Maleducazione e vandalismo a Barletta: quali rimedi?
L’inciviltà di tanti giovani imperversa in città, tra i vuoti normativi e la rabbia dei cittadini
mercoledì 19 ottobre 2022
Via Vitrani, centro storico, Parco dell'Umanità, giardini De Nittis. Luoghi diversi, stesso comune denominatore: vandalismo, inciviltà e maleducazione da parte di gruppi di ragazzi e ragazzini; insopportabile senso di impotenza da parte di cittadini e residenti.
Lo sfregio, anzi, gli sfregi alle icone sacre del centro pastorale "Massimiliano Kolbe" di via Vitrani non sono che l'ultimo e più recente esempio di un degradante spettacolo fatto di rifiuti e avanzi di pizzeria lasciati in ogni dove, danneggiamento di immagini sacre, atti osceni e urla belluine nei confronti di chi "osa" muovere appunti a questi piccoli idioti.
Tutto ciò non fa che esasperare ulteriormente sempre più cittadini stanchi delle angherie subite ogni sera, ogni giorno e ogni notte, con il sempre più concreto rischio che qualcuno prima o poi si faccia giustizia da solo dando il là ad un'escalation di ripicche e ritorsioni che in passato (a Barletta e non solo) ha portato a conseguenze anche tragiche.
Del resto quello della maleducazione, del vandalismo, del bullismo e delle baby gang in generale, è un fenomeno che in tutta Italia sta sempre assumendo i contorni di un vero e proprio allarme sociale tanto da essere oggetto di un recente studio di Transcrime, il centro di ricerca interunivesitario sulla criminalità transanazionale dell'Università Cattolica di Milano, dell'Alma Mater di Bologna e dell'Università degli Studi di Perugia.
Tale studio, a proposito di devianza minorile e microcriminalità, oltre ai rispettabilissimi ma soliti discorsi sull' "inefficacia della sola repressione" e sull'esigenza di un lavoro di squadra tra famiglie, scuola e istituzioni, ha posto l'accento sui troppi vuoti legislativi in materia.
Che fare quindi? Nell'attesa che a livello governativo (e soprattutto a livello legislativo) dopo oltre mezzo secolo di lassismo inizi finalmente a muoversi qualcosa, oltre al lavoro delle istituzioni presenti sul territorio, una soluzione potrebbe ad esempio essere quella dei comitati di quartiere (visto che qualche "genio" a suo tempo pensò bene di abolire le circoscrizioni), come già accaduto ad esempio per la zona 167 dove qualche risultato pare si sia anche visto.
Lo sfregio, anzi, gli sfregi alle icone sacre del centro pastorale "Massimiliano Kolbe" di via Vitrani non sono che l'ultimo e più recente esempio di un degradante spettacolo fatto di rifiuti e avanzi di pizzeria lasciati in ogni dove, danneggiamento di immagini sacre, atti osceni e urla belluine nei confronti di chi "osa" muovere appunti a questi piccoli idioti.
Tutto ciò non fa che esasperare ulteriormente sempre più cittadini stanchi delle angherie subite ogni sera, ogni giorno e ogni notte, con il sempre più concreto rischio che qualcuno prima o poi si faccia giustizia da solo dando il là ad un'escalation di ripicche e ritorsioni che in passato (a Barletta e non solo) ha portato a conseguenze anche tragiche.
Del resto quello della maleducazione, del vandalismo, del bullismo e delle baby gang in generale, è un fenomeno che in tutta Italia sta sempre assumendo i contorni di un vero e proprio allarme sociale tanto da essere oggetto di un recente studio di Transcrime, il centro di ricerca interunivesitario sulla criminalità transanazionale dell'Università Cattolica di Milano, dell'Alma Mater di Bologna e dell'Università degli Studi di Perugia.
Tale studio, a proposito di devianza minorile e microcriminalità, oltre ai rispettabilissimi ma soliti discorsi sull' "inefficacia della sola repressione" e sull'esigenza di un lavoro di squadra tra famiglie, scuola e istituzioni, ha posto l'accento sui troppi vuoti legislativi in materia.
Che fare quindi? Nell'attesa che a livello governativo (e soprattutto a livello legislativo) dopo oltre mezzo secolo di lassismo inizi finalmente a muoversi qualcosa, oltre al lavoro delle istituzioni presenti sul territorio, una soluzione potrebbe ad esempio essere quella dei comitati di quartiere (visto che qualche "genio" a suo tempo pensò bene di abolire le circoscrizioni), come già accaduto ad esempio per la zona 167 dove qualche risultato pare si sia anche visto.