Maxi rissa aggravata a Barletta, arrestati in sei
Per futili motivi in condominio. Tutti hanno riportato lesioni guaribili fino a 40 giorni
giovedì 30 dicembre 2010
Scatenano una maxi-rissa per futili motivi legati alla convivenza condominiale e per questo, sei persone, appartenenti a due nuclei familiari, finiscono in manette. Si tratta di un uomo 68enne con due figli, di 39 e 20 anni, da una parte e di una coppia di coniugi 40enni con il loro figlio 19enne, dall'altra, tutti incensurati, arrestati nel pomeriggio di ieri a Barletta dai Carabinieri della locale Compagnia, con l'accusa di rissa aggravata e lesioni personali.
I militari, attivati da una telefonata giunta al 112, si sono recati presso una palazzina di vico San Leonardo e lì hanno trovato le sei persone in evidente stato di agitazione e tutti con vistose ferite sui volti, le quali riferivano di aver avuto l'ennesimo diverbio, poi degenerato, scaturito da futili motivi.
Soccorsi da personale del 118, viste le lesioni riportate da tutti i contendenti, guaribili dai 5 ai 40 giorni, sono stati tutti tratti in arresto e poi associati presso la casa circondariale di Trani, fatta eccezione per il capofamiglia e suo figlio, del secondo gruppo, i quali, attese le lesioni riportate, rispettivamente 40 e 5 giorni di prognosi per trauma cranio-facciale, sono stati ricoverati presso il locale ospedale e qui sottoposti in regime di "arresti domiciliari", su disposizione dell'Autorità Giudiziaria.
I militari, attivati da una telefonata giunta al 112, si sono recati presso una palazzina di vico San Leonardo e lì hanno trovato le sei persone in evidente stato di agitazione e tutti con vistose ferite sui volti, le quali riferivano di aver avuto l'ennesimo diverbio, poi degenerato, scaturito da futili motivi.
Soccorsi da personale del 118, viste le lesioni riportate da tutti i contendenti, guaribili dai 5 ai 40 giorni, sono stati tutti tratti in arresto e poi associati presso la casa circondariale di Trani, fatta eccezione per il capofamiglia e suo figlio, del secondo gruppo, i quali, attese le lesioni riportate, rispettivamente 40 e 5 giorni di prognosi per trauma cranio-facciale, sono stati ricoverati presso il locale ospedale e qui sottoposti in regime di "arresti domiciliari", su disposizione dell'Autorità Giudiziaria.