«Mentre si demoliscono i silos, il Comune di Barletta pensa a come vigilare sul Trabucco»
L'avviso pubblico per l’acquisizione di manifestazioni di interesse per la sorveglianza temporanea del Trabucco
venerdì 23 ottobre 2020
«Tradizione e riqualificazione a confronto nel porto di Barletta. Mentre sul molo di ponente prosegue a ritmo serrato la demolizione dei silos granari in cemento per far posto alla nautica da diporto, c'è chi si preoccupa di come (e quando) vigilare sul ricostruito trabucco in legno al braccio di Levante destinato a diventare il futuro "Museo didattico del mare"». Inizia così l'intervento a firma del giornalista Nino Vinella in merito alla pubblicazione da parte del Comune di Barletta di un avviso pubblico per la sorveglianza del Trabucco.
«È stata infatti pubblicata alcuni giorni fa all'albo pretorio informatico del Comune la determina 1406 dello scorso 4 ottobre a firma della dirigente al demanio Rosa Di Palma con oggetto: "Approvazione avviso pubblico esplorativo per l'acquisizione di manifestazioni di interesse al convenzionamento con il Comune di Barletta per la sorveglianza temporanea del Trabucco".
Nel provvedimento si conferma da parte del Comune che "sino al momento in cui potrà entrare in esercizio la gestione e piena fruizione del Museo didattico occorre assicurare la sorveglianza temporanea del Trabucco privilegiando soluzioni che, non comportando ulteriori oneri per l'amministrazione, valorizzino la partecipazione di tutti quei soggetti privati/associazioni che intendano impegnarsi per promuovere il futuro progetto di gestione del museo-didattico, realizzino la cooperazione pubblico- privato per un presidio giornaliero del manufatto finalizzato alla sua salvaguardia da azioni di vandalismo". Ed inoltre "individuare, per gli effetti, con una procedura trasparente, soggetti privati con cui convenzionarsi per la sorveglianza del manufatto ligneo del trabucco rivolgendosi a Società private/Associazioni impegnate nella difesa del nostro patrimonio artistico e delle nostre bellezze naturali che abbiano interesse a collaborare con l'Amministrazione Comunale per garantire che il futuro progetto di gestione del museo-didattico diventi una realtà".
Al fine di conseguire questi scopi, "occorre comunicare in modo trasparente, a mezzo di avviso pubblico, a tutti i soggetti volontari/Società private/Associazioni impegnate nella difesa del nostro patrimonio artistico e delle nostre bellezze naturali che abbiano interesse a collaborare con l'Amministrazione Comunale, interessati, al convenzionamento con il Comune di Barletta, la possibilità esistente di svolgere un ruolo di sorveglianza temporanea del trabucco, utile alla salvaguardia del bene storico e culturale del manufatto". Nonché "di stabilire che l'Amministrazione Comunale assumerà esclusivamente l'onere di stipulare specifica polizza assicurativa sul manufatto ligneo del Trabucco per coprire i danni da furto, incendio, atti vandalici, eventi naturali o altri danni e metterà a disposizione le proprie strutture comunali secondo gli accordi contenuti nel patto di collaborazione. Il documento contenente le forme e i termini di collaborazione pubblico-privato sarà approvato con provvedimento di Giunta Comunale nell'apposito schema di convenzione".
Interessante nella premessa di questa determinazione dirigenziale è il racconto dell'iter procedurale fin qui seguito sia per la progettazione e la realizzazione del trabucco (ricostruito esattamente dov'era l'ultimo sopravvissuto dei cinque cosiddetti "ragni" che esistevano nel porto barlettano) sia per quanto concerne lo stato della diga foranea di Levante dove il manufatto insiste.
E dove si fa esplicito riferimento al fatto che "il Molo di Levante attualmente è amministrato dall'Autorità di Sistema del Mare Adriatico Meridionale. Tale condizione limita l'uso del molo in quanto è disposta un'ordinanza della Capitaneria di Porto di divieto di accesso a non autorizzati. Ad oggi è stato ricostruito il manufatto del Trabucco ma, stante il divieto d'accesso al Molo, ne è di fatto preclusa ogni possibilità di fruizione; d'altra parte è da riscontrare che il Molo versa in condizioni di non accessibilità al pubblico per la pericolosità e l'assenza di illuminazione notturna.
Con delibera di giunta n. 87 del 5 maggio scorso è stato, pertanto, approvato il "progetto di fattibilità tecnico economica del molo di levante per la riqualificazione della diga foranea ad usi civici", la cui area, come già detto, rientra nella competenza di gestione dell' l'Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Meridionale; con delibera di giunta n. 95 del successivo 22 maggio è stato approvato lo schema del "protocollo d'intesa tra Comune di Barletta e Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Meridionale per la riqualificazione della diga foranea ad usi civici con cui l'Amministrazione Comunale e l'Autorità di Sistema Portuale intendono procedere alle attività propedeutiche alla riqualificazione del "Molo di Levante" mediante Consegna dell'area al Comune (da richiedere alla Capitaneria di Porto) e partecipazione alla spesa per la riqualificazione della stessa". Una storia infinita?».
