Mennea, «Per l'acquedotto promesse non mantenute»

Quali le ripercussioni sulla provincia?. «La realtà sembra ben diversa da quella promessa»

sabato 7 agosto 2010
«Ci risiamo, nonostante le tante rassicurazioni dei vertici dell'Acquedotto pugliese che si susseguono da mesi, oggi veniamo a conoscenza del fatto che, a seguito di un'ottimizzazione organizzativa, dieci o dodici dipendenti che lavorano presso la sede dell'Aqp di Trani saranno trasferiti a Bari". A sottolinearlo è Ruggiero Mennea, consigliere regionale del Partito Democratico, che non ci sta e chiede all'amministratore unico di Acquedotto pugliese, Ivo Monteforte, e al direttore generale, Massimiliano Bianco, di fare luce sulle motivazioni alla base del riassetto e sulle conseguenze che potrebbe avere in termini di depotenziamento del presidio tranese. Malgrado l'amministratore unico e il direttore generale – precisa Mennea – abbiano scongiurato l'ipotesi di un'emigrazione di dipendenti tranesi in incontri ufficiali, come quello con i sindaci e il presidente della provincia Bat che si tenne nell'aprile scorso o come quello con il presidente del gruppo consiliare regionale del Pd, Antonio Decaro, che risale a solo un mese fa, oggi la realtà cui ci troviamo di fronte è ben diversa. Preso atto che le promesse non sono state mantenute, vorremmo che i vertici di Aqp argomentassero dettagliatamente le ragioni di questa operazione. Sia che si tratti di una questione economica, sia che si tratti di una questione tecnica, vorremmo conoscere i dati che dimostrano, nel primo caso, l'effettivo risparmio, nel secondo caso, la reale ottimizzazione della gestione».

«Inoltre – continua il consigliere regionale del PD – sarebbe interessante capire le ripercussioni sulla provincia di Barletta-Andria-Trani. Risulta difficile infatti credere che un trasferimento così significativo di ben dieci o dodici unità non possa intaccare l'efficienza dell'unità territoriale tranese, soprattutto nell'ottica dei servizi erogati ai cittadini. Qualora non arrivassero risposte appropriate e rassicuranti – conclude Mennea –, sarebbe giusto che i dipendenti della sede dell'Aqp di Trani restassero al loro posto. La Bat, che per crescere deve puntare su un decentramento diffuso di enti, strutture e uffici, non può permettersi di perdere un presidio forte di Aqp».