Manifesti calunniano il sindaco, la polizia li rimuove

La procura ordina la rimozione dei manifesti sparsi un pò dovunque per la città. Il committente sembra essere una donna di 90 anni

venerdì 6 agosto 2010
Manifesti diffamatori e offensivi nei confronti del sindaco di Barletta, Nicola Maffei, e del consigliere comunale e regionale pd, Ruggiero Mennea. E' l'ultimo colpo di scena in una situazione politica tutt'altro che semplice.

Sono 28 i manifesti sequestrati e rimossi dalla polizia di Barletta, con provvedimento d'urgenza del pm di Trani, Luigi Scimè, perché accusavano il sindaco di essere stato rinviato a giudizio come direttore dei lavori di un lido sotto il quale sarebbe stato rinvenuto dell'eternit, diversi anni fa. Si tratta di affermazioni parzialmente false, dal momento che il primo cittadino è stato sì citato a giudizio dalla procura (e il processo comincerà il prossimo 28 novembre davanti al giudice monocratico di Barletta), ma i rifiuti in questione, sepolti sotto l'asfalto del parcheggio, non sono eternit e non sono nemmeno nocivi.

In ballo nel manifesto è stato tirato anche il consigliere regionale, Ruggiero Mennea, che ha solo la colpa di essere il cugino (omonimo) di uno dei gestori del lido. Da qui la segnalazione alle autorità che hanno provveduto a far rimuovere i manifesti presenti un po' ovunque in città da qualche giorno, mentre la committente degli stessi, una donna di 90 anni, è stata denunciata per calunnia a mezzo stampato. La polizia non ha dubbi sul fatto che dietro la signora ci siano ben altri ideatori, che per il momento rimangono ignoti perchè la donna preferisce il silenzio.