Rizzi: «Altro che Renato Zero. Adesso serve un solo biglietto, quello delle dimissioni»

L'intervento indignato del coordinatore regionale di Alternativa Comunista. «Vendola cosa dice?»

giovedì 20 settembre 2012 11.48
«La vicenda dei biglietti del concerto di Renato Zero che vede imputati alcuni esponenti politici barlettani, dal consigliere regionale Caracciolo al'ex consigliere comunale Pasquale Cascella è un'ulteriore rappresentazione di come il potere politico ritenga di voler fare quello che vuole senza che nessuno si metta di traverso». Non le manda a dire il coordinatore regionale di Alternativa Comunista Michele Rizzi, che intravede "poteri forti" dietro la questione "Concerto di Renato Zero" da Barlettalife prioritariamente analizzata chiamando in causa anche la "Sinistra di governo" di Nichi Vendola. La questione ha già visto indagati dalla procura di Trani assessori e consiglieri e da ciò incalza Rizzi: «Non tanto i politici dei due schieramenti, ma i lavoratori barlettani dovrebbero letteralmente indignarsi di fronte all'arroganza di un potere politico che fa e disfa quello che vuole. Dovrebbe indignarsi non solo nei confronti di Caracciolo e co. per l'eventuale concussione per i biglietti gratuiti di un concerto pretesi dall'agenzia (mentre tanti disoccupati non possono permettersi di pagare l'elevato costo dei concerti) o per l'eventuale voto di scambio, ma anche perchè tutta la politica borghese istituzionale, quella chiusa nei palazzi del potere, dal Sindaco Maffei all'ultimo consigliere comunale, sia silente e continui a rimanere chiusa nei propri fortini istituzionali a governare i propri interessi e quelle delle lobby che li elegge e li protegge».

«E la cosidetta sinistra di governo cosa dice? Vendola cosa dice? Sel e Federazione della sinistra come si esprimono? Evidentemente, il Presidente della Regione preferisce dedicarsi alle primarie che interessano solo alle burocrazie del centrosinistra, mentre i secondi preferiscono tacere per evitare di essere espluse dal tavolo delle spartizioni istituzionali. Il vero problema in questo caso, ripeto, è l'arroganza di voler fare tutto quello che si vuole, alla faccia di cassaintegrati a 700 euro al mese, di precari che sopravvivono con pochi euro, di disoccupati che cercano un lavoro, di licenziati che sono costretti ad emigrare al Nord e all'estero. Alternativa comunista si indigna profondamente di fronte a tutto questo. Per questo, serve un vero biglietto, quello di espulsione, tramutato semplicemente in dimissioni dai loro incarichi politici ed istituzionali».

«Fui l'unico politico a chiedere le dimissioni di Maffei dopo le varie vicende politiche che l'hanno riguardato, sarò anche questa volta l'unico a chidere le dimissioni di Caracciolo e degli altri e ne sono consapevole. In questo sta anche la nostra diversità e alterità di fronte alla politica borghese di centrosinistra e centrodestra e uno dei motivi per cui, tra minacce di morte e scontri politici, continuo con Alternativa comunista a rimanere al fianco dei lavoratori e delle masse popolari».