“Messa e Spritz”, tutti parlano dell’iniziativa del frate barlettano Andrea Ricatti
L'idea del frate barlettano pensata per i giovani di Urbino finisce su tutti i giornali, ma non mancano le polemiche
mercoledì 21 agosto 2024
10.13
Il frate francescano e di origine barlettana Andrea Ricatti ha lanciato una nuova iniziativa per la parrocchia universitaria di Urbino, di cui è responsabile. "Tutti per uno – Messa universitari" è la novità che si propone di abbracciare unitamente e rinsaldare il legame tra la Chiesa ed i giovani. Nel concreto, si tratta di un'iniziativa con la quale viene offerto lo spritz (o un'apericena) dopo lo svolgimento della messa. Più in generale, si tratta di un modo per unire il mondo religioso a quello della movida giovanile. Ma, in un certo qual modo, anche per mostrare un lato, forse ancora sconosciuto ai più, di una Chiesa dinamica e che cerca di intercettare il fedele e stare al passo coi tempi.
Fra Andrea Ricatti è un frate barlettano che, gestendo una parrocchia universitaria ad Urbino, ha con i giovani un contatto quotidiano. Chi, meglio di lui, per capire quelle che sono le esigenze e i bisogni espressi dalle nuove generazioni? Generazioni che cambiano e, con loro, cambiano anche le usanze e le richieste.
Abbiamo intervistato Fra Andrea per farci spiegare l'origine e gli sviluppi di questa nuova iniziativa.
In merito a quella che è stata l'origine dell'intervista, ci spiega: "L'idea è nata già da un annetto. È un annetto che già facciamo queste iniziative: io sono parroco Urbino da un anno, alla parrocchia universitaria e abbiamo pensato che, dopo la messa domenicale, che è quella degli universitari, fosse bello vivere un momento conviviale, fraterno. È nata questa iniziativa che si propone di unire l'Eucarestia, la messa, con un momento successivo di fraternità e convivialità. Naturalmente, essendo una parrocchia universitaria, c'è un costante cambiamento, arrivano studenti nuovi, arrivano matricole. Quindi, noi volevamo far conoscere questa iniziativa e abbiamo stampato il nuovo manifesto. Con ovviamente con un titolo che potesse essere più accattivante e giovanile, anche graficamente e a livello comunicativo. E poi questa locandina ha avuto successo e ha fatto il giro del web".
Una locandina che, però, ha scatenato anche polemiche. Specialmente per il suo primo titolo: "2 per uno", con un'immagine del volto di Gesù Cristo all'interno della "O". Molte persone si sono scagliate contro questa iniziativa, specialmente le persone appartenenti ad una radice più tradizionalista della religione, reputandola poco attinente con il momento della Messa. E, addirittura, quasi sacrilego nell'accostare l'alcool inteso come divertimento alla Chiesa, considerando anche il significato connesso all'alcool, sottoforma di vino, nel mondo cristiano. Il frate, però, cerca di sviare queste polemiche: "Capisco benissimo le critiche. Ci sono stati tanti commenti positivi, ma anche negativi. Io non mi sono soffermato sulle critiche, ti dico la verità. Non ho letto i commenti, né positivi, né negativi. Perché, stando con i giovani, so benissimo quanto un commento negativo o positivo possa influenzare un giovane. Io non li ho letti proprio perché non mi interessa fare polemica. Non voglio creare divisione. Abbiamo visto che qualcuno aveva una certa sensibilità su questo tema e abbiamo cercato di andargli incontro, per mantenere un'unità di intenti, cambiando il titolo e la locandina. La decisione è stata presa insieme al Vescovo".
Abbiamo, infine, chiesto se alla base della decisione potesse esserci la volontà di riconquistare un pubblico giovane che, magari, si sta allontanando dalla Chiesa e questa iniziativa potesse essere un modo per dimostrare che la Chiesa sa essere sa parlare anche ad un pubblico più giovane. La risposta del frate è stata: "Certo, essendo una parrocchia universitaria e dedicandoci prettamente ai giovani, noi facciamo tante iniziative prettamente per i giovani. Qualsiasi tipo di iniziativa che la parrocchia universitaria fa, si rivolge comunque ai giovani. L'iniziativa della messa e dell'apericena, in realtà, è un'iniziativa che va avanti da Duemila anni. Sin dall'antichità, i cristiani si ritrovavano dopo la messa, per condividere il pasto insieme. Noi abbiamo solamente preso questo evento e lo abbiamo attualizzato. Sappiamo quello che i giovani oggi vivono e frequentano oggi. Prendersi uno spritz è un'esperienza di convivialità e abbiamo deciso di adattare due esperienze già esistenti, in una che potesse andare a braccetto con i tempi attuali, proprio perché vogliamo entrare in dialogo con i giovani. Noi siamo, come ci invita Papa Francesco stesso, una Chiesa dalle porte aperte, una chiesa in uscita. Abbiamo solamente cercato di far vedere che non c'è un luogo a porte chiuse, ma un luogo dove ognuno possa sentirsi a casa, possa sentirsi in una famiglia".
