Niente quiete dopo la tempesta, bisogna muoversi
Dove sono finiti i soldi per l’urbanizzazione della 167?
martedì 3 dicembre 2013
Attraversando le strade della periferia di Barletta, il parallelo che a noi occidentali e teoricamente civili viene in mente è quello del Burundi: strade dissestate, fango sotto i portoni, assenza di rete fognaria, tombini manco a sognarli. Eppure i residenti della "Barletta allargata", di un intero quartiere in pendenza hanno pagato anzitempo per questi servizi; servizi di prima civilizzazione e necessità per garantire abitazioni sicure e agevoli.
Nel momento in cui i cittadini barlettani sono andati a vivere nelle loro case di cooperativa hanno dovuto versare al Comune le canoniche tasse di urbanizzazione; sono in progetto parchi, giardini interni nei complessi, ma di essenziale neanche la traccia. Assurda la precedenza che hanno i palazzi rispetto alle strade. Le cooperative consegnano gli appartamenti ai soci (quando e se li consegnano) con incongruenze tempistiche di ottimizzazione dell'accesso alle case; in pratica ci si trova ad aver le chiavi del proprio appartamento senza poter avere un sentiero asfaltato per accedervi. Tra portoni in buie rientranze e strade lasciate a se stesse è il caso di dire che il pericolo è alle porte. Dopo molte lamentale giunteci dai neo residenti della crescente zona 167, ci sembra opportuno fare un report della situazione che, se pur periferica, è di centrale importanza perché la sua soluzione comporta il benessere di molti barlettani.
A montagne di truciolato, strade impraticabili ricoperte di pietroni pericolosi per pedoni e (coraggiosi) automobilisti, illuminazione inesistente, bottiglie di vetro e lattine di plastica abbandonate al loro pluridecennale deterioramento, si aggiunge la pioggia torrenziale che in 24 ore ha sommerso tutto quello che era ormai inguardabile. Una volta che l'acqua sarà evaporata quale sarà lo scenario che si presenterà ai nostri occhi alle uscite 16Bis Patalini e Barberini? Quando la commissione Toponomastica si riunisce per designare i nuovi nomi delle vie della zona in questione, chi di competenza non può anche soffermarsi sullo stato becero in cui queste neonate strade versano? Il nome è il primo passo verso la dignità del suo titolare; qui sono in ballo parti della città, gente che le abita e soldi di privati cittadini che hanno diritto a lavori di manutenzione. Qui è in ballo la dignità di Barletta e il pretenzioso che si è candidato per governarla dovrebbe riconoscerlo e attivarsi.
Nel momento in cui i cittadini barlettani sono andati a vivere nelle loro case di cooperativa hanno dovuto versare al Comune le canoniche tasse di urbanizzazione; sono in progetto parchi, giardini interni nei complessi, ma di essenziale neanche la traccia. Assurda la precedenza che hanno i palazzi rispetto alle strade. Le cooperative consegnano gli appartamenti ai soci (quando e se li consegnano) con incongruenze tempistiche di ottimizzazione dell'accesso alle case; in pratica ci si trova ad aver le chiavi del proprio appartamento senza poter avere un sentiero asfaltato per accedervi. Tra portoni in buie rientranze e strade lasciate a se stesse è il caso di dire che il pericolo è alle porte. Dopo molte lamentale giunteci dai neo residenti della crescente zona 167, ci sembra opportuno fare un report della situazione che, se pur periferica, è di centrale importanza perché la sua soluzione comporta il benessere di molti barlettani.
A montagne di truciolato, strade impraticabili ricoperte di pietroni pericolosi per pedoni e (coraggiosi) automobilisti, illuminazione inesistente, bottiglie di vetro e lattine di plastica abbandonate al loro pluridecennale deterioramento, si aggiunge la pioggia torrenziale che in 24 ore ha sommerso tutto quello che era ormai inguardabile. Una volta che l'acqua sarà evaporata quale sarà lo scenario che si presenterà ai nostri occhi alle uscite 16Bis Patalini e Barberini? Quando la commissione Toponomastica si riunisce per designare i nuovi nomi delle vie della zona in questione, chi di competenza non può anche soffermarsi sullo stato becero in cui queste neonate strade versano? Il nome è il primo passo verso la dignità del suo titolare; qui sono in ballo parti della città, gente che le abita e soldi di privati cittadini che hanno diritto a lavori di manutenzione. Qui è in ballo la dignità di Barletta e il pretenzioso che si è candidato per governarla dovrebbe riconoscerlo e attivarsi.