Non solo discariche e inceneritori, interviene Pina Marmo
«La Provincia definisca il piano di risanamento ambientale». Sotto accusa la Cementeria di Barletta
domenica 25 settembre 2011
L'ipotesi di una discarica tra Trani e Andria, l'impianto ideato dalla Delta Petroli per ospitare un milioni di metri cubi di rifiuti industriali nel territorio di Minervino Murge, il via libera dato alla Buzzi Unicem per il potenziamento dell'impianto di recupero dei rifiuti speciali a Barletta. Il territorio della Provincia BAT potrebbe diventare in breve tempo una bomba ad orologeria contro la salute dei cittadini e contro l'ambiente.
"Sembra che il nostro territorio, peraltro di dimensioni contenute e densamente abitato, sia destinato ad ospitare siti inquinanti, discariche e impianti di incenerimento". Questa l'amara riflessione del Consigliere Provinciale Pina Marmo nello stigmatizzare l'atteggiamento della Provincia che, come ampiamente riportato dalla stampa, è orientata verso nuove autorizzazioni.
"Il tema della sostenibilità ambientale – sottolinea Pina Marmo - è emergente anche per il nostro territorio, che potrebbe essere esposta a livelli preoccupanti di inquinamento di vario tipo. Inquinamento che può compromettere la qualità della vita dei cittadini e innescare i fattori di rischio per gravi patologie, comprese quelle tumorali".
"Nello scorso mese di febbraio presentai – continua Pina Marmo – un'interpellanza al Presidente Francesco Ventola per conoscere se fosse stato definito il Piano provinciale di risanamento ambientale e quali fossero le metodologie di attuazione. A tutt'oggi la nostra Provincia non ha un documento fondamentale per individuare in via prioritaria le misure urgenti per rimuovere situazioni a rischio e per il ripristino ambientale".
"Voglio ricordare – spiega Pina Marmo - che la Provincia esercita la funzione di vigilanza e di controllo sugli agenti inquinanti, atmosferici, elettromagnetici, acustici, luminosi e dovrebbe effettuare le valutazioni di impatto ambientale".
"Credo – conclude Pina Marmo – che sia opportuno aprire un Tavolo con tutti gli stakeholders in relazione alla salvaguardia dell'ambiente e alla salute pubblica per mettere a punto un documento condiviso che fissi preliminarmente i punti qualificanti del Piano di risanamento ambientale da sottoporre, poi all'approvazione della Regione Puglia. Nel frattempo si sospendano tutte le autorizzazioni provinciali che potrebbero pregiudicare la qualità dell'ambiente e danneggiare la salute dei cittadini".
"Sembra che il nostro territorio, peraltro di dimensioni contenute e densamente abitato, sia destinato ad ospitare siti inquinanti, discariche e impianti di incenerimento". Questa l'amara riflessione del Consigliere Provinciale Pina Marmo nello stigmatizzare l'atteggiamento della Provincia che, come ampiamente riportato dalla stampa, è orientata verso nuove autorizzazioni.
"Il tema della sostenibilità ambientale – sottolinea Pina Marmo - è emergente anche per il nostro territorio, che potrebbe essere esposta a livelli preoccupanti di inquinamento di vario tipo. Inquinamento che può compromettere la qualità della vita dei cittadini e innescare i fattori di rischio per gravi patologie, comprese quelle tumorali".
"Nello scorso mese di febbraio presentai – continua Pina Marmo – un'interpellanza al Presidente Francesco Ventola per conoscere se fosse stato definito il Piano provinciale di risanamento ambientale e quali fossero le metodologie di attuazione. A tutt'oggi la nostra Provincia non ha un documento fondamentale per individuare in via prioritaria le misure urgenti per rimuovere situazioni a rischio e per il ripristino ambientale".
"Voglio ricordare – spiega Pina Marmo - che la Provincia esercita la funzione di vigilanza e di controllo sugli agenti inquinanti, atmosferici, elettromagnetici, acustici, luminosi e dovrebbe effettuare le valutazioni di impatto ambientale".
"Credo – conclude Pina Marmo – che sia opportuno aprire un Tavolo con tutti gli stakeholders in relazione alla salvaguardia dell'ambiente e alla salute pubblica per mettere a punto un documento condiviso che fissi preliminarmente i punti qualificanti del Piano di risanamento ambientale da sottoporre, poi all'approvazione della Regione Puglia. Nel frattempo si sospendano tutte le autorizzazioni provinciali che potrebbero pregiudicare la qualità dell'ambiente e danneggiare la salute dei cittadini".