Morto per la fuga di gas in via Milano, dedicata sala Cgil a Nicola Delvecchio

Antonucci: «Basta morti sul lavoro»

mercoledì 4 novembre 2015
La voce rotta dal pianto, la difficoltà di riuscire a dire qualsiasi cosa: "la storia di mio marito parla da sola". Senza aggiungere molto altro, chiusa nel suo dolore, Lucia Dellaquila ha scoperto con il segretario della Cgil Bat, Luigi Antonucci, nella sala assemblee del sindacato di via Paolo Ricci a Barletta, la targa che porta il nome di suo marito, il suo compagno di vita, Nicola Delvecchio, l'operaio dell'Italgas di 56 anni di Margherita di Savoia morto nello scoppio di via Milano lo scorso 25 aprile. "Da un momento all'altro la mia vita e quella della mia famiglia è cambiata, stravolta. Nessuno potrà ridarmi indietro mio marito", racconta la signora Lucia, ringraziando però quanti "ogni giorno ricordano Nicola" a partire dai suoi colleghi come Giuseppe Bizzoca, l'altro operaio rimasto gravemente ferito quel giorno. "È stato il giorno più brutto della mia vita – ha confessato Giuseppe – non nascondendo l'emozione. Non è possibile che si esca per fare il proprio lavoro e poi non si sa se si riesca a tornare più a casa. Quel giorno ho fatto le mie indagini sul luogo dello scoppio e ho chiesto l'aiuto di Nicola, per questo mi sento in colpa. Un collega per me come un fratello, lo conoscevo da oltre vent'anni e ho saputo della sua morte dopo quasi venti giorni perché ero ricoverato in ospedale e nessuno mi ha raccontato la verità. Nicola mi ha salvato la vita, lui era davanti a me, io sono salvo per miracolo, anzi salvo grazie a Nicola".

Presenti alla scopertura della targa dedicata a Nicola oltre alla famiglia, agli amici ed ai colleghi anche il coordinatore della contrattazione sociale per la Cgil nazionale Nicola Marongiu, il vice sindaco di Barletta, Annetta Francabandiera, il comandante della Polizia Municipale, Savino Filannino e l'assessore Marcello Lanotte, anche loro erano sul luogo dello scoppio. "Già qualche giorno dopo la sciagura, in occasione dell'inaugurazione dei nuovi uffici del sindacato – ricorda Luigi Antonucci – decidemmo di dedicare la saletta delle assemblee all'ennesima morte bianca sul nostro territorio scrivendo il nome di Nicola su un pezzo di carta attaccato alla porta. Oggi abbiamo deciso di ricordare l'operaio dell'Italgas, da sempre nostro iscritto, come merita insieme alla sua famiglia e con loro vogliamo lanciare un grido da Barletta e dire basta alle morti sul lavoro, è l'ora di investire davvero in sicurezza e non sono certamente delle scarpe antinfortunistiche che salvano la vita ai lavoratori ma delle politiche concrete di controllo e di prevenzione".