«Non dimentichiamo i problemi ambientali a Barletta»
Monito di Exit e Beni comuni al sub Commissario. Criticità ambientali, sanitarie ed economiche
giovedì 17 gennaio 2013
La settimana scorsa, i rappresentanti del Collettivo Exit e dell'associazione Beni Comuni hanno incontrato il sub Commissario, dott. Mario Volpe del Comune di Barletta. Un incontro per rimarcare le numerose criticità del territorio barlettano, dal punto di vista ambientale e sociale.
«L'incontro ha affrontato in primis – precisano Alessandro Zagaria e Sabrina Salerno - la questione della Buzzi Unicem che nel luglio scorso ha ottenuto dalla Regione il rilascio dell'AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale), con la possibilità di poter bruciare 65.000 all'anno di CDR. Siamo fortemente convinti del fatto che la nostra città non può reggere dal punto di vista ambientale, sanitario ed economico un ulteriore aumento dei rifiuti da bruciare nello stabilimento. Nel frattempo si è aperto un nuovo capitolo della vicenda con il ricorso al Tar presentato dalla Buzzi su due punti dell'autorizzazione integrata ambientale riguardanti il codice della tipologia di rifiuti da coincenerire e la quantità giornaliera. Abbiamo segnalato al sub Commissario il silenzio e l'inazione degli enti pubblici, non solo del Comune di Barletta ma anche la Provincia Bat nonostante l'assessore all'ambiente Gennaro Cefola, nelle settimane scorse abbia affermato pubblicamente la volontà dell'ente provinciale di costituirsi nel ricorso. Il Comune di Barletta e la Provincia hanno sottoscritto l'AIA, pertanto ci aspettiamo che intervengano quale parti in causa soprattutto per scongiurare di pagare i danni così come paventato nel documento del ricorso.
Sempre riguardo all'AIA abbiamo segnalato la necessità di verificare se il Piano di Monitoraggio e Controllo per il puntuale recepimento delle prescrizioni indicate nel parere dell'ARPA sia stato fornito o meno dall'azienda (entro agosto scorso) e di renderlo pubblico. Ad oggi non lo sono. Altro importante documento da verificare e diffondere è il Protocollo che la Buzzi si è impegnata a sottoscrivere con Regione, Provincia, Comune e Ato per il recupero dei rifiuti. Documento che riteniamo avrà in ogni caso effetti nefasti sulla raccolta differenziata. Ovvia una sua disincentivazione sul territorio con aggravio dei costi sociali ed ambientali a nostro carico perché o differenzi e ricicli o bruci.
Abbiamo segnalato la necessità di avviare un studio epidemiologico sulla popolazione residente a Barletta. Per quanto concerne la ditta Dalena Ecologia, che nella sua attività di trattamento rifiuti ha causato notevoli problemi ai residenti e lavoratori di via Vecchia Madonna dello Sterpeto, abbiamo chiesto di verificare la situazione in seguito alla diffida ricevuta per le anomalie riscontate nel sopralluogo compiuto da ASL Bat e Arpa Puglia. Da chiarire è anche la situazione della Timac Agro. Anch'essa soggetta ad un sopralluogo da parte dell'Arpa. Non ci bastano le rassicurazioni dell'ex Assessore all'ambiente Cannito che a mezzo stampa riportava il ritorno alla normalità in seguito ad un incontro con i sindacati.
Infine, la Bar.s.a. I dati sulla raccolta differenziata sono pessimi e ci troviamo di fronte un consiglio di amministrazione che non accenna a valutare l'adozione della strategia "Rifiuti Zero". Ad oggi mentre la Tarsu aumenta in attesa di essere seguita dall'ecotassa regionale, niente si sa sul piano 'porta a porta' (uno dei punti della strategia). Né Cannito né il Dirigente all'ambiente Mastrorillo sono stati in grado di spiegare quale l'errore che causa il respingimento da parte della Regione Puglia del Piano 'porta a porta' commissionato all'Asper dal Comune di Barletta. Piano che, arrivato alla quinta o sesta versione, blocca i 700.000 euro stanziati per Barletta due anni fa. Una mala gestione dai risvolti occupazionali: abbiamo chiesto di intervenire sulla vicenda del licenziamento dei 15 lavoratori. Si ritiri il provvedimento lasciando inalterato il numero dei lavoratori che oggi sono in servizio. L'affidamento, attraverso meccanismi di partecipazione dei lavoratori, alla Bar.s.a. della gestione della Strategia Rifiuti Zero permetterebbe di avviare dinamiche economiche sostenibili capaci di creare occupazione. Infatti adottare questa strategia significa mettere in campo una risposta anticiclica nei confronti di una crisi economica e sociale. Data l'importanza delle questioni segnalate, ci aspettiamo di essere riconvocati al più presto al fine di iniziare un iter partecipato che ponga le basi per una soluzione giusta, responsabile e sostenibile delle vicende e per diffondere alla cittadinanza tutte le informazioni a riguardo.
