Manifesto selvaggio, Mennea propone

Problema irrisolto ma irrisolvibile?. «Giusta la presa di posizione di Maffei»

mercoledì 13 aprile 2011
Non affidare incarichi amministrativi a chi ricorre al manifesto selvaggio in campagna elettorale. E' la proposta di Ruggiero Mennea, consigliere regionale e comunale del Partito Democratico, stanco per il proliferare di affissioni abusive che, in vista delle prossime elezioni comunali, stanno letteralmente deturpando la città di Barletta. «Ho apprezzato e condivido la presa di posizione dei giorni scorsi del sindaco, Nicola Maffei – osserva Mennea –, che ha giustamente stigmatizzato la condotta dei candidati che imbrattano ogni angolo della città solo per il proprio tornaconto personale. Invito il primo cittadino pertanto ad impegnarsi pubblicamente a non affidare, in caso di vittoria alle prossime elezioni, incarichi amministrativi a chi fa ricorso al manifesto selvaggio. Insomma, una sorta di codice etico che, se non rispettato, implichi una prescrizione».

«Nonostante l'appello del sindaco – puntualizza il consigliere regionale e comunale del Pd – in questi giorni continuiamo ad assistere infatti ad una proliferazione indecente di manifesti affissi in ogni dove, in spregio alle norme, alla civiltà e al buon senso. Questo è francamente inaccettabile, soprattutto se gli artefici, in alcuni casi esponenti autorevoli del mio stesso partito, sono coloro che vogliono rappresentare la classe dirigente e per questo chiedono la fiducia dei barlettani. Se si violano le norme già in questa fase, come si può pretendere di essere garanti del rispetto delle regole e fautori di un'amministrazione seria e responsabile della città?».

La proposta di Mennea, oltre che al sindaco, è estesa a tutti i candidati e ai dirigenti di partito della coalizione di centrosinistra: «Invito tutti a sottoscrivere il mio appello – conclude –, lanciando un messaggio chiaro ed inequivocabile contro quello che si può definire, oltre che una pratica del tutto incivile, un vero e proprio atto di violenza perpetrato ai danni dei cittadini, costretti a sorbirsi i faccioni dei candidati anche negli angoli più impensabili di Barletta, con conseguente calo drastico di ordine, pulizia e decoro della città».