«È stata infatti pubblicata alcuni giorni fa all'albo pretorio informatico del Comune la determina 1406 dello scorso 4 ottobre a firma della dirigente al demanio Rosa Di Palma con oggetto: "Approvazione avviso pubblico esplorativo per l'acquisizione di manifestazioni di interesse al convenzionamento con il Comune di Barletta per la sorveglianza temporanea del Trabucco".
Nel provvedimento si conferma da parte del Comune che "sino al momento in cui potrà entrare in esercizio la gestione e piena fruizione del Museo didattico occorre assicurare la sorveglianza temporanea del Trabucco privilegiando soluzioni che, non comportando ulteriori oneri per l'amministrazione, valorizzino la partecipazione di tutti quei soggetti privati/associazioni che intendano impegnarsi per promuovere il futuro progetto di gestione del museo-didattico, realizzino la cooperazione pubblico- privato per un presidio giornaliero del manufatto finalizzato alla sua salvaguardia da azioni di vandalismo". Ed inoltre "individuare, per gli effetti, con una procedura trasparente, soggetti privati con cui convenzionarsi per la sorveglianza del manufatto ligneo del trabucco rivolgendosi a Società private/Associazioni impegnate nella difesa del nostro patrimonio artistico e delle nostre bellezze naturali che abbiano interesse a collaborare con l'Amministrazione Comunale per garantire che il futuro progetto di gestione del museo-didattico diventi una realtà".
Al fine di conseguire questi scopi, "occorre comunicare in modo trasparente, a mezzo di avviso pubblico, a tutti i soggetti volontari/Società private/Associazioni impegnate nella difesa del nostro patrimonio artistico e delle nostre bellezze naturali che abbiano interesse a collaborare con l'Amministrazione Comunale, interessati, al convenzionamento con il Comune di Barletta, la possibilità esistente di svolgere un ruolo di sorveglianza temporanea del trabucco, utile alla salvaguardia del bene storico e culturale del manufatto". Nonché "di stabilire che l'Amministrazione Comunale assumerà esclusivamente l'onere di stipulare specifica polizza assicurativa sul manufatto ligneo del Trabucco per coprire i danni da furto, incendio, atti vandalici, eventi naturali o altri danni e metterà a disposizione le proprie strutture comunali secondo gli accordi contenuti nel patto di collaborazione. Il documento contenente le forme e i termini di collaborazione pubblico-privato sarà approvato con provvedimento di Giunta Comunale nell'apposito schema di convenzione".
Interessante nella premessa di questa determinazione dirigenziale è il racconto dell'iter procedurale fin qui seguito sia per la progettazione e la realizzazione del trabucco (ricostruito esattamente dov'era l'ultimo sopravvissuto dei cinque cosiddetti "ragni" che esistevano nel porto barlettano) sia per quanto concerne lo stato della diga foranea di Levante dove il manufatto insiste.
E dove si fa esplicito riferimento al fatto che "il Molo di Levante attualmente è amministrato dall'Autorità di Sistema del Mare Adriatico Meridionale. Tale condizione limita l'uso del molo in quanto è disposta un'ordinanza della Capitaneria di Porto di divieto di accesso a non autorizzati. Ad oggi è stato ricostruito il manufatto del Trabucco ma, stante il divieto d'accesso al Molo, ne è di fatto preclusa ogni possibilità di fruizione; d'altra parte è da riscontrare che il Molo versa in condizioni di non accessibilità al pubblico per la pericolosità e l'assenza di illuminazione notturna.
Con delibera di giunta n. 87 del 5 maggio scorso è stato, pertanto, approvato il "progetto di fattibilità tecnico economica del molo di levante per la riqualificazione della diga foranea ad usi civici", la cui area, come già detto, rientra nella competenza di gestione dell' l'Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Meridionale; con delibera di giunta n. 95 del successivo 22 maggio è stato approvato lo schema del "protocollo d'intesa tra Comune di Barletta e Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Meridionale per la riqualificazione della diga foranea ad usi civici con cui l'Amministrazione Comunale e l'Autorità di Sistema Portuale intendono procedere alle attività propedeutiche alla riqualificazione del "Molo di Levante" mediante Consegna dell'area al Comune (da richiedere alla Capitaneria di Porto) e partecipazione alla spesa per la riqualificazione della stessa". Una storia infinita?».