Mareggiata sulla strada di Ponente a Pasqua
Non risorge il turismo sulla costa dimenticata. La strada spartiacque tra campagna e mare sta crollando
martedì 10 aprile 2012
18.09
Alle ore 21 di domenica di Pasqua una pattuglia dei vigili urbani di Barletta sorvegliava preoccupata la furia del mare che aveva già eroso la banchina di protezione costruita per preservare il più esposto lembo di strada della litoranea di Ponente. Per nulla persuaso dal forte vento gelido che sosteneva l'energica forza del moto ondoso, il comandante Colonnello Savino Filannino controllava che il residuo asfalto, ora pericoloso senso unico alternato, non rovinasse definitivamente. Gli ultimi lidi sono lontani poco più di un chilometro e la strada, anche delle coppiette serali e dei vacanzieri che raggiungono il villaggio Fiumara è seriamente compromessa.
Eppure una previdente ma evidente insufficiente barriera di cemento e di massi scomposti era stata predisposta a mare proprio per preservare la romantica arteria calpestata da ciclisti domenicali e da podisti convinti. Auto e cicli roboanti che invece azzardavano incontrollate l'ultimo rally del mare di ponente, erano comunque costrette a rallentare prima di imboccare l'ultima curva ancora protetta, da levigate pietre di cava bianca. Proprio da quelle parti, di fronte ad una spiaggia lunga, incline alla meditazione autunnale era sorta, ma solo nelle planimetrie, la speranza di un disegno turistico allettante. Ora la strada spartiacque tra campagna e mare, tra pomodorini, cipolline e cetrioli e surfing, sta crollando. Le residue transenne comunali e segnali stradali di divieti e interdizioni , serviti al crollo di via Roma, sono ora utilizzate sin dalla mattina di lunedì di Pasquetta, per preavvertire il pericolo imminente di un bagno improvviso ancora prematuro e fuori stagione.
Eppure una previdente ma evidente insufficiente barriera di cemento e di massi scomposti era stata predisposta a mare proprio per preservare la romantica arteria calpestata da ciclisti domenicali e da podisti convinti. Auto e cicli roboanti che invece azzardavano incontrollate l'ultimo rally del mare di ponente, erano comunque costrette a rallentare prima di imboccare l'ultima curva ancora protetta, da levigate pietre di cava bianca. Proprio da quelle parti, di fronte ad una spiaggia lunga, incline alla meditazione autunnale era sorta, ma solo nelle planimetrie, la speranza di un disegno turistico allettante. Ora la strada spartiacque tra campagna e mare, tra pomodorini, cipolline e cetrioli e surfing, sta crollando. Le residue transenne comunali e segnali stradali di divieti e interdizioni , serviti al crollo di via Roma, sono ora utilizzate sin dalla mattina di lunedì di Pasquetta, per preavvertire il pericolo imminente di un bagno improvviso ancora prematuro e fuori stagione.