«Necessario il completamento delle opere infrastrutturali urbanistiche nelle zone di via Trani, via Foggia e via Callano»

Oggi un incontro promosso da ASSINPRO. Musti: «Quello che è successo e, purtroppo, quello che sta ancora succedendo nella nostra città, non deve mai più accadere»

venerdì 13 dicembre 2024
Si svolgerà oggi pomeriggio un incontro promosso dall'associazione ASSINPRO sul tema del completamento delle opere infrastrutturali urbanistiche nelle zone di via Trani, via Foggia e via Callano. «Abbiamo raccolto le segnalazioni di diversi imprenditori, iscritti e non iscritti alla Assinpro- spiegano - che sottolineano le mancanze infrastrutturali che tuttora permangono nelle suddette tre zone economiche di Barletta. E' divenuto necessario ed improrogabile, dopo decenni, procedere al completamento di strade (e relativa manutenzione), illuminazione, fogna bianca, fogna nera; e trasporto pubblico. Inoltre si discuterà sulla opportunità di un interporto per servire le aziende di Barletta, Trani, Andria e Canosa».

A tal proposito l'imprenditore Aldo Musti ha divulgato una sua riflessione: «Ho immediatamente accettato l'invito, convinto, non solo, come è ovvio, che il contributo di tutti gli imprenditori sia importante, ma perché penso che quello che è successo e, purtroppo, quello che sta ancora succedendo nella nostra città, debba finire e non debba mai più accadere. E per questo è necessario che tutti sappiano. Chi mi conosce sa che conduco da anni una battaglia per il completamento delle urbanizzazioni della zona di via Foggia che è, al contempo, personale e collettiva. Personale, perché ne ho sopportato da solo i costi; collettiva, perché dei frutti raccolti ne beneficiano un po' tutti.

Faccio un breve riepilogo della vicenda di via dei Muratori che con via degli Artigiani rappresenta la principale arteria della zona merceologica di via Foggia.

Dopo anni di battaglie davanti al T.A.R. e al Consiglio di Stato (da me vinte), il Consiglio comunale di Barletta, dapprima, nel 2015, ha riconosciuto l'esistenza di via dei Muratori, correggendo le tavole grafiche del PRG che qualcuno aveva manipolato, e, quindi, nel 2019, ha deciso di completare le relative urbanizzazioni, approvando il progetto preliminare delle opere ed il vincolo espropriativo sui suoli interessati dai lavori. Se non che, la volontà politica ha dovuto fare i conti con la burocrazia. Nei cinque anni che la legge consente per l'approvazione del progetto definitivo delle opere, pena la decadenza del vincolo espropriativo, gli uffici comunali non hanno fatto niente. Anzi, no. Una cosa è stata fatta: spendere quarantamila euro di soldi pubblici per pagare alcuni tecnici esterni affinchè facessero la progettazione delle opere (salvo poi, come diremo, non dare ai progettisti incaricati quello che serve per fare la progettazione stessa). Hanno anche eluso una sentenza del T.A.R. di Bari che, accogliendo un mio ricorso, ordinava al Comune di Barletta di provvedere entro marzo scorso all'approvazione del progetto definitivo. Nulla di fatto. La motivazione: ormai non si faceva in tempo. In pratica, i ritardi accumulati in cinque anni erano la giustificazione per continuare a non fare niente ed eludere una sentenza pronunciata "in nome del Popolo Italiano".

Ora la situazione è la seguente. I progettisti esterni, ormai da diversi mesi, hanno chiesto agli uffici comunali dei chiarimenti in ordine ad alcune "interferenze" che ostacolano la progettazione. Ora, tanto per chiamare le cose con il loro nome, le "interferenze" sono opere abusive (muri, cancelli, ecc.) che, nel tempo, qualcuno si è fatto, impadronendosi di qualche pezzo di territorio pubblico.

I chiarimenti chiesti dai progettisti non vengono forniti dagli uffici comunali; i progettisti esterni rimangono, quindi, inoperosi e in attesa; le interferenze rimangono lì dove sono, impunemente; le urbanizzazioni mancanti non si fanno; tutti quelli (imprenditori, dipendenti, rappresentanti, trasportatori, ecc.) restano costretti ad operare in condizioni da Terzo Mondo.

Ma anche la politica ha le sue colpe, s'intende. I vertici degli uffici comunali, che si sono succeduti in questi anni, li hanno scelti loro, mica altri. Era loro responsabilità scegliere bene e verificare che essi operassero bene. Ma, evidentemente, non lo hanno fatto. Altrimenti, non ne staremmo ancora a parlare. Riusciranno gli imprenditori associati a "stanare" l'Amministrazione comunale? Lo spero. Ma il mio suggerimento è quello di non fidarsi».