate a Barletta»
Il comunicato di Pax Christi Barletta. «Per una scuola che sia credibile testimone di valori»
martedì 21 agosto 2012
Ci rivolgiamo ai presidi, direttori e docenti delle scuole per invitarli a prestare attenzione sulle modalità con la quale avviene la composizione delle nuove sezioni. Da anni si registra in buona parte delle scuole, istituti e licei l'antipatico vezzo di suddividere i ragazzi in classi create ad hoc. Dove gli studenti più capaci (e i più raccomandabili) sono raggruppati tutti nella stessa sezione a dispetto di quelli senza referenze, che occupano il resto delle classi. Assistere ancora nel 2012 a delle "lotte di classe", nella quale stavolta sono coinvolti dei ragazzi è semplicemente inqualificabile. Specialmente considerando che la scuola pubblica ha il dovere sacrosanto di garantire a tutti gli studenti pari trattamento. Una scuola che vuole farsi portatrice di valori culturali e poi si riduce a tali meschinità parte senz'altro con il piede sbagliato. La stessa Adele Corradi, giunta recentemente a Barletta per presentare un libro sulla sua esperienza di insegnante nella scuola di Barbiana, ha giudicato ciò una vergogna alla quale reagire senza se e senza ma. Minimizzare il problema o scaricarlo sui genitori che propongono i loro figli a determinati docenti non può far altro che perpetrare il malcostume.
Ci auguriamo dunque che il sistema scolastico mostri il polso della propria autorevolezza e non ceda a meschini compromessi clientelari. Non ci si limiti a propugnare nelle aule di scuola o in chiacchiere da salotto buoni principi ma si diventi promotori di ciò che dovrebbe essere un concetto acquisito e scontato: una scuola pubblica per tutti, che non crea studenti di serie A e studenti di serie B.
Ci auguriamo dunque che il sistema scolastico mostri il polso della propria autorevolezza e non ceda a meschini compromessi clientelari. Non ci si limiti a propugnare nelle aule di scuola o in chiacchiere da salotto buoni principi ma si diventi promotori di ciò che dovrebbe essere un concetto acquisito e scontato: una scuola pubblica per tutti, che non crea studenti di serie A e studenti di serie B.