Michele Rizzi, «Vendola in ossequio al governo berlusconiano»

L’ex candidato di Alternativa comunista commenta i tagli alla sanità pugliese. Vendola riceve critiche da destra e sinistra

martedì 13 luglio 2010
A cura di Ester Binetti
«Vendola in ossequio al governo berlusconiano decide di fare peggio di Fitto con il taglio di 2200 posti letto, 19 nosocomi, consultori pubblici e ticket sulle ricette. Alternativa comunista, l'unica opposizione di sinistra, si opporrà con i lavoratori... a questo Piano antipopolare», è così che l'ex candidato Presidente della Regione Puglia di Alternativa comunista, Michele Rizzi, commenta il piano di rientro proposto da Vendola e dall'Ass. Tommaso Fiore. In seguito all'incontro del PD pugliese che si è tenuto ieri è emerso che, secondo il Partito Democratico, questo piano «paga scelte fatte dal Governo nazionale con la finanziaria 2009 che impone alla Puglia entro fine Luglio l'approvazione di un piano di rientro di 450 milioni per il 2012 pena la revoca di 500 milioni di euro già da quest'anno». Tuttavia il ministro per i Rapporti con le Regioni, Fitto, ha risposto alle dichiarazioni del Presidente della regione Puglia sul piano di rientro sanitario affermando che «La situazione della Regione Puglia è disastrosa dal punto di vista finanziario e gestionale. Per affrontare questa situazione si cerca un diversivo polemizzando con Tremonti, Berlusconi o con il governo nazionale».

Per Fitto, attaccare il governo è una «polemica inutile», visto che «Risolvere il disastro della sanità sarebbe più che necessario per far quadrare i conti visto che il peso della manovra per la Puglia si aggira sui 350 milioni di euro». «Non vorrei interrompere il clima instaurato nell'incontro di qualche giorno - ha poi aggiunto – ma diciamoci la verità: quello a cui fa riferimento la Regione Puglia è un piano di rientro che bisognava fare entro marzo del 2008 e quindi siamo già in netto ritardo». «La manovra non incide in alcun modo sulla sanità – ha aggiunto – e quindi non c'entra nulla, visto anche che pochi mesi fa abbiamo sottoscritto il nuovo patto per la salute che dà 4 miliardi di euro in più alle Regioni e quindi anche alla Puglia. Non solo, chiariamo anche che il patto di stabilità non può in alcun modo».