Mare sporco a Barletta, Cianci: «I cittadini hanno il diritto di sapere»
«Chi farebbe un bagno in un mare così evidentemente compromesso?»
mercoledì 9 agosto 2017
«Sono giunte al Comitato Operazione Aria Pulita, da parte dell'attivista dott. Fabio Porreca, questi scatti che destano stupore e allarme circa le condizioni del nostro mare. Non è possibile bagnarsi in questo mare e, cosa più grave, se non vi sono specifici divieti di balneazione i bagnanti, fiduciosi nei responsabili dell'amministrazione, ritengono di poterlo fare». A ribadire quanto denunciato già ieri sulle pagine di BarlettaViva è l'avvocato Michele Cianci, presidente del comitato Operazione aria pulita Bat.
«Noi e i nostri medici, compreso il dott. Porreca, invitiamo i bagnanti, nonostante il caldo torrido, ad evitare di immergersi in tali acque. Ad ogni buon conto, la prevenzione deve essere fatta a cura dell'amministrazione perché se così non fosse si incorrerebbe nel reato di omissione di atti di ufficio. Non è possibile che nel periodo di ferragosto si vedano, come in questi scatti, bimbi che giocano tra le acque grigie e schiumose a causa di ignoti fenomeni provenienti dai canali di scarico. Chi farebbe un bagno in un mare così evidentemente compromesso? Chi si rinfrescherebbe con acqua grigia e schiumosa. Stiamo assistendo ad una inerzia di coloro che dovrebbero tutelare i diritti primari dei propri concittadini. Come denunciato da altri cittadini sensibili alla cosa pubblica, ad oggi non si hanno ancora i verbali della seduta provinciale del 12 maggio e pur girando voci insistenti su dati allarmanti relativi al monitoraggio ambientale, mai smentite dalla Pubblica Amministrazione, i soggetti preposti a diramare queste ultime, si celano dietro un silenzio tombale.
Ebbene, si sappia che spesso il silenzio non è d'oro ma serve ad allarmare ancora di più i cittadini, come in questo caso e come in questo caso sembra trovarsi davanti ad un'ulteriore omissione se non innanzi ad un vero e proprio muro di gomma. I cittadini hanno il diritto di sapere in quali acque si bagnano i propri bambini e su quali sabbie giocano! Ho avuto notizia che addirittura nel reparto di neonatologia barlettano non funzionerebbe la climatizzazione e i neonati sarebbero costretti a fruire di area calda, irrespirabile ed intrisa di odori nauseanti. A questo punto il comitato che rappresento ritiene di dover procedere per via giudiziaria laddove non si faccia chiarezza su tali questioni ma soprattutto laddove nell'immediato non si portino i barlettani a conoscenza dei dati del monitoraggio pagato con i soldi dei contribuenti, ovvero si chiede a gran voce che vengano smentite le voci circa la nocività dei dati rilevati nelle falde e nei terreni adiacenti le aziende insalubri» conclude Cianci.
«Noi e i nostri medici, compreso il dott. Porreca, invitiamo i bagnanti, nonostante il caldo torrido, ad evitare di immergersi in tali acque. Ad ogni buon conto, la prevenzione deve essere fatta a cura dell'amministrazione perché se così non fosse si incorrerebbe nel reato di omissione di atti di ufficio. Non è possibile che nel periodo di ferragosto si vedano, come in questi scatti, bimbi che giocano tra le acque grigie e schiumose a causa di ignoti fenomeni provenienti dai canali di scarico. Chi farebbe un bagno in un mare così evidentemente compromesso? Chi si rinfrescherebbe con acqua grigia e schiumosa. Stiamo assistendo ad una inerzia di coloro che dovrebbero tutelare i diritti primari dei propri concittadini. Come denunciato da altri cittadini sensibili alla cosa pubblica, ad oggi non si hanno ancora i verbali della seduta provinciale del 12 maggio e pur girando voci insistenti su dati allarmanti relativi al monitoraggio ambientale, mai smentite dalla Pubblica Amministrazione, i soggetti preposti a diramare queste ultime, si celano dietro un silenzio tombale.
Ebbene, si sappia che spesso il silenzio non è d'oro ma serve ad allarmare ancora di più i cittadini, come in questo caso e come in questo caso sembra trovarsi davanti ad un'ulteriore omissione se non innanzi ad un vero e proprio muro di gomma. I cittadini hanno il diritto di sapere in quali acque si bagnano i propri bambini e su quali sabbie giocano! Ho avuto notizia che addirittura nel reparto di neonatologia barlettano non funzionerebbe la climatizzazione e i neonati sarebbero costretti a fruire di area calda, irrespirabile ed intrisa di odori nauseanti. A questo punto il comitato che rappresento ritiene di dover procedere per via giudiziaria laddove non si faccia chiarezza su tali questioni ma soprattutto laddove nell'immediato non si portino i barlettani a conoscenza dei dati del monitoraggio pagato con i soldi dei contribuenti, ovvero si chiede a gran voce che vengano smentite le voci circa la nocività dei dati rilevati nelle falde e nei terreni adiacenti le aziende insalubri» conclude Cianci.