Maturità ai tempi del Covid, ecco come sarà per il Liceo Cafiero di Barletta
Il Liceo scientifico "C. Cafiero" è pronto ad ospitare i 300 maturandi che da domani svolgeranno i loro esami
martedì 16 giugno 2020
11.52
Sarà una maturità inedita quella al via da domani. I corridoi delle scuole superiori italiane torneranno ad ospitare docenti e studenti, seppur nel rispetto delle nuove prescrizioni anti contagio a cui l'esame di maturità 2020 ha dovuto adattarsi e il cui rispetto potrebbe rappresentare un importante test per la riapertura di settembre.
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Mascherina obbligatoria, almeno sino al momento del proprio colloquio, percorsi di accesso differenziati per studenti e docenti, procedure di igienizzazione delle mani e distanziamento sociale. Il liceo scientifico Cafiero di Barletta è pronto ad ospitare i suoi 300 maturandi le cui prove di esame si terranno in ambienti dislocati in tutto l'istituto, tra i quali anche l'auditorium prontamente sanificato dopo aver ospitato, nel pomeriggio di ieri, il Consiglio comunale.
«Nel nostro istituto - ha spiegato il dirigente scolastico del Liceo "C. Cafiero" di Barletta, Salvatore Citino - abbiamo utilizzato tutte le aperture, anche quelle posteriori, in modo tale da poter assicurare entrate ed uscite differenziate per ogni commissione».
Nessuna prova scritta. È questa la novità più significativa della maturità 2020 che, dando maggiore rilevanza all'intero percorso di studi dello studente, si svolgerà con un colloquio orale multidisciplinare di circa un'ora che verterà sulla presentazione di un elaborato dello studente, sull'analisi di un testo di letteratura, ma anche sull'esperienza maturata nel percorso di alternanza scuola-lavoro e su domande in materia di Cittadinanza e Costituzione.
«Sarà una maturità certamente anomala - ha spiegato il prof. Citino - Le commissioni saranno composte da sei docenti interni e da un presidente esterno. Il colloquio orale sarà interdisciplinare, consentendo al candidato di mettere in evidenza nessi e collegamenti così da esprimere al massimo la propria maturità».
Ci sarà un prima e un dopo Coronavirus per la scuola italiana. La didattica a distanza, evidenzia il preside Salvatore Citino, ha consentito al sistema dell'istruzione di avviare un percorso di digitalizzazione che caratterizzerà, inevitabilmente, anche la riapertura di settembre. «La scuola italiana è diventata in pochi giorni una scuola digitalizzata. Questo è stato un incredibile cambio di rotta. Per questo - conclude il dirigente scolastico Citino - credo che a settembre la scuola usufruirà delle competenze acquisite con la didattica a distanza. Non sarà possibile immaginare una scuola uguale a quella precedente».
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Mascherina obbligatoria, almeno sino al momento del proprio colloquio, percorsi di accesso differenziati per studenti e docenti, procedure di igienizzazione delle mani e distanziamento sociale. Il liceo scientifico Cafiero di Barletta è pronto ad ospitare i suoi 300 maturandi le cui prove di esame si terranno in ambienti dislocati in tutto l'istituto, tra i quali anche l'auditorium prontamente sanificato dopo aver ospitato, nel pomeriggio di ieri, il Consiglio comunale.
«Nel nostro istituto - ha spiegato il dirigente scolastico del Liceo "C. Cafiero" di Barletta, Salvatore Citino - abbiamo utilizzato tutte le aperture, anche quelle posteriori, in modo tale da poter assicurare entrate ed uscite differenziate per ogni commissione».
Nessuna prova scritta. È questa la novità più significativa della maturità 2020 che, dando maggiore rilevanza all'intero percorso di studi dello studente, si svolgerà con un colloquio orale multidisciplinare di circa un'ora che verterà sulla presentazione di un elaborato dello studente, sull'analisi di un testo di letteratura, ma anche sull'esperienza maturata nel percorso di alternanza scuola-lavoro e su domande in materia di Cittadinanza e Costituzione.
«Sarà una maturità certamente anomala - ha spiegato il prof. Citino - Le commissioni saranno composte da sei docenti interni e da un presidente esterno. Il colloquio orale sarà interdisciplinare, consentendo al candidato di mettere in evidenza nessi e collegamenti così da esprimere al massimo la propria maturità».
Ci sarà un prima e un dopo Coronavirus per la scuola italiana. La didattica a distanza, evidenzia il preside Salvatore Citino, ha consentito al sistema dell'istruzione di avviare un percorso di digitalizzazione che caratterizzerà, inevitabilmente, anche la riapertura di settembre. «La scuola italiana è diventata in pochi giorni una scuola digitalizzata. Questo è stato un incredibile cambio di rotta. Per questo - conclude il dirigente scolastico Citino - credo che a settembre la scuola usufruirà delle competenze acquisite con la didattica a distanza. Non sarà possibile immaginare una scuola uguale a quella precedente».