Mennea: «Un riconoscimento anche per il lavoro extra degli insegnanti in epoca Covid»
La proposta del candidato al Consiglio regionale della Puglia per il Pd
venerdì 11 settembre 2020
12.07
"Anche per gli insegnanti e il personale Ata bisogna prevedere un riconoscimento, come è stato già fatto per il personale sanitario durante l'emergenza Covid. Magari, il raddoppio del punteggio ai fini della carriera, così come si fa con i militari. Questo per riconoscere loro gli sforzi già fatti durante il lockdown e quelli che si troveranno ad affrontare ora, con il nuovo anno scolastico". La proposta, indirizzata sia al Governo nazionale che a quello regionale, è del candidato al Consiglio regionale della Puglia per il Pd, Ruggiero Menena.
"Già durante il periodo del lockdown, con la didattica a distanza, gli insegnanti hanno dovuto fare turni extra, lavorando anche il sabato pomeriggio e in alcuni festivi, per raggiungere tutti gli alunni", spiega Mennea. "E anche, adesso, con la ripresa delle lezioni in presenza saranno chiamati a donare il loro tempo oltre la normale durata dell'orario scolastico. Sono in molti – sottolinea - a lamentarsi del fatto che a chi governa sfuggano gli effettivi sacrifici fatti dal corpo docente e spesso anche dal personale non docente delle scuole. Credo che, per una questione di equità e giustizia, i loro sforzi non debbano passare sotto silenzio, garantendo loro – conclude - se non gratifiche economiche, almeno quelle utili al proseguo della carriera".
"Già durante il periodo del lockdown, con la didattica a distanza, gli insegnanti hanno dovuto fare turni extra, lavorando anche il sabato pomeriggio e in alcuni festivi, per raggiungere tutti gli alunni", spiega Mennea. "E anche, adesso, con la ripresa delle lezioni in presenza saranno chiamati a donare il loro tempo oltre la normale durata dell'orario scolastico. Sono in molti – sottolinea - a lamentarsi del fatto che a chi governa sfuggano gli effettivi sacrifici fatti dal corpo docente e spesso anche dal personale non docente delle scuole. Credo che, per una questione di equità e giustizia, i loro sforzi non debbano passare sotto silenzio, garantendo loro – conclude - se non gratifiche economiche, almeno quelle utili al proseguo della carriera".