Moravia nell'analisi del prof. Lagrasta, Presidente Comitato Dante Alighieri di Barletta

Una nota critica sul noto romanzo "Gli Indifferenti"

giovedì 9 maggio 2024
In occasione della ricorrenza dei 95 anni dalla pubblicazione del romanzo "Gli Indifferenti" di Alberto Moravia, pubblichiamo una nota critica a firma di Giuseppe Lagrasta, Presidente Comitato Dante Alighieri di Barletta

Alberto Moravia, Gli Indifferenti e la Macchina del tempo


Nel 1929, Albero Moravia pubblicava il romanzo " Gli Indifferenti", forse inconsapevole del successo e del clamore che avrebbe suscitato per aver raccontato in modo problematico la realtà sociale di quegli anni. Novantacinque anni sono trascorsi da quell'esordio e dalla marcatura della parola "indifferente", ritornata di grande attualità all'inizio di questo scorcio di nuovo secolo. Così, come in un viaggio nel Tempo, sembra che uomini e donne siano ritornati a vivere nel MONDO2024, gli stessi problemi, i disagi e le stesse condizioni umane di allora.

Per verificare e contestualizzare tale dimensione sociale di ritorno, abbiamo chiesto supporto alla letteratura e alle: Città Invisibili di Italo Calvino, (1972) opera che affronta i temi legati alle città invisibili e agli abitanti indifferenti; al romanzo Gli Indifferenti di Alberto Moravia, (1929) che discute di cittadini indifferenti che vivono in città invisibili. Le trame narrative, i protagonisti e gli intrecci degli eventi raccontati nei due romanzi ben rappresentano lo svolgersi della vita quotidiana nel mare dell'oggettività e nelle città labirinto che suscitano il senso dell'indifferenza umana verso la memoria e la storia.

I due romanzi, ci consentono, così, di scoprire i legami che sussistono con l'opera di Elio Vittorini, Conversazione in Sicilia (1941), in cui l'autore descrive il dolore degli offesi e degli ultimi della Terra, arricchendo la mappa dei significati, delle metafore e delle allegorie già esplorate da Moravia, Calvino ed Elsa Morante. Riflettere sulla mappa generale della memoria narrativo-politico-sociale che ha caratterizzato i primi anni del Novecento sino alla metà degli Anni Settanta, permette di fare un viaggio fra quattro romanzi di maggior rigore stilistico e narrativo in cui il lettore ritrova il racconto degli ultimi della Terra e degli offesi, dei poveri e dei rifiutati, così ben narrato da Elsa Morante ne La Storia (1974): un affresco corale sulla natura della guerra e sulle popolazioni ferite e costrette alla lotta per sopravvivere, combattuta da scarti umani, destinati alla sconfitta, «senza amore e senza Cristo» - come direbbe Salvatore Quasimodo, incarnati da Ida Ramundo e suo figlio, Useppe. Approfondire attraverso lo studio della letteratura, alcuni sinonimi che caratterizzano, il vocabolo «dell'indifferenza» composto da: invisibilità, senza memoria, uomo immediato, disagio umano, scarto umano, deterioramento umano e degradazione sociale, rende la letteratura, una scienza multidisciplinare che favorisce la fusione degli orizzonti di senso e significato. Il viaggio romanzesco pone in campo, attraverso le sue stazioni letterarie, una sfida alla complessità e una sfida conoscitiva offrendo al lettore l'acquisizione di energie utili, e di aspetti educativi finalizzati: alla lotta contro l'indifferenza, l'invisibilità, e la sopraffazione, che purtroppo, ancora, persistono nelle azioni quotidiane «di chi scarta l'umano o si rapporta all'essere umano come scarto».

Le opere citate nella nota sono:

Italo Calvino, Le Città Invisibili, con uno scritto di P. P. Pasolini, Mondadori, 2023; E. Morante, La Storia, Einaudi, Torino, 2014; A. Moravia, Gli indifferenti, Bompiani, Milano, 2017; S. Quasimodo, Giorno dopo giorno, Mondadori, Milano 1947; E. Vittorini, Conversazione in Sicilia, Bompiani, Milano, 2021; H. G. Wells, La Macchina del Tempo, Einaudi, Torino, 2019.