«Non c'è peggior sordo di chi non vuole ascoltare»
Moniti e consigli di Angela Doronzo dei Sordi Italiani. Seguire la politica da non udenti
domenica 3 febbraio 2013
Spesso la politica si prende in carico questioni delicate e difficili cui difficilmente riesce a dare risposta. Tra queste sicuramente dobbiamo annoverare le problematiche relative a qualunque tipo di disabilità. Pubblichiamo con piacere il comunicato di Angela Doronzo, responsabile del comitato giovani sordi italiani-Bat, che si rivolge in maniera diretta ai candidati alle prossime elezioni. Speriamo che la politica tutta, sia nazionale che locale, e le Istituzione vogliano far propri tali moniti.
«Importanti elezioni politiche imminenti attanagliano gli elettori italiani: taluni mostrano assoluto disinteresse, altri appassionati e orientati – inizia Doronzo - seguono gli eventi, la realtà e il pensiero di noi sordi che è il medesimo. Subiamo questo secolo dannato e privo d'informazione pura ma soprattutto non tecnologicamente accessibile: le barriere comunicative privano i sordi dei diritti di apprensione e conoscimento dei contenuti di programmi elettorali nonostante tale diritto sia chiaramente indicato dalla convenzione ONU. I Governi italiani succedutisi negli ultimi venti anni hanno mostrato incapacità o mancanza di volontà di applicarla infondendo la percezione che tali diritti non siano dovuti oltre al disinteresse per i problemi della disabilità. Eppure forte attenzione è volta a richiedere il voto a circa un milione di sordi che improvvisamente paiono assumere rilevanza; per "vincere" politicamente serve prima umiltà e dedizione verso i bisogni primari dei cittadini, abbattendo non solo le barriere che dividono l'accesso all'informazione ma anche le dimensioni dei nasi lignei la cui robusta corteccia rischia di ostacolare il varco delle "porte d'accesso al Governo", infrangendo metaforicamente i finestrini delle auto blu.
Per evitare il crescente malcontento e stato psicologico-demotivazionale – continua - sono qui a chiedere che la vostra campagna politica sia accessibile anche per i sordi permettendomi di promuovere almeno due modalità:
Viviamo da qualche tempo una realtà di disequità sociale, discriminante, non equilibrata che ha sfiancato al punto di non volere rischiare di donare incondizionatamente il voto a vecchietti assiepati su una poltrona; rischiamo che il voto venga ceduto al maggiore offerente, mercificando così quel diritto-dovere che snatura il gesto di un intero paese. Tutti i politici – conclude - e i rispettivi partiti hanno urlato all'emergenza e crisi finanziaria ma il lusso della politica non è mancato, in contraddizione sono state violentemente tagliate le capacità di spesa quotidiana tracciando una netta scia di povertà alla volta di una crescente ingiustizia sociale: insufficienti pensioni minime, crescita dei suicidi e maggiore disoccupazione non solo giovanile».
Un chiaro appello di coerenza civica e politica, andando anche incontro alle necessità dei non udenti.
«Importanti elezioni politiche imminenti attanagliano gli elettori italiani: taluni mostrano assoluto disinteresse, altri appassionati e orientati – inizia Doronzo - seguono gli eventi, la realtà e il pensiero di noi sordi che è il medesimo. Subiamo questo secolo dannato e privo d'informazione pura ma soprattutto non tecnologicamente accessibile: le barriere comunicative privano i sordi dei diritti di apprensione e conoscimento dei contenuti di programmi elettorali nonostante tale diritto sia chiaramente indicato dalla convenzione ONU. I Governi italiani succedutisi negli ultimi venti anni hanno mostrato incapacità o mancanza di volontà di applicarla infondendo la percezione che tali diritti non siano dovuti oltre al disinteresse per i problemi della disabilità. Eppure forte attenzione è volta a richiedere il voto a circa un milione di sordi che improvvisamente paiono assumere rilevanza; per "vincere" politicamente serve prima umiltà e dedizione verso i bisogni primari dei cittadini, abbattendo non solo le barriere che dividono l'accesso all'informazione ma anche le dimensioni dei nasi lignei la cui robusta corteccia rischia di ostacolare il varco delle "porte d'accesso al Governo", infrangendo metaforicamente i finestrini delle auto blu.
Per evitare il crescente malcontento e stato psicologico-demotivazionale – continua - sono qui a chiedere che la vostra campagna politica sia accessibile anche per i sordi permettendomi di promuovere almeno due modalità:
- Garanzia di presenza del servizio d'interpretariato LIS (lingua dei segni italiana) agli incontri/convention/dibattiti aperti al pubblico e organizzati dai candidati e partiti politici;
- Avvio del servizio di sottotitoli in TV nei programmi maggiormente seguiti dal pubblico (per esempio "Porta a Porta"- attivo, ma con servizio scarso – "Quinta Colonna", "Omnibus", "Tribuna Politica/Elettorale" -già attivo il servizio interpretariato LIS di soli 30 min. su RaiNEWS24- e altri.
Viviamo da qualche tempo una realtà di disequità sociale, discriminante, non equilibrata che ha sfiancato al punto di non volere rischiare di donare incondizionatamente il voto a vecchietti assiepati su una poltrona; rischiamo che il voto venga ceduto al maggiore offerente, mercificando così quel diritto-dovere che snatura il gesto di un intero paese. Tutti i politici – conclude - e i rispettivi partiti hanno urlato all'emergenza e crisi finanziaria ma il lusso della politica non è mancato, in contraddizione sono state violentemente tagliate le capacità di spesa quotidiana tracciando una netta scia di povertà alla volta di una crescente ingiustizia sociale: insufficienti pensioni minime, crescita dei suicidi e maggiore disoccupazione non solo giovanile».
Un chiaro appello di coerenza civica e politica, andando anche incontro alle necessità dei non udenti.