Miniature in mattoncini, Paolo Tupputi realizza anche il Colosso di Barletta
«Trasformo la bellezza della Puglia in costruzioni Lego»
martedì 27 agosto 2024
Trasformare la bellezza della Puglia in costruzioni Lego: il tranese Paolo Tupputi, che attualmente vive a Bari, in un'intervista racconta la nascita della sua passione e di molte delle miniature che ha realizzato nel corso degli anni.
«Sono un appassionato Lego sin da quando ero bambino. Ho ricominciato a comprare e costruire set da adulto con la serie Architecture che riproduce monumenti famosi di tutto il mondo. Purtroppo però Lego non può produrre set di alcuni monumenti (problemi di diritti d'autore o legati alle religioni, o più semplicemente se non appetibile per le vendite). Così intorno al 2019 ho cominciato a realizzare MOC (acronimo di My Own Creation) per ampliare la mia collezione Architecture. La mia prima MOC fu il Partenone di Atene, molto semplice nelle forme e inspiegabilmente mai prodotto da Lego».
Poi si sa, da cosa nasce cosa, come insegna il grande Bruno Munari.
«Il risultato mi piacque molto e da lì il passo fu breve: perché non riprodurre monumenti cui sono legato affettivamente? Cominciai con la Cattedrale di Trani, mia città natale e chiesa in cui mi sposai nel 2018. Complice il lockdown, riuscii a completare il progetto, comprare i pezzi e costruirlo. Ci fu un tale rimbalzo di complimenti e articoli sui social che salì l'entusiasmo non solo in me, ma anche in mia moglie Malwina e i miei amici di Pugliabrick (di cui sono socio) che mi incoraggiarono a creare qualcos'altro di pugliese».
Perché la Puglia è molto più di un semplice luogo, di una semplice regione.
«Fu così che decisi di riprodurre qualcosa della mia città in cui vivo, il Teatro Petruzzelli di Bari. Anche in questo caso, dopo un paio di mostre, ci fu grande eco, tanto da essere stato contattato da una trasmissione di Rai1. Il proprietario della pasticceria che ha sede in un'ala del Teatro volle a tutti costi una replica del mio modello per esporlo nel suo locale (ed è ancora lì in primo piano appena si entra, glielo personalizzai pure aggiungendo la sua insegna e un paio di tavolini)».
Un'esperienza in cui l'unicità e l'autenticità hanno senza dubbio la meglio.
«Anche se in parallelo ho portato avanti altre MOC di monumenti internazionali, tutte queste esperienze "locali" mi hanno incoraggiato ancora di più nel creare qualcosa di nuovo (e in piccola scala) legato al territorio pugliese: i trulli della Valle d'Itria, il Dolmen di Bisceglie, il Colosso di Barletta, Castel del Monte. Ci sarebbe molto altro da omaggiare che, seppur non troppo famoso, ha comunque un carattere identitario per la nostra terra».
Quella di Paolo Tupputi è un'attività che si scontra con limiti tecnici, ma che, non per questo, si ferma.
«Purtroppo la selezione è legata sia alla grandezza del modello (preferisco sempre mantenermi nella piccola scala) che deve essere dettagliato e riconoscibile pur nelle sue piccole dimensioni, sia alla disponibilità di forme e colori dei pezzi Lego esistenti».
L'augurio è che continui a rappresentare la Puglia, nella sua varietà nei suoi colori, ancora per molto tempo.
«Sono un appassionato Lego sin da quando ero bambino. Ho ricominciato a comprare e costruire set da adulto con la serie Architecture che riproduce monumenti famosi di tutto il mondo. Purtroppo però Lego non può produrre set di alcuni monumenti (problemi di diritti d'autore o legati alle religioni, o più semplicemente se non appetibile per le vendite). Così intorno al 2019 ho cominciato a realizzare MOC (acronimo di My Own Creation) per ampliare la mia collezione Architecture. La mia prima MOC fu il Partenone di Atene, molto semplice nelle forme e inspiegabilmente mai prodotto da Lego».
Poi si sa, da cosa nasce cosa, come insegna il grande Bruno Munari.
«Il risultato mi piacque molto e da lì il passo fu breve: perché non riprodurre monumenti cui sono legato affettivamente? Cominciai con la Cattedrale di Trani, mia città natale e chiesa in cui mi sposai nel 2018. Complice il lockdown, riuscii a completare il progetto, comprare i pezzi e costruirlo. Ci fu un tale rimbalzo di complimenti e articoli sui social che salì l'entusiasmo non solo in me, ma anche in mia moglie Malwina e i miei amici di Pugliabrick (di cui sono socio) che mi incoraggiarono a creare qualcos'altro di pugliese».
Perché la Puglia è molto più di un semplice luogo, di una semplice regione.
«Fu così che decisi di riprodurre qualcosa della mia città in cui vivo, il Teatro Petruzzelli di Bari. Anche in questo caso, dopo un paio di mostre, ci fu grande eco, tanto da essere stato contattato da una trasmissione di Rai1. Il proprietario della pasticceria che ha sede in un'ala del Teatro volle a tutti costi una replica del mio modello per esporlo nel suo locale (ed è ancora lì in primo piano appena si entra, glielo personalizzai pure aggiungendo la sua insegna e un paio di tavolini)».
Un'esperienza in cui l'unicità e l'autenticità hanno senza dubbio la meglio.
«Anche se in parallelo ho portato avanti altre MOC di monumenti internazionali, tutte queste esperienze "locali" mi hanno incoraggiato ancora di più nel creare qualcosa di nuovo (e in piccola scala) legato al territorio pugliese: i trulli della Valle d'Itria, il Dolmen di Bisceglie, il Colosso di Barletta, Castel del Monte. Ci sarebbe molto altro da omaggiare che, seppur non troppo famoso, ha comunque un carattere identitario per la nostra terra».
Quella di Paolo Tupputi è un'attività che si scontra con limiti tecnici, ma che, non per questo, si ferma.
«Purtroppo la selezione è legata sia alla grandezza del modello (preferisco sempre mantenermi nella piccola scala) che deve essere dettagliato e riconoscibile pur nelle sue piccole dimensioni, sia alla disponibilità di forme e colori dei pezzi Lego esistenti».
L'augurio è che continui a rappresentare la Puglia, nella sua varietà nei suoi colori, ancora per molto tempo.