MoDem, conferenza stampa di precongresso cittadino
Fortissimo richiamo alla gestione amministrativa morale ed etica. In pdf la bozza di mozione
giovedì 23 febbraio 2012
14.02
«Maffei ha scelto di essere di parte in questo congresso». Si apre così l'introduzione del consigliere regionale Mennea alla presentazione della mozione congressuale di MoDem (l'area del Pd che si richiama a Walter Veltroni). Al tavolo dei relatori, oltre allo stesso Mennea: Nicola Ruta e Cosimo Bruno, consiglieri comunali; Bruno Lattanzio, rappresentante provinciale dei Giovani democratici; Rosa Cascella, che ha rifiutato qualche mese fa l'assessorato nella giunta balneare Maffei; Caterina Spadafora, candidata segretaria dal gruppo Modem all'imminente congresso. Maffei, infatti, a pochi giorni del congresso ha deciso di rifugiarsi sotto l'ala protettrice di Francesco Boccia, già sfidante alle primarie pugliesi di Nichi Vendola, uomo vicino a Enrico Letta. Questa scelta di Maffei, la scelta di una parte contro le altre, «creerà qualche problema», continua Mennea.
Sul quadro politico cittadino il gruppo dei veltroniani è molto netto. La giunta definitiva non si fa perché non tornano i conti. «Perché qualcuno ha spostato consiglieri da una lista, creandone una nuova», ad esempio. È chiaro il riferimento alla vicenda di Marcello Lanotte, eletto ne La Buona Politica, e che ha da poco fondato la Lista Emiliano. Così come ci sono consiglieri migrati nel Pd, «perché si aspettano di avere qualcosa in cambio». Anche qua chiarissimo il riferimento a Ventura, Santeramo e Marzocca. Mennea nel suo intervento ha dedicato ampio spazio a una lunga difesa del dimissionario segretario Caputo, a cui in tanti, a suo dire, hanno fatto la guerra sin dal suo insediamento. È dunque necessario «blindare politicamente il congresso». I Modem sono pronti a questo «anche facendo opposizione interna». Per l'amministrazione le parole d'ordine sono: schiena dritta, meritocrazia, giunta politica basata sulla coalizione che si è presentata agli elettori. In sostanza a proposito dei dilemmi che affliggono il tavolo politico per Mennea e i suoi: Sel, e al limite l'Api, avrebbero diritto a conservare l'assessorato, nonostante siano privi di rappresentanza consiliare; mentre la lista Emiliano e i tre consiglieri passati nel Pd (2 da Sel e uno dalla Buona politica) dovrebbero essere esclusi dall'esecutivo cittadino.
I Modem dicono no a doppi incarichi (al momento l'unico esempio è il consigliere comunale/regionale Caracciolo) e forte attenzione alla questione morale. Caterina Spadafora ha poi elencato le priorità amministrative per il gruppo: il PUG come indispensabile strumento di programmazione della città; un rilancio, in linea con la Regione, delle politiche sociali; l'ambiente, e la delocalizzazione delle industrie inquinanti in primo luogo.
Sul quadro politico cittadino il gruppo dei veltroniani è molto netto. La giunta definitiva non si fa perché non tornano i conti. «Perché qualcuno ha spostato consiglieri da una lista, creandone una nuova», ad esempio. È chiaro il riferimento alla vicenda di Marcello Lanotte, eletto ne La Buona Politica, e che ha da poco fondato la Lista Emiliano. Così come ci sono consiglieri migrati nel Pd, «perché si aspettano di avere qualcosa in cambio». Anche qua chiarissimo il riferimento a Ventura, Santeramo e Marzocca. Mennea nel suo intervento ha dedicato ampio spazio a una lunga difesa del dimissionario segretario Caputo, a cui in tanti, a suo dire, hanno fatto la guerra sin dal suo insediamento. È dunque necessario «blindare politicamente il congresso». I Modem sono pronti a questo «anche facendo opposizione interna». Per l'amministrazione le parole d'ordine sono: schiena dritta, meritocrazia, giunta politica basata sulla coalizione che si è presentata agli elettori. In sostanza a proposito dei dilemmi che affliggono il tavolo politico per Mennea e i suoi: Sel, e al limite l'Api, avrebbero diritto a conservare l'assessorato, nonostante siano privi di rappresentanza consiliare; mentre la lista Emiliano e i tre consiglieri passati nel Pd (2 da Sel e uno dalla Buona politica) dovrebbero essere esclusi dall'esecutivo cittadino.
I Modem dicono no a doppi incarichi (al momento l'unico esempio è il consigliere comunale/regionale Caracciolo) e forte attenzione alla questione morale. Caterina Spadafora ha poi elencato le priorità amministrative per il gruppo: il PUG come indispensabile strumento di programmazione della città; un rilancio, in linea con la Regione, delle politiche sociali; l'ambiente, e la delocalizzazione delle industrie inquinanti in primo luogo.