Fra Andrea Ricatti è un frate barlettano che, gestendo una parrocchia universitaria ad Urbino, ha con i giovani un contatto quotidiano. Chi, meglio di lui, per capire quelle che sono le esigenze e i bisogni espressi dalle nuove generazioni? Generazioni che cambiano e, con loro, cambiano anche le usanze e le richieste.
Abbiamo intervistato Fra Andrea per farci spiegare l'origine e gli sviluppi di questa nuova iniziativa.
In merito a quella che è stata l'origine dell'intervista, ci spiega: "L'idea è nata già da un annetto. È un annetto che già facciamo queste iniziative: io sono parroco Urbino da un anno, alla parrocchia universitaria e abbiamo pensato che, dopo la messa domenicale, che è quella degli universitari, fosse bello vivere un momento conviviale, fraterno. È nata questa iniziativa che si propone di unire l'Eucarestia, la messa, con un momento successivo di fraternità e convivialità. Naturalmente, essendo una parrocchia universitaria, c'è un costante cambiamento, arrivano studenti nuovi, arrivano matricole. Quindi, noi volevamo far conoscere questa iniziativa e abbiamo stampato il nuovo manifesto. Con ovviamente con un titolo che potesse essere più accattivante e giovanile, anche graficamente e a livello comunicativo. E poi questa locandina ha avuto successo e ha fatto il giro del web".
Una locandina che, però, ha scatenato anche polemiche. Specialmente per il suo primo titolo: "2 per uno", con un'immagine del volto di Gesù Cristo all'interno della "O". Molte persone si sono scagliate contro questa iniziativa, specialmente le persone appartenenti ad una radice più tradizionalista della religione, reputandola poco attinente con il momento della Messa. E, addirittura, quasi sacrilego nell'accostare l'alcool inteso come divertimento alla Chiesa, considerando anche il significato connesso all'alcool, sottoforma di vino, nel mondo cristiano. Il frate, però, cerca di sviare queste polemiche: "Capisco benissimo le critiche. Ci sono stati tanti commenti positivi, ma anche negativi. Io non mi sono soffermato sulle critiche, ti dico la verità. Non ho letto i commenti, né positivi, né negativi. Perché, stando con i giovani, so benissimo quanto un commento negativo o positivo possa influenzare un giovane. Io non li ho letti proprio perché non mi interessa fare polemica. Non voglio creare divisione. Abbiamo visto che qualcuno aveva una certa sensibilità su questo tema e abbiamo cercato di andargli incontro, per mantenere un'unità di intenti, cambiando il titolo e la locandina. La decisione è stata presa insieme al Vescovo".
Abbiamo, infine, chiesto se alla base della decisione potesse esserci la volontà di riconquistare un pubblico giovane che, magari, si sta allontanando dalla Chiesa e questa iniziativa potesse essere un modo per dimostrare che la Chiesa sa essere sa parlare anche ad un pubblico più giovane. La risposta del frate è stata: "Certo, essendo una parrocchia universitaria e dedicandoci prettamente ai giovani, noi facciamo tante iniziative prettamente per i giovani. Qualsiasi tipo di iniziativa che la parrocchia universitaria fa, si rivolge comunque ai giovani. L'iniziativa della messa e dell'apericena, in realtà, è un'iniziativa che va avanti da Duemila anni. Sin dall'antichità, i cristiani si ritrovavano dopo la messa, per condividere il pasto insieme. Noi abbiamo solamente preso questo evento e lo abbiamo attualizzato. Sappiamo quello che i giovani oggi vivono e frequentano oggi. Prendersi uno spritz è un'esperienza di convivialità e abbiamo deciso di adattare due esperienze già esistenti, in una che potesse andare a braccetto con i tempi attuali, proprio perché vogliamo entrare in dialogo con i giovani. Noi siamo, come ci invita Papa Francesco stesso, una Chiesa dalle porte aperte, una chiesa in uscita. Abbiamo solamente cercato di far vedere che non c'è un luogo a porte chiuse, ma un luogo dove ognuno possa sentirsi a casa, possa sentirsi in una famiglia".