Natale è la Misericordia incarnata che trasforma la nostra miseria
Il vangelo natalizio con don Vito Carpentiere
venerdì 25 dicembre 2015
13.33
Dal Vangelo secondo Luca: "In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c'era posto nell'alloggio.
C'erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all'aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l'angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama»".
È stato ripetuto ancora una volta l'inno di gioia degli angeli: "Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama". Oggi vogliamo cantare la gloria di Dio che sua fedeltà mai viene meno. Ma vogliamo anche invocare la pace per gli uomini, per ogni uomo, inquieto ricercatore di Dio, perché ciascuno è amato personalmente da Dio. Il rapporto tra la gloria di Dio e l'uomo è strettissimo. Ce ne dà prova sant'Ireneo quando dice "la gloria di Dio e l'uomo vivente".
La storia ha ricevuto una svolta quando Dio ha scelto di interrompere bruscamente in essa. Mentre le tenebre avvolgono il mondo Dio ha scelto di illuminare la terra e il cuore dell'uomo con lo splendore della sua venuta. Ma la sua non è stata una irruzione rumorosa, al contrario la sua è stata una sorta di intrusione silenziosa e dolce. Silenziosa: perché potessimo avvertire la potenza della Parola fatta carne; dolce: perché ha fatto tutto questo nel disarmante gesto di un bimbo, avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia. È abile San Luca quando per parlare di questa nascita parte da una visione d'insieme per giungere al particolare: Cesare Augusto e imperatore di Roma e del mondo, Quirinio governatore di una regione, Giuseppe custode amoroso di una donna in attesa. E di questo quadretto familiare viene ritratta una scena di gioia pura: la nascita di un bimbo, che fa chiarore sul buio della stalla, che dà calore al freddo di una mangiatoia, che fa dimenticare addirittura l'inospitalità del più squallido albergo. È nel buio e nel silenzio che si comprendere meglio un gesto d'amore. E nel buio e nel silenzio di una notte come tante, passata a vegliare il proprio gregge, che si accoglie meglio, anche se con spavento e trepidazione, lo splendore di un angelo del Signore che è venuto a portare un frammento di luce divina lì dove la vita ordinaria diventa abitudine e noia. È lì che risuona questo vangelo, questo lieto annuncio che non ti può lasciare indifferente perché vuole anzitutto eliminare la paura e poi dice un regalo speciale ed unico che Dio sta facendo a te! "Non temete: ecco è nato per voi un Salvatore, Cristo Signore". Questo il segno: un bambino avvolto in fasce che giace in una mangiatoia. Certo che Dio è veramente strano nei suoi disegni.
E allora proviamo ad andare a Betlemme con i pastori, andiamo a Betlemme perché li sono le nostre radici, andiamo a Betlemme perché lì la storia ha avuto una svolta decisiva. Ed ora Betlemme attende ciascuno di noi!
Buon Natale con le nostre mani vuote, ma per Lui mani libere per accoglierlo!