Memoria, verità e silenzi, a Barletta ospite Ugo Foà

Convegno promosso dall'istituto "Garrone" presso il Future Center

sabato 18 febbraio 2017
Un altro importante tassello è stato aggiunto giovedì 9 febbraio alla lunga sequenza di iniziative che dal 27 gennaio in poi si sono succedute nel nostro territorio per ricordare e fare luce su ciò che accadde in Europa negli anni centrali del secolo scorso. In particolare l'Istituto Nicola Garrone di Barletta, che da anni si fa promotore e partecipa ad iniziative volte ad indagare quel triste periodo, ha invitato questa volta Ugo Foà, grazie ad un convegno organizzato dal dipartimento dell'Asse dei linguaggi e storico, coordinato dalla prof.ssa Marida Bonadies. Esponente della comunità ebraica di Roma e membro dell'associazione "Progetto Memoria", il sig. Foà ha raccontato quello che accade nel 1938 quando tutti i bambini appartenenti a famiglie di "razza ebraica" furono costretti, come lui che all'epoca aveva solo dieci anni, ad abbandonare le aule scolastiche perché appartenenti ad una "razza" non ariana. Questo è stato lo spirito del convegno intitolato "Le leggi razziali in Italia nel 1938, verità e silenzi", svolto presso il Futur Centre di Barletta, a cui hanno partecipato tutti gli studenti delle classi quinte e di alcune classi quarte. Questo evento si inserisce in un percorso che ha coinvolto tutto l'Istituto Garrone con attività diversificate volto ad indagare ed approfondire la storia che ha portato alla discriminazione e al sacrificio di milioni di Ebrei, vittime della follia di "provvedimenti" irragionevoli e disumani. I lavori del Convegno sono stati aperti dal Dirigente Scolastico Antonio Francesco Diviccaro il quale, dopo aver salutato gli ospiti, ha ricordato i punti fondamentali delle orrende leggi razziali in vigore in Italia dal 1938. Quindi la Prof.ssa Bonadies, con l'ausilio di filmati e di documenti dell'epoca, ha esposto alla attenta platea di studenti il quadro storico e politico nel quale si sono sviluppate le leggi razziali in Italia.

Dopo aver descritto il clima di intimidazione e di paura nel quale hanno vissuto i quasi 30000 ebrei italiani, la Prof.ssa Bonadies ha passato la parola ad Ugo Foà il quale, evidentemente commosso per il ricordo delle discriminazioni subite, ha denunciato le responsabilità della storia e dei suoi protagonisti.

Ugo Foà, uno degli ultimi testimoni viventi delle persecuzioni razziali in Italia, ha condotto gli alunni attentissimi in un emozionante e sconvolgente percorso all'interno della sua esperienza vissuta a Napoli nel periodo 1938-1943. "Mi diede una pacca sulla spalla per incoraggiarmi e aiutarmi ad andare avanti!" Scolpito nella sua memoria è rimasto il gesto di un insegnante che, dopo aver attuato con lui un provvedimento imposto dalle "leggi razziali", gli si avvicina e in silenzio offre quel significativo incoraggiamento. Commosso ed amaro il commento di Foà: "Come si può dimenticare un gesto di solidarietà, in un momento della vita in cui il mondo intero ce l'ha con te solo perché sei ebreo?". Cariche di emozione, le parole pronunciate da Ugo Foà hanno conquistato l'intera sala, visibilmente commossa e coinvolta dal racconto.

Nel passare la parola a Don Vito Carpentiere, parroco della Chiesa Santa Lucia di Barletta, la Prof.ssa Bonadies ha ricordato che uno degli aspetti dell'incontro era anche quello di cercare di chiarire i silenzi della Chiesa cattolica che inspiegabilmente preferì mantenere un atteggiamento di neutralità. Don Vito, appassionato studioso di Storia della Chiesa, ha raccontato con precisione e fermezza la posizione della Chiesa in quegli anni così difficili e bui, cercando di fornire a studenti e docenti una chiave di lettura più precisa e contestualizzata del particolare periodo storico che si stava vivendo. Molti dubbi sono stati sciolti grazie alle risposte profonde ed esaurienti fornite da Don Vito, molti interrogativi restano ancora senza risposta, poiché sembra davvero difficile trovare una spiegazione agli errori, ai silenzi e misteri che avvolgono quel periodo della storia d'Italia dal 1938 al 1943.

Le numerose domande di docenti e studenti ai relatori hanno dato corpo ad un dibattito animato e coinvolto: è stato piacevole notare che alcuni studenti si sono trattenuti oltre l'orario stabilito per poter scambiare qualche parola e porre ulteriori domande ad Ugo Foà e a Don Vito che con i loro interventi avevano generato curiosità e interesse.