«Negozi chiusi durante la Notte Bianca di Barletta»

Protesta del Co.Di.Com. Puglia: «Sarà un fallimento totale». Malcontento per gli strascichi di un’estate barlettana completamente disorganizzata

sabato 17 settembre 2011
«Ad Andria le prove generali di liberalizzazione degli orari dei negozi. I commercianti dicono no e l'esperimento fallisce. Oggi si replica a Barletta. come per le precedenti edizioni della Notte Bianca anche questa volta i negozi resteranno chiusi durante la notte». E' questa la protesta del Co.Di.Com. Comitato Difesa Commercianti della Regione Puglia, che pone un interessante confronto fra le città di Andria e di Barletta.

«I commercianti dicono: non possiamo aumentare i costi di gestione solo per vendere qualche salsiccia in piu'. Dopo il pasticcio della signora Brambilla la quale ha liberalizzato orari e giornate di apertura domenicale e festiva in quelle località dove esistono gli ipermercati cioè nelle città d'arte, qualcuno si lascia prendere dal desiderio irrefrenabile di imitare la ex Presidente del gruppo giovani Imprenditori di un'Associazione di Categoria la quale, a parole, si è sempre manifestata contraria questo tipo di provvedimenti che distruggono la piccola impresa e demoliscono il meritato riposo domenicale e festivo.

Ad Andria l'esperimento lo si è voluto provare durante la notte di venerdì 16 settembre 2011 e il fallimento è stato totale, nonostante la massiccia divulgazione della notizia all'intera città. Negozi di vicinato, quindi, tutti regolarmente chiusi dalle 21,00/21,30, come ogni giorno e, come ogni giorno, tutti rigorosamente a casa. Proprio nella città di Andria abbiamo raccolto il parere dei commercianti invitati a tenere aperti i loro negozi negli orari notturni e proprio loro hanno detto: - sono anni che ci dichiariamo contro questi esperimenti e non abbiamo mai aperto i nostri negozi le domeniche o in orari strani che significa solo aumento dei costi di gestione (signora Maria, negozio profumeria) – non capisco come mai qualcuno si sia arrogato il diritto di decidere senza ascoltarci. Non vogliamo assolutamente essere rappresentati da chi porta avanti queste idee che servono solo ad aumentare i problemi per noi commercianti che siamo sull'orlo del fallimento. Si dovrebbe lavorare per mantenere le strade più pulite, per garantire maggiore vigilanza e sicurezza e per portare in questa città qualche turista che venga a spendere perchè gli andriesi hanno finito i loro risparmi (sig. Giuseppe titolare di negozio di abbigliamento per bambini) così come la signora Lucrezia che gestisce un negozio di calzature ha affermato: non sappiamo cosa si nascondi dietro questa decisione e chi si vuole accontentare, di sicuro è stato un fallimento totale ed è curioso che proprio qualche collega che ha proposto questa iniziativa poi abbia tenuto chiuso il suo negozio. Si sarà pentito o avrà capito di aver sbagliato?

Insomma una lamentela generale che aumenta ancor di più la tensione tra i commercianti che sono fortemente preoccupati dalla crisi che non è quella di cui parlano i giornali ma quella che si vive in città da molti anni senza che nessuno abbia mai fatto niente se non tentare e continuare a tentare di sfruttare i commercianti che danno un servizio alla città.

Intanto a Barletta oggi si ripete il rituale chiamato Notte Bianca e come ogni anno anche qui la previsione dell'apertura dei negozi per l'intera notte sarà un fallimento totale come dimostrato in tutte le edizioni precedenti, comprese notti dei lidi e altre iniziative fallimentari. Anche a Barletta questa mattina, durante un giro di telefonate da parte della nostra redazione centrale barese abbiamo raccolto un malcontento generale sia per tutti gli strascichi di un'estate barlettana completamente disorganizzata i cui responsabili dovrebbero risponderne, sia perchè anche questa iniziativa, a parte la vendita di qualche panino imbottito in più ai giovani provenienti dalle città vicine, anch'essi a corto di denari, non gioverà per nulla alle piccole aziende cittadine. Quindi si è deciso anche in questo caso di tenere chiusi i negozi perchè non vale la pena aprirli solo per dare un pò di luce ad una città che va spegnendosi, non solo dal punto di vista della pubblica illuminazione ma anche in termini di entusiasmo e voglia di fare».