Mazzarisi: «La Bar.S.A. resti unica. Nuova società significa "nuove postazioni" politiche»
«Mancata condivisione delle scelte. Assordante "silenzio" dei sindacati»
martedì 7 gennaio 2014
12.00
«La delibera di giunta del 31-12-2013 rappresenta per l'amministrazione Cascella, come tanti atti di fine anno (o di calda estate) di non lontana memoria, la prima nota stonata di questo nuovo corso». E' senza dubbi polemico l'intervento che il consigliere comunale Massimo Mazzarisi, della lista civica Cascella Sindaco Insieme, rivolge al Sindaco, a pochi giorni dall'approvazione in Giunta della relazione dello stesso Cascella, con cui si dice sì all'affidamento in house alla Bar.S.A. della raccolta rifiuti, dando così il via al progetto che dovrebbe vedere la costituzione di un'ulteriore società, probabilmente mista, alla quale affidare gli altri servizi (global service).
«La mancata condivisione con le forze della maggioranza - afferma Mazzarisi - di scelte effettuate nei confronti della Bar.S.A. Spa, condivisione promessa dal Sindaco stesso nel corso di un tavolo politico di qualche mese fa, l'assordante "silenzio" delle principali forze sindacali (CGIL, CISL e UIL su tutte) e le posizioni prese, nei giorni scorsi, da alcune forze politiche della maggioranza mi permettono almeno di fare, per gli addetti ai lavori e non, alcune considerazioni su quello che dovrebbe essere il futuro della società più importante della nostra città».
«La Barletta Servizi Ambientali nasce da un'intuizione dell'allora Sindaco Francesco Salerno (scelta "condivisa" con le presenti forze politiche della città) per stabilizzare dei lavoratori precari e per "internalizzare" il servizio di igiene ambientale sino a quel momento affidato a società non appartenenti alla nostra città. Tale scelta, aveva anche come mission, quella di far diventare la stessa Bar.S.A. un punto di riferimento del futuro territorio provinciale per la gestione dei servizi pubblici (cosa che avverrà adesso con la partecipazione all'Aro). I circa 120 lavoratori "stabilizzati", comunque, portarono con loro una dote importante per la società per l'intero triennio 2001/2003: circa 2.000.00,00 euro di credito d'imposta (incentivo fiscale di cui all'art. 7 della L. 388/00 e che rappresenta quasi l'intero capitale sociale sottoscritto dai soci) che permise nei primi anni di vita di patrimonializzare la società con l'acquisizione di mezzi e attrezzature per lo svolgimento dei vari servizi ad essa affidati. Si tratta degli stessi lavoratori che, non rientrando nell'attività di servizi di igiene ambientali, oggi potrebbero essere coinvolti dalla creazione di questa New co. che, il Sindaco Cascella, vorrebbe costituire con l'attuale socio di minoranza».
«Mi domando - continua - perché il sindaco invece di rincorrere "il requisito tecnico in ambito global" del socio di minoranza uscente non cerchi di verificare quale know how abbia apportato realmente nel corso di questo decennio alla nostra società? E se il risultato di tale ricerca, come ben sappiamo, non darà alcun risultato, perché non affidare in house anche tutti gli altri servizi resi attualmente dalla Bar.S.A., compresi i servizi cimiteriali andati "stranamente" in gara?».
«La Barletta Servizi Ambientati deve restare unica. Pur condividendo la scelta fatta dall'attuale Cda della società, e ripresa dal Sindaco poi, di acquisire la quota del socio di minoranza, non si riesco a capire per quale motivo di debba "necessariamente" procedere alla creazione di una nuova società mista, che apporterebbe quale novità solo ed esclusivamente la "creazione di nuove postazioni" politiche - aggiunge - Si investa sulla formazione del personale esistente nel settore Global, in modo da ridurre o addirittura eliminare qualsiasi possibilità di esternalizzare alcun servizio da parte della Bar.S.A. stessa. Non si può e non si deve addossare la colpa della mancata "specializzazione" di questi lavoratori ai lavoratori stessi, trattandosi di una vera e propria "volontà politica" del socio di minoranza e ad un'errata scelta del suo management tecnico, che nel corso del decennio volta per volta ha gestito la società, scelta, anche in questo caso, nel corso degli anni, è sempre spettata al socio di minoranza. Si individuino, come è stato felicemente fatto per l'area del personale e l'area amministrativa, dei "dirigenti tecnici" che possano apportare realisticamente un valore aggiunto alla nostra società. Solo con la completa riconversione della società Bar.S.A. in una società in house si "tuteleranno e garantiranno" veramente i livelli occupazionali».