«L'incontro ha affrontato in primis – precisano Alessandro Zagaria e Sabrina Salerno - la questione della Buzzi Unicem che nel luglio scorso ha ottenuto dalla Regione il rilascio dell'AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale), con la possibilità di poter bruciare 65.000 all'anno di CDR. Siamo fortemente convinti del fatto che la nostra città non può reggere dal punto di vista ambientale, sanitario ed economico un ulteriore aumento dei rifiuti da bruciare nello stabilimento. Nel frattempo si è aperto un nuovo capitolo della vicenda con il ricorso al Tar presentato dalla Buzzi su due punti dell'autorizzazione integrata ambientale riguardanti il codice della tipologia di rifiuti da coincenerire e la quantità giornaliera. Abbiamo segnalato al sub Commissario il silenzio e l'inazione degli enti pubblici, non solo del Comune di Barletta ma anche la Provincia Bat nonostante l'assessore all'ambiente Gennaro Cefola, nelle settimane scorse abbia affermato pubblicamente la volontà dell'ente provinciale di costituirsi nel ricorso. Il Comune di Barletta e la Provincia hanno sottoscritto l'AIA, pertanto ci aspettiamo che intervengano quale parti in causa soprattutto per scongiurare di pagare i danni così come paventato nel documento del ricorso.
Sempre riguardo all'AIA abbiamo segnalato la necessità di verificare se il Piano di Monitoraggio e Controllo per il puntuale recepimento delle prescrizioni indicate nel parere dell'ARPA sia stato fornito o meno dall'azienda (entro agosto scorso) e di renderlo pubblico. Ad oggi non lo sono. Altro importante documento da verificare e diffondere è il Protocollo che la Buzzi si è impegnata a sottoscrivere con Regione, Provincia, Comune e Ato per il recupero dei rifiuti. Documento che riteniamo avrà in ogni caso effetti nefasti sulla raccolta differenziata. Ovvia una sua disincentivazione sul territorio con aggravio dei costi sociali ed ambientali a nostro carico perché o differenzi e ricicli o bruci.
Abbiamo segnalato la necessità di avviare un studio epidemiologico sulla popolazione residente a Barletta. Per quanto concerne la ditta Dalena Ecologia, che nella sua attività di trattamento rifiuti ha causato notevoli problemi ai residenti e lavoratori di via Vecchia Madonna dello Sterpeto, abbiamo chiesto di verificare la situazione in seguito alla diffida ricevuta per le anomalie riscontate nel sopralluogo compiuto da ASL Bat e Arpa Puglia. Da chiarire è anche la situazione della Timac Agro. Anch'essa soggetta ad un sopralluogo da parte dell'Arpa. Non ci bastano le rassicurazioni dell'ex Assessore all'ambiente Cannito che a mezzo stampa riportava il ritorno alla normalità in seguito ad un incontro con i sindacati.
Infine, la Bar.s.a. I dati sulla raccolta differenziata sono pessimi e ci troviamo di fronte un consiglio di amministrazione che non accenna a valutare l'adozione della strategia "Rifiuti Zero". Ad oggi mentre la Tarsu aumenta in attesa di essere seguita dall'ecotassa regionale, niente si sa sul piano 'porta a porta' (uno dei punti della strategia). Né Cannito né il Dirigente all'ambiente Mastrorillo sono stati in grado di spiegare quale l'errore che causa il respingimento da parte della Regione Puglia del Piano 'porta a porta' commissionato all'Asper dal Comune di Barletta. Piano che, arrivato alla quinta o sesta versione, blocca i 700.000 euro stanziati per Barletta due anni fa. Una mala gestione dai risvolti occupazionali: abbiamo chiesto di intervenire sulla vicenda del licenziamento dei 15 lavoratori. Si ritiri il provvedimento lasciando inalterato il numero dei lavoratori che oggi sono in servizio. L'affidamento, attraverso meccanismi di partecipazione dei lavoratori, alla Bar.s.a. della gestione della Strategia Rifiuti Zero permetterebbe di avviare dinamiche economiche sostenibili capaci di creare occupazione. Infatti adottare questa strategia significa mettere in campo una risposta anticiclica nei confronti di una crisi economica e sociale. Data l'importanza delle questioni segnalate, ci aspettiamo di essere riconvocati al più presto al fine di iniziare un iter partecipato che ponga le basi per una soluzione giusta, responsabile e sostenibile delle vicende e per diffondere alla cittadinanza tutte le informazioni a riguardo.