Nell'ex cartiera di Barletta una miniera di rame, arrestati tre pregiudicati dai Carabinieri
Continuano i furti di cavi elettrici e tubi. Perchè nello stabilimento esistono ancora questi manufatti?
giovedì 4 novembre 2010
10.29
Lo scorso agosto, tre pregiudicati barlettani tentarono di rubare tubi in metallo e cavi elettrici dall'ex cartiera di via Trani. Non andò bene ai tre: una pattuglia dei Carabinieri, di passaggio, si insospettì dalla presenza piuttosto insolito di un motocarro "Ape 50" nascosto tra la vegetazione attorno allo stabilimento. Naturale la scelta dei militari di effettuare un sopralluogo nella struttura. Lo stabilimento infatti, era da tempo sottoposto a sequestro e dunque inattivo e non avrebbe avuto altro senso se non effrattivo la presenza di persone all'interno della cartiera. Intuizione premiata.
All'interno di uno dei capannoni i tre erano all'opera nello smontare ed accantonare tubi metallici e matasse di fili elettrici in rame [perché all'interno erano ancora presenti questo genere di manufatti? Sapendo quanto siano appetibili ai ladri perché mantenerli? ndr]. Subito i pregiudicati hanno tentato di allontanarsi frettolosamente abbandonando sul posto gli strumenti di lavoro, ma non sono riusciti a sfuggire ai Carabinieri.
Identificati e denunciati, Michele Curci, 39enne, suo fratello Christian, di 25 e Angelo Domenico Dibenedetto, 45enne, nella giornata di ieri, sono stati raggiunti da una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Trani, dott.ssa Maria Grazia Caserta, su richiesta del Pubblico Ministero della locale Procura della Repubblica – dott. Marco D'Agostino - che concordava in pieno con le risultanze investigative.
All'interno di uno dei capannoni i tre erano all'opera nello smontare ed accantonare tubi metallici e matasse di fili elettrici in rame [perché all'interno erano ancora presenti questo genere di manufatti? Sapendo quanto siano appetibili ai ladri perché mantenerli? ndr]. Subito i pregiudicati hanno tentato di allontanarsi frettolosamente abbandonando sul posto gli strumenti di lavoro, ma non sono riusciti a sfuggire ai Carabinieri.
Identificati e denunciati, Michele Curci, 39enne, suo fratello Christian, di 25 e Angelo Domenico Dibenedetto, 45enne, nella giornata di ieri, sono stati raggiunti da una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Trani, dott.ssa Maria Grazia Caserta, su richiesta del Pubblico Ministero della locale Procura della Repubblica – dott. Marco D'Agostino - che concordava in pieno con le risultanze investigative.