«Infine - conclude Mazzarisi - il sindaco a conclusione della sua relazione ha rinviato alcune questioni (Piano Industriale, Piano finanziario ecc.) alla sfera decisionale politico istituzionale (commissioni e consiglio comunale). Anche in quelle sedi, ribadirò la mia posizione, chiedendo alle altre forze politiche presenti in consiglio comunale, di maggioranza e minoranza, una prova di responsabilità, in un periodo storico di crisi occupazionale per la ns. città, per la salvaguardia dei posti di lavoro per questi 283 dipendenti. Salvaguardia che non può che passare se non dalla reinternalizzazione di tutti i servizi».
«La mancata condivisione con le forze della maggioranza - afferma Mazzarisi - di scelte effettuate nei confronti della Bar.S.A. Spa, condivisione promessa dal Sindaco stesso nel corso di un tavolo politico di qualche mese fa, l'assordante "silenzio" delle principali forze sindacali (CGIL, CISL e UIL su tutte) e le posizioni prese, nei giorni scorsi, da alcune forze politiche della maggioranza mi permettono almeno di fare, per gli addetti ai lavori e non, alcune considerazioni su quello che dovrebbe essere il futuro della società più importante della nostra città».
«La Barletta Servizi Ambientali nasce da un'intuizione dell'allora Sindaco Francesco Salerno (scelta "condivisa" con le presenti forze politiche della città) per stabilizzare dei lavoratori precari e per "internalizzare" il servizio di igiene ambientale sino a quel momento affidato a società non appartenenti alla nostra città. Tale scelta, aveva anche come mission, quella di far diventare la stessa Bar.S.A. un punto di riferimento del futuro territorio provinciale per la gestione dei servizi pubblici (cosa che avverrà adesso con la partecipazione all'Aro). I circa 120 lavoratori "stabilizzati", comunque, portarono con loro una dote importante per la società per l'intero triennio 2001/2003: circa 2.000.00,00 euro di credito d'imposta (incentivo fiscale di cui all'art. 7 della L. 388/00 e che rappresenta quasi l'intero capitale sociale sottoscritto dai soci) che permise nei primi anni di vita di patrimonializzare la società con l'acquisizione di mezzi e attrezzature per lo svolgimento dei vari servizi ad essa affidati. Si tratta degli stessi lavoratori che, non rientrando nell'attività di servizi di igiene ambientali, oggi potrebbero essere coinvolti dalla creazione di questa New co. che, il Sindaco Cascella, vorrebbe costituire con l'attuale socio di minoranza».
«Mi domando - continua - perché il sindaco invece di rincorrere "il requisito tecnico in ambito global" del socio di minoranza uscente non cerchi di verificare quale know how abbia apportato realmente nel corso di questo decennio alla nostra società? E se il risultato di tale ricerca, come ben sappiamo, non darà alcun risultato, perché non affidare in house anche tutti gli altri servizi resi attualmente dalla Bar.S.A., compresi i servizi cimiteriali andati "stranamente" in gara?».
«La Barletta Servizi Ambientati deve restare unica. Pur condividendo la scelta fatta dall'attuale Cda della società, e ripresa dal Sindaco poi, di acquisire la quota del socio di minoranza, non si riesco a capire per quale motivo di debba "necessariamente" procedere alla creazione di una nuova società mista, che apporterebbe quale novità solo ed esclusivamente la "creazione di nuove postazioni" politiche - aggiunge - Si investa sulla formazione del personale esistente nel settore Global, in modo da ridurre o addirittura eliminare qualsiasi possibilità di esternalizzare alcun servizio da parte della Bar.S.A. stessa. Non si può e non si deve addossare la colpa della mancata "specializzazione" di questi lavoratori ai lavoratori stessi, trattandosi di una vera e propria "volontà politica" del socio di minoranza e ad un'errata scelta del suo management tecnico, che nel corso del decennio volta per volta ha gestito la società, scelta, anche in questo caso, nel corso degli anni, è sempre spettata al socio di minoranza. Si individuino, come è stato felicemente fatto per l'area del personale e l'area amministrativa, dei "dirigenti tecnici" che possano apportare realisticamente un valore aggiunto alla nostra società. Solo con la completa riconversione della società Bar.S.A. in una società in house si "tuteleranno e garantiranno" veramente i livelli occupazionali».
«Infine - conclude Mazzarisi - il sindaco a conclusione della sua relazione ha rinviato alcune questioni (Piano Industriale, Piano finanziario ecc.) alla sfera decisionale politico istituzionale (commissioni e consiglio comunale). Anche in quelle sedi, ribadirò la mia posizione, chiedendo alle altre forze politiche presenti in consiglio comunale, di maggioranza e minoranza, una prova di responsabilità, in un periodo storico di crisi occupazionale per la ns. città, per la salvaguardia dei posti di lavoro per questi 283 dipendenti. Salvaguardia che non può che passare se non dalla reinternalizzazione di tutti i servizi».