Mennea: «Un territorio orfano, il Pd ignora la Bat»
Non è una rottura coi vertici del suo partito. Presa di posizione di neo eletto consigliere regionale
venerdì 28 maggio 2010
18.45
«La Bat non interessa al Pd. Il nostro territorio oggi è orfano. Il nostro partito ci ha ignorato e ci ignora. Il presidente Vendola si farà carico del vuoto che c'è». Il neo eletto consigliere regionale e segretario provinciale Pd, Ruggiero Mennea, lamenta la «disparità di trattamento dei vertici regionali del Partito Democratico nell'assegnazione degli incarichi istituzionali». Lo ha fatto nella conferenza stampa, convocata in Consiglio regionale, per spiegare le ragioni della sua protesta, che rischiava di portarlo a «disertare la prima riunione in Aula». È stato un colloquio con Vendola ad indurlo a partecipare alla seduta d'insediamento, per rispetto istituzionale, per evitare strumentalizzazioni e perché «il presidente della Regione è stato l'unico a farsi carico delle ragioni del mio territorio".
Non è una rottura con i vertici del suo partito, ma una «presa di posizione, giusta, considerando l'arroganza del Pd», ha tenuto a precisare. Arroganza perché, ha spiegato, «il Pd non riconosce il risultato conseguito nella Bat, eleggendo due consiglieri regionali in un contesto politico difficilissimo». Il consigliere ha tenuto a puntualizzare che "non si tratta di una questione personale ma di un dovere: quello di pretendere la stessa considerazione che hanno avuto le altre province».
«La presa di posizione rigorosa che avevo deciso prima del colloquio col presidente Vendola è rientrata», ma resta la rivendicazione di "pari dignità" con le altre province, nell'assegnazione da parte dei vertici Pd degli incarichi istituzionali: in Giunta, Ufficio di Presidenza del Consiglio, commissioni.
«Ho scelto di partecipare, anche perché c'è stato un tentativo di strumentalizzare la mia assenza, tenuto conto che, già qualche giorno prima, erano venuti meno due consiglieri di maggioranza, costituiti in un gruppo autonomo».
Mennea ha trovato l'appoggio del consigliere eletto nella lista Pd ionica, Donato Pentassuglia (assente dall'incontro coi giornalisti perché trattenuto da altri impegni) che «non ha esitato a dare il suo sostegno». Piena disponibilità anche da parte del presidente, Nichi Vendola, che "sarà nostro unico interlocutore diretto, vista la totale indifferenza del nostro gruppo politico».
Non è una rottura con i vertici del suo partito, ma una «presa di posizione, giusta, considerando l'arroganza del Pd», ha tenuto a precisare. Arroganza perché, ha spiegato, «il Pd non riconosce il risultato conseguito nella Bat, eleggendo due consiglieri regionali in un contesto politico difficilissimo». Il consigliere ha tenuto a puntualizzare che "non si tratta di una questione personale ma di un dovere: quello di pretendere la stessa considerazione che hanno avuto le altre province».
«La presa di posizione rigorosa che avevo deciso prima del colloquio col presidente Vendola è rientrata», ma resta la rivendicazione di "pari dignità" con le altre province, nell'assegnazione da parte dei vertici Pd degli incarichi istituzionali: in Giunta, Ufficio di Presidenza del Consiglio, commissioni.
«Ho scelto di partecipare, anche perché c'è stato un tentativo di strumentalizzare la mia assenza, tenuto conto che, già qualche giorno prima, erano venuti meno due consiglieri di maggioranza, costituiti in un gruppo autonomo».
Mennea ha trovato l'appoggio del consigliere eletto nella lista Pd ionica, Donato Pentassuglia (assente dall'incontro coi giornalisti perché trattenuto da altri impegni) che «non ha esitato a dare il suo sostegno». Piena disponibilità anche da parte del presidente, Nichi Vendola, che "sarà nostro unico interlocutore diretto, vista la totale indifferenza del nostro gruppo politico».