Manifestazione Studentesca Nazionale, ecco la piattaforma della Rete Studenti Medi BAT
«Il rifinanziamento della scuola pubblica dovrebbero essere al centro dell’agenda politica». Gli studenti lanciano la sfida
venerdì 12 ottobre 2012
«Rifinanziare il sistema scolastico pubblico, ormai sul lastrico, è la sola via percorribile per permettere a tutti i giovani, qualsiasi sia la loro provenienza sociale, di diventare protagonisti del futuro del nostro Paese». Parte dal basso, da lato dei giovani, la disanima della Rete degli Studente Medi BAT di una situazione ormai insostenibile. «Crediamo che nella nostra provincia di BAT, ormai da tempo il diritto allo studio venga continuamente violato per gli interessi dei privati, gravando sugli studenti medi ed universitari, come dimostrano i 700 mila euro stanziati (da provincia e PTO Nord Barese Ofantino) per l'apertura della nuova sede LUM a Trani, sottoforma di borse di studio riservate ai loro studenti e copertura di spese di gestione; cifre significative che avrebbero potuto trovare migliore impiego, ad esempio, nell'erogazione di borse di studio per tutti gli idonei non beneficiari residenti nella nostra provincia, o per il Reddito di Formazione stesso, o ancora per la manutenzione di edifici scolastici che troppe volte mettono a repentaglio la vita stessa gli studenti».
«Il rifinanziamento della scuola pubblica e la realizzazione di una legge quadro sul diritto allo studio nazionale dovrebbero essere al centro dell'agenda politica del Governo e dell'operato del Ministro Profumo in stretta unione con gli enti locali, cosa che sino ad oggi è da considerarsi fallimentare. A 5 anni dalla riforma Gelmini le nostre scuole vivono la situazione peggiore degli ultimi 40 anni, spogliate completamente di ogni ruolo formativo e sociale, senza finanziamenti per le attività scolastiche e senza una reale prospettiva. Le aule scolastiche sono sempre più un luogo dove dispensare poche e vecchie nozioni, con una didattica ferma da 40 anni, i tecnici e i professionali sono spogliati del loro ruolo formativo, senza ore di laboratorio, e la valutazione è usata sempre più come uno strumento per punire e non per offrire un supporto nella creazione di percorsi di crescita e apprendimento critico. In questo quadro già disastroso, si è ben pensato di lanciare un altro attacco alla Scuola Pubblica con l'ex progetto di legge Aprea, che privatizza le scuole e distrugge la rappresentanza studentesca».
«Si svolge invece sotto i nostri occhi una reiterata noncuranza dei bisogni degli studenti; si tenta in ogni modo di frantumare il Diritto allo studio, non prevedendo alcuna forma di welfare diretto, come il Reddito di formazione (attualmente presente solo nella città di Barletta), che sia in grado di emancipare gli studenti dalle famiglie e sopperire all'assenza di servizi agli studenti nei nostri comuni. Per questo il 12 Ottobre gli studenti di tutto il Paese riempiranno le piazze con le loro richieste ed i loro slogan, convinti che con il ritorno al vero sistema democratico e con l'abbattimento dei sistemi vigenti che hanno permesso a chi non era stato eletto di farsi esponente del potere democratico, si possa realmente guardare al futuro con la certezza di un domani migliore. Abbiamo bisogno di un sistema d'istruzione pubblica e di qualità, abbiamo bisogno di scuole sicure, in grado di formare adeguatamente gli studenti secondo le proprie inclinazioni. Abbiamo bisogno di un diritto allo studio effettivo, di un sistema di welfare efficace e che non lasci fuori nessuno, abbiamo bisogno di vero merito, di una didattica nuova ed innovativa, di un sistema di valutazione migliore che metta al centro gli studenti e di una riforma del sistema scolastico che possa avvicinarci ai modelli europei. Vogliamo che le nostre scuole siano pubbliche, vogliamo che le nostre scuole siano dei luoghi di democrazia e partecipazione».
«Questa è la sfida che lanciamo al mondo della politica e dei partiti, questi sono gli obiettivi che da anni sono oggetto delle nostre lotte e che ancora una volta porteremo in piazza, tutti assieme il 12 Ottobre».
«Il rifinanziamento della scuola pubblica e la realizzazione di una legge quadro sul diritto allo studio nazionale dovrebbero essere al centro dell'agenda politica del Governo e dell'operato del Ministro Profumo in stretta unione con gli enti locali, cosa che sino ad oggi è da considerarsi fallimentare. A 5 anni dalla riforma Gelmini le nostre scuole vivono la situazione peggiore degli ultimi 40 anni, spogliate completamente di ogni ruolo formativo e sociale, senza finanziamenti per le attività scolastiche e senza una reale prospettiva. Le aule scolastiche sono sempre più un luogo dove dispensare poche e vecchie nozioni, con una didattica ferma da 40 anni, i tecnici e i professionali sono spogliati del loro ruolo formativo, senza ore di laboratorio, e la valutazione è usata sempre più come uno strumento per punire e non per offrire un supporto nella creazione di percorsi di crescita e apprendimento critico. In questo quadro già disastroso, si è ben pensato di lanciare un altro attacco alla Scuola Pubblica con l'ex progetto di legge Aprea, che privatizza le scuole e distrugge la rappresentanza studentesca».
«Si svolge invece sotto i nostri occhi una reiterata noncuranza dei bisogni degli studenti; si tenta in ogni modo di frantumare il Diritto allo studio, non prevedendo alcuna forma di welfare diretto, come il Reddito di formazione (attualmente presente solo nella città di Barletta), che sia in grado di emancipare gli studenti dalle famiglie e sopperire all'assenza di servizi agli studenti nei nostri comuni. Per questo il 12 Ottobre gli studenti di tutto il Paese riempiranno le piazze con le loro richieste ed i loro slogan, convinti che con il ritorno al vero sistema democratico e con l'abbattimento dei sistemi vigenti che hanno permesso a chi non era stato eletto di farsi esponente del potere democratico, si possa realmente guardare al futuro con la certezza di un domani migliore. Abbiamo bisogno di un sistema d'istruzione pubblica e di qualità, abbiamo bisogno di scuole sicure, in grado di formare adeguatamente gli studenti secondo le proprie inclinazioni. Abbiamo bisogno di un diritto allo studio effettivo, di un sistema di welfare efficace e che non lasci fuori nessuno, abbiamo bisogno di vero merito, di una didattica nuova ed innovativa, di un sistema di valutazione migliore che metta al centro gli studenti e di una riforma del sistema scolastico che possa avvicinarci ai modelli europei. Vogliamo che le nostre scuole siano pubbliche, vogliamo che le nostre scuole siano dei luoghi di democrazia e partecipazione».
«Questa è la sfida che lanciamo al mondo della politica e dei partiti, questi sono gli obiettivi che da anni sono oggetto delle nostre lotte e che ancora una volta porteremo in piazza, tutti assieme il 12 Ottobre».