Maxi frode da 9 milioni di euro, dalla Germania alla Bat
Scoperti autoveicoli acquistati da aziende esistenti solo sulla carta
domenica 29 giugno 2014
A Bisceglie, nella provincia di Barletta-Andria-Trani la Guardia di Finanza ha scoperto una maxi frode di 9 milioni di euro nel settore della commercializzazione di automobili dalla Germania ed il responsabile e' stato denunciato. Tutto ciò è emerso da una verifica condotta dai militari della Compagnia di Trani ad una società che dal 2007 ad oggi ha acquistato autoveicoli presso aziende del Foggiano esistenti solo sulla carta.
Di fatto, gli automezzi erano stati comprati direttamente in Germania e rivenduti generalmente nel nord barese e in particolar modo nei capoluoghi della Bat tra cui Barletta. In particolare, stando a quanto emerso dall'analisi della documentazione e dai controlli incrociati presso i fornitori, le ditte della Capitanata erano ''societa' schermo'', prive di strutture aziendali, di beni strumentali, di personale dipendente, che non hanno mai istituito, tenuto o comunque esibito alcuna scrittura contabile. Tutto ciò ha consentito di ''scaricare'' indebitamente l'Iva e di dedurre i costi, altrettanto indebitamente.
Il meccanismo innescato ha permesso di praticare prezzi inferiori rispetto a quelli di mercato, con un notevole danno economico anche per gli altri operatori di settore, determinando una concorrenza sleale. Oltre alla maxi-evasione fiscale, il responsabile dovra' rispondere di reati tributari.
Di fatto, gli automezzi erano stati comprati direttamente in Germania e rivenduti generalmente nel nord barese e in particolar modo nei capoluoghi della Bat tra cui Barletta. In particolare, stando a quanto emerso dall'analisi della documentazione e dai controlli incrociati presso i fornitori, le ditte della Capitanata erano ''societa' schermo'', prive di strutture aziendali, di beni strumentali, di personale dipendente, che non hanno mai istituito, tenuto o comunque esibito alcuna scrittura contabile. Tutto ciò ha consentito di ''scaricare'' indebitamente l'Iva e di dedurre i costi, altrettanto indebitamente.
Il meccanismo innescato ha permesso di praticare prezzi inferiori rispetto a quelli di mercato, con un notevole danno economico anche per gli altri operatori di settore, determinando una concorrenza sleale. Oltre alla maxi-evasione fiscale, il responsabile dovra' rispondere di reati tributari.