"Mettiamoci in mostra": il progetto dell'istituto Giovanni Paolo II di Barletta
L'iniziativa coinvolge i bambini che frequentano la scuola dell'infanzia
sabato 23 marzo 2024
"Mettiamoci in mostra… artisti si nasce o si diventa?" questo è il titolo scelto per la progettualità extra-scolastica volta ai bambini di cinque anni frequentanti la scuola dell'infanzia dell'istituto comprensivo Giovanni Paolo II di Barletta, per il plesso Pini. In un'ottica inclusiva, sono state proposte attività fruibili da tutti i bambini coinvolgendo corpo e mente.
Ogni incontro ha visto i bambini impegnati in percorsi psico-motori che anticipavano l'attività grafica emotivamente e graficamente. Sono state sperimentate decine di tecniche grafico-pittoriche utili al potenziamento di abilità fino-motorie. Inconsapevolmente i bambini hanno realizzato "riproduzioni" di famosissime opere d'arte, da Monet a Matisse, Calder, Frida Kahlo e diversi artisti contemporanei.
Opere che le insegnanti hanno mostrato soltanto a compimento del percorso, per accrescere la loro autostima e stimolare la creatività. Il giorno 21 Marzo, i genitori dei bambini coinvolti e la comunità scolastica, sono stati invitati alla manifestazione conclusiva dell'esperienza, che ha previsto una vera e propria mostra espositiva. In un'ottica di didattica laboratoriale, è stata data la possibilità a grandi e piccini di vivere un momento sensoriale, psicomotorio ed artistico. Dalla stanza espositiva a quella "dispercettiva", passando per un percorso psicomotorio e grafico-pittorico. Il percorso progettuale rappresenta la sperimentazione, a seguito della recente formazione di alcune insegnanti, della didattica per Atelier Creativi.
Un approccio olistico che coinvolge corpo e mente prima di arrivare al tratto grafico. Un insegnante Atelierista educa al bello, guida i suoi alunni attraverso arti espressive, grafiche, musicali e manipolative. Durante un Atelier Creativo si raggiungono obiettivi e competenze attraverso canali alternativi quali ad esempio la visione, sperimentazione e fruizione di opere d'arte dei più grandi artisti, o stupendi albi illustrati. È possibile rompere gli stereotipi e stimolare allo stesso tempo soft-skills e life skills in quanto i bambini vengono visti al centro del processo di apprendimento coinvolgendo tutta la spirale del processo creativo in un'ottica trasversale.
Un Atelier Creativo è, altresì, uno spazio inclusivo dove ogni bambino potrà trovare la sua autonomia ed esprimere la sua creatività, diventando attore e fruitore al tempo stesso. Ci chiediamo se i precursori della metodologia del "learning by doing" come J. Dewey intendessero suggerirci di mettere il bambino nelle condizioni di potersi esprimere liberamente, di potersi sporcare "Se ascolto, dimentico. Se vedo, ricordo. Se faccio, capisco". (Bruno Munari) ed apprendere a modo suo. Perché, se così fosse, come insegnanti della Scuola dell'infanzia dobbiamo essere pronti a mettere da parte le "schede pre-impostate" rompere ogni stereotipo e fare questo dono ai nostri piccoli alunni.
Ogni incontro ha visto i bambini impegnati in percorsi psico-motori che anticipavano l'attività grafica emotivamente e graficamente. Sono state sperimentate decine di tecniche grafico-pittoriche utili al potenziamento di abilità fino-motorie. Inconsapevolmente i bambini hanno realizzato "riproduzioni" di famosissime opere d'arte, da Monet a Matisse, Calder, Frida Kahlo e diversi artisti contemporanei.
Opere che le insegnanti hanno mostrato soltanto a compimento del percorso, per accrescere la loro autostima e stimolare la creatività. Il giorno 21 Marzo, i genitori dei bambini coinvolti e la comunità scolastica, sono stati invitati alla manifestazione conclusiva dell'esperienza, che ha previsto una vera e propria mostra espositiva. In un'ottica di didattica laboratoriale, è stata data la possibilità a grandi e piccini di vivere un momento sensoriale, psicomotorio ed artistico. Dalla stanza espositiva a quella "dispercettiva", passando per un percorso psicomotorio e grafico-pittorico. Il percorso progettuale rappresenta la sperimentazione, a seguito della recente formazione di alcune insegnanti, della didattica per Atelier Creativi.
Un approccio olistico che coinvolge corpo e mente prima di arrivare al tratto grafico. Un insegnante Atelierista educa al bello, guida i suoi alunni attraverso arti espressive, grafiche, musicali e manipolative. Durante un Atelier Creativo si raggiungono obiettivi e competenze attraverso canali alternativi quali ad esempio la visione, sperimentazione e fruizione di opere d'arte dei più grandi artisti, o stupendi albi illustrati. È possibile rompere gli stereotipi e stimolare allo stesso tempo soft-skills e life skills in quanto i bambini vengono visti al centro del processo di apprendimento coinvolgendo tutta la spirale del processo creativo in un'ottica trasversale.
Un Atelier Creativo è, altresì, uno spazio inclusivo dove ogni bambino potrà trovare la sua autonomia ed esprimere la sua creatività, diventando attore e fruitore al tempo stesso. Ci chiediamo se i precursori della metodologia del "learning by doing" come J. Dewey intendessero suggerirci di mettere il bambino nelle condizioni di potersi esprimere liberamente, di potersi sporcare "Se ascolto, dimentico. Se vedo, ricordo. Se faccio, capisco". (Bruno Munari) ed apprendere a modo suo. Perché, se così fosse, come insegnanti della Scuola dell'infanzia dobbiamo essere pronti a mettere da parte le "schede pre-impostate" rompere ogni stereotipo e fare questo dono ai nostri piccoli alunni.