Non c’è pace per i defunti al cimitero di Barletta

Atti di sciacallaggio: rubate la lampade votive

domenica 2 novembre 2014 12.19
A cura di Floriana Doronzo
Per alcuni sono sottoterra, per altri sopra il cielo, per altri ancora continuano a vivere tra noi sotto altre forme, ma una luce è sempre dovuta loro, anche solo per illuminare il cammino che scelgono di intraprendere. E invece, ad alcuni defunti del cimitero di Barletta questa non è concessa. Non stiamo certo scoprendo l'acqua calda, ma in occasione della loro commemorazione, è doveroso ricordare quanto alcuni uomini non conoscano il senso dello scrupolo.

E' da giorni che alcuni lettori ci segnalano furti di lampade votive sulle lapidi; quei contenitori trasparenti che raccolgono una luce fioca, ma molto simbolica. Quando si nasce si viene alla luce, quando si muore si cade o si sale verso un luogo di dubbia luminosità. Qualche epicureo potrebbe dire che la morte non provoca sofferenza perché non può essere affrontata con coscienza (se c'è vita, non c'è la morte; se c'è morte, non c'è la vita), ma se è vero che i funerali sono per i vivi e non per i morti, è legittimo rivendicare il rispetto almeno per i parenti viventi.

Raggiungere il cimitero di Barletta, in questi giorni di flussi mnemonici, ha sempre il suo fascino decadente; peccato che tutta la spiritualità poi viene rotta dai parcheggiatori abusivi e dalla loro miseria insistente. Episodi famosi sin dalla notte dei tempi, ma è proprio il caso di dire che non c'è pace neanche dopo la morte.