Memoria Fotografica di via Roma, avvenuta l'inaugurazione

I 40 scatti della redazione di Barlettalife visibili sino al 6 novembre

venerdì 4 novembre 2011 11.55
30 giorni: lunghi, colmi di sofferenza, intrisi di domande e sete di giustizia. Tanto il tempo trascorso da quel maledetto 3 ottobre, quando alle ore 12:22 nel centro della vita cittadina un crollo, improvviso per pochi, considerato annunciato da tanti altri, ha rotto la normalità facendo tornare alla mente attimi strazianti che hanno coinvolto Barletta anni addietro. A venir giù, in un solo interminabile boato, fu una palazzina di due piani nella centralissima via Roma, che si affaccia anche su via Mura Spirito Santo. Dopo 12 ore di lavoro sotto le macerie, che videro coinvolti tantissimi eroici volontari, la città dovette lasciar spazio alla disperazione per la morte di 5 giovani, incolpevoli donne: Antonella, Tina, Giovanna, Maria e Matilde, angeli ai quali un drammatico evento ha sottratto troppo presto il dono della vita.

Ad un mese di distanza dal tragico evento del 3 ottobre, la redazione di Barlettalife.it ha promosso presso la Galleria del Teatro Curci una Memoria Fotografica, con il patrocinio del Comune di Barletta e della provincia di Barletta-Andria-Trani: quaranta scatti, realizzati dai nostri fotografi, primi reporter a giungere sul luogo del crollo, hanno composto un sentiero nel ricordo, per commemorare le cinque vittime che hanno perso la vita sotto le macerie.

Questa sera, presso la Galleria del Teatro cittadino, sono intervenuti in occasione dell'inaugurazione della detta Memoria ai microfoni della nostra giornalista Ida Vinella, oltre agli editori di Barlettalife.it, volti di spicco come il sindaco Nicola Maffei, il presidente della provincia Barletta-Andria-Trani Francesco Ventola, il prefetto Carlo Sessa, l'assessore regionale Maria Campese, il governatore dei Lions Luigi Desiati, il vicario episcopale mons. Filippo Salvo, che ha benedetto l'icona della Madonna dello Sterpeto salvatasi nel luogo del crollo, ed Emanuele Lanotte, in rappresentanza dei parenti delle vittime, presenti all'interno della Galleria.

Tanti i momenti degni di nota nella serata: su tutti è spiccata la commozione e la comunanza di sentimenti nell'osservare l'icona della Madonna dello Sterpeto rimasta intatta dopo il crollo della palazzina nella quale era custodita, quasi un segno premonitore e ammonitore del fatto che ogni tragedia, di qualunque fattezza essa sia, va comunque superata amando la vita.

Ha aperto gli interventi un commosso Emanuele Lanotte: "E' stato un tragico episodio che ci ha tolto gioia di vivere e quotidianità, ci manca la privacy. Guardare queste immagini per noi non è assolutamente facile, ci mette davanti alla realtà, c'è molto del nostro passato e qualcosa del nostro presente in questo cumulo di piacere. Ci fa rabbia sentir parlare del lavoro nero come unico nesso logico alla tragedia, ci fa rabbia sentir dire che la nostra palazzina era fatiscente e inagibile, il che non era assolutamente vero. Spero che ora questa burocrazia ci dia delle risposte: oggi la nostra vita è a pezzi".

L'intervento del sindaco Maffei è tornato sul peso ingiustamente dato dai media nazionali alla componente-lavoro nero nella triste vicenda: "Eventi di questo tipo lasciano cicatrici indelebili. In quei momenti abbiamo colto in maniera poco onorevole un accanimento della stampa nazionale per avere risposte incentrate sul lavoro nero, spostando l'obiettivo su un campo diverso da quello che era sotto l'occhio dei vari soccorritori. Abbiamo visto giovani, padri, donne prodigarsi in un'ondata di solidarietà che come eco ha trovato una cassa di risonanza mediatica che ha danneggiato l'immagine di una città i cui abitanti sono persone per bene, che si sacrificano e si guadagnano da mangiare ogni giorno. Io non ho legittimato il lavoro nero, ho solo chiesto silenzio per far sì che le persone colpite potessero vivere il proprio dolore nell'intimità".

Provato nel viso e nelle parole il presidente Ventola: "Di fronte a queste tragedie noi istituzioni dobbiamo dare una risposta decisa. La città di Barletta ha dato una grande risposta al territorio, una grande dimostrazione di solidarietà con la S maiuscola. Ora dobbiamo dare condizoni concrete affinchè queste tragedie non avvengano più. E' con la prevenzione che dobbiamo rispondere a questo problema, che è certamente legato all'uomo".

In rappresentanza della Regione Puglia è intervenuta la barlettana Maria Campese, assessore regionale allo sport: "L'invito che faccio a tutti è di conservare i momenti custoditi in queste immagini in maniera indelebile, al fine di far tesoro dell'esperienza e non ripercorrere gli stessi errori. Dico questo perchè ho vissuto il giorno del crollo come una sorta di annichilimento per quanto avvenuto, nel 2011 in pieno centro urbano. Credo che a questo sgomento una risposta non ci sia: si può solo pensare che molto spesso diamo per scontate troppe cose, dovremmo ribaltare i nostri sistemi di valutazione delle cose senza erigere sempre il dio denaro a valore assoluto. Credo che anche la classe politica debba fare questo, affinchè non si determinino più le condizioni perchè vi siano tali tragedie".

La questione sollevata da parte della Campese ha rimarcato le responsabilità dei cittadini, rappresentata da una realtà radicata nel territorio come quella dei Lions di Barletta, presenti nella persona del Governator Luigi Desiati,he ha portato "la solidarietà dei 3000 Lions di Puglia. Il nostro impegno, concreto e teorico, quest'ultimo attraverso l'unione di associazioni -ha spiegato Desiati- ci sarà. Soffriamo insieme a chi sta male: i Lions di Barletta hanno pensato così di procedere alla costituzione di un fondo in favore di chi da questa tragedia ne è uscito fortemente danneggiato. Anche nel dolore vogliamo cercare di essere portatori di una piccola gioia".

Della ricerca del perdono e della forza per esso ha parlato poi Monsignor Filippo Salvo: "C'è un percorso di giustizia di cui farsi rispettosi. C'è da un lato una responsabilità oggettiva per il palazzo crollato e per la coazione a ripetersi di Barletta in queste catastrofi, e c'è anche una responsabilità soggettiva: una comunità cittadina è stata messa in crisi, siamo stati colpiti nel vero senso delle cose. Bisogna essere molto cauti quando si usa la parola perdono: io ci vado molto cauto perchè non è una categoria da appiccicare quasi fosse un francobollo. E' una categoria intima che va scoperta giorno dopo giorno: io auguro a queste famiglie di poter realmente trovare la capacità di sentirsi amato da qualcuno e accettare quello che sarà il percorso di giustizia".

Al sindaco Maffei è stata consegnata al termine della presentazione della memoria una speciale raccolta fotografica da consegnare al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che domani sarà in visita a Barletta.

Inutile sarebbe proseguire nella cronistoria della serata: preferiamo, come esplicitato con la realizzazione della memoria fotografica, far parlare le immagini raccolte nella photogallery e narrare attraverso di esse le sensazioni derivate dall'inaugurazione della Memoria di un evento tragicamente indimenticabile per la nostra cittadinanza. La Memoria resterà aperta al pubblico, con ingresso libero, fino a domenica 6 novembre.
Memoria fotografica, crollo in via Roma
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