"MenneaDay", la parola ai protagonisti. Manuela Olivieri: «Pietro è partito da Barletta senza pista»
Veronica Inglese, Eusebio Haliti, il sindaco Cannito e altri ancora hanno raccontato Pietro Mennea
domenica 13 settembre 2020
14.00
Manuela Olivieri, moglie di Pietro Mennea, invitata sul palco dall'organizzazione: «Venire qui era necessario e la vicenda della pista a Bisceglie è un fatto gravissimo e ingiustificabile, ma forse lo dobbiamo intendere come un segno: lui mi diceva sempre, quando guardavamo il video del record del mondo, che lui è partito da Barletta senza pista, quindi forse era giusto che venisse ricordato in questo modo. Pietro era molto legato all'AVIS, diceva che se è arrivato in cima al mondo è grazie all'AVIS e finché ha potuto ha voluto continuare a correre per l'AVIS, perciò anche io sono estremamente grata a questa associazione».
E poi, Manuela Olivieri parla del legame tra suo marito e Ruggiero Mennea: «Pietro sarebbe stato qui, assolutamente! Io sono qui per Ruggiero, per questa bellissima manifestazione, ma soprattutto perché Ruggiero e Pietro stavano sempre insieme. Un esempio è dato dagli invitati al nostro matrimonio: Pietro ha voluto pochissime persone e tra queste c'era ovviamente Ruggiero. Lui è stato molto vicino a me, mi aiutata molto, specialmente riguardo la realtà pugliese, che io conosco poco. Pietro e Ruggiero si chiamavano molto spesso, le loro chiacchierate al cellulare sono storiche. Ruggiero è stata una delle prime persone che ho conosciuto, con cui ho avuto la possibilità di condividere ogni cosa. Per me è una gioia essere qui, sono qui per lui e gli faccio un grandissimo in bocca al lupo, per aiutarlo e sostenerlo come se io fossi Pietro: quel poco che riuscirò a fare, lo farò con il cuore».
Ruggiero Mennea, cugino di Pietro Mennea: «L'organizzazione di Veronica ed Eusebio è stata fantastica, non potevano esserci più degni rappresentanti per la guida del MenneaDay. La loro capacità di superare ogni ostacolo ha dimostrato che oggi la manifestazione è stata una grande festa e i bambini mentre corrono ricordano il grande Pietro Mennea».
Cosimo Cannito, sindaco di Barletta, dopo aver ricordato la sua infanzia insieme a Pietro, del quale era quasi coetaneo, parla della manifestazione: «Questa è una festa in tutto e per tutto. Una festa per la città di Barlettana, una festa per lo spot pugliese e soprattutto barlettano, una festa per grandi e piccoli, per ricordare il grande campione che è stato Mennea e per tenere vivo il suo ricordo per tanti anni ancora».
[YOUTUBE]
Veronica Inglese, madrina dell'evento e mezzofondista olimpica italiana. In questo momento se pensiamo all'atletica leggera e a Barletta pensiamo a te. Hai preso in consegna l'eredità di Pietro, come la vivi e come pensi di onorarla?
«L'eredità di Pietro è una parola un po' grossa, io nel mio piccolo cerco di fare il massimo che posso e coronare il sogno di essere stata ad un'Olimpiade è stato per me un grande obiettivo, mi sono sentita orgogliosa, perché provengo dalla città di un grande campione come Pietro Mennea. I miei obiettivi sono sempre più alti, non voglio solo partecipare alle Olimpiadi ma fare sempre qualcosa in più e sicuramente mi sento spronata dall'esempio che ho qui a casa».
Eusebio Haliti, ostacolista e velocista italiano. Ti possiamo definire "barlettano di adozione" perché tu, nato in Albania, ora hai definitivamente preso la "cittadinanza italiana", sei cresciuto nel mito di Pietro Mennea, ma cosa è stato per te Pietro Mennea?
«Quello che è stato per tanti, un grande campione, un grande sportivo, che ha saputo andare oltre a qualsiasi limite, ottenendo un record del mondo e conservandolo per 17 anni ed attualmente ha ancora record all'attivo, quindi è sicuramente un mito da seguire e a cui stare in scia».
E poi, Manuela Olivieri parla del legame tra suo marito e Ruggiero Mennea: «Pietro sarebbe stato qui, assolutamente! Io sono qui per Ruggiero, per questa bellissima manifestazione, ma soprattutto perché Ruggiero e Pietro stavano sempre insieme. Un esempio è dato dagli invitati al nostro matrimonio: Pietro ha voluto pochissime persone e tra queste c'era ovviamente Ruggiero. Lui è stato molto vicino a me, mi aiutata molto, specialmente riguardo la realtà pugliese, che io conosco poco. Pietro e Ruggiero si chiamavano molto spesso, le loro chiacchierate al cellulare sono storiche. Ruggiero è stata una delle prime persone che ho conosciuto, con cui ho avuto la possibilità di condividere ogni cosa. Per me è una gioia essere qui, sono qui per lui e gli faccio un grandissimo in bocca al lupo, per aiutarlo e sostenerlo come se io fossi Pietro: quel poco che riuscirò a fare, lo farò con il cuore».
Ruggiero Mennea, cugino di Pietro Mennea: «L'organizzazione di Veronica ed Eusebio è stata fantastica, non potevano esserci più degni rappresentanti per la guida del MenneaDay. La loro capacità di superare ogni ostacolo ha dimostrato che oggi la manifestazione è stata una grande festa e i bambini mentre corrono ricordano il grande Pietro Mennea».
Cosimo Cannito, sindaco di Barletta, dopo aver ricordato la sua infanzia insieme a Pietro, del quale era quasi coetaneo, parla della manifestazione: «Questa è una festa in tutto e per tutto. Una festa per la città di Barlettana, una festa per lo spot pugliese e soprattutto barlettano, una festa per grandi e piccoli, per ricordare il grande campione che è stato Mennea e per tenere vivo il suo ricordo per tanti anni ancora».
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Veronica Inglese, madrina dell'evento e mezzofondista olimpica italiana. In questo momento se pensiamo all'atletica leggera e a Barletta pensiamo a te. Hai preso in consegna l'eredità di Pietro, come la vivi e come pensi di onorarla?
«L'eredità di Pietro è una parola un po' grossa, io nel mio piccolo cerco di fare il massimo che posso e coronare il sogno di essere stata ad un'Olimpiade è stato per me un grande obiettivo, mi sono sentita orgogliosa, perché provengo dalla città di un grande campione come Pietro Mennea. I miei obiettivi sono sempre più alti, non voglio solo partecipare alle Olimpiadi ma fare sempre qualcosa in più e sicuramente mi sento spronata dall'esempio che ho qui a casa».
Eusebio Haliti, ostacolista e velocista italiano. Ti possiamo definire "barlettano di adozione" perché tu, nato in Albania, ora hai definitivamente preso la "cittadinanza italiana", sei cresciuto nel mito di Pietro Mennea, ma cosa è stato per te Pietro Mennea?
«Quello che è stato per tanti, un grande campione, un grande sportivo, che ha saputo andare oltre a qualsiasi limite, ottenendo un record del mondo e conservandolo per 17 anni ed attualmente ha ancora record all'attivo, quindi è sicuramente un mito da seguire e a cui stare in scia».