«Mal'aria a Barletta, c'è volontà di trovare una soluzione?»
Scrive una lettera aperta il vicepresidente del comitato Operazione Aria Pulita
venerdì 13 marzo 2020
9.41
«Purtroppo, devo segnalare, mio malgrado, che, nonostante le promesse della Politica locale, sembra che il problema dell'aria irrespirabile, a Barletta, sia irrisolvibile (seppure, inevitabilmente, in questi giorni, passato in secondo piano, rispetto alla più contingente situazione Corona Virus). Infatti, da almeno due giorni, senza soluzione di continuità, la Città è sotto assedio, invasa da esalazioni maleodoranti, talmente forti e prolungate da provocare, alla mia persona, nonché ai componenti della mia famiglia, difficoltà respiratorie, bruciore agli occhi e alla gola (condizione che, di questi tempi, non è affatto rassicurante)».
È quanto scrive in una lettera aperta il vicepresidente del comitato Operazione Aria Pulita Avv. Michele Alfredo Chiariello.
«Tale malessere è risultato diffuso, come confermano le numerose segnalazioni –anche ricevute dallo scrivente - presenti sui social network. Nella serata dell'11 Marzo, dalle 21.30 fino a notte inoltrata, è stata segnalata una forte puzza di bruciato in tutti i quartieri, in particolare in quello zona Ipercoop. Nessun rogo, nè focolaio è stato segnalato, nè individuato dalle Autorità di Pronto intervento, da me personalmente coinvolte (sul cui intervento, tuttavia, non ho avuto risposta). Fin dalle prime ore del mattino del 12 Marzo, viceversa, l'aria, per diverse ore, fino al pomeriggio, è stata caratterizzata da quel tipico odore di uova marce/gas, del quale è facilmente individuabile l'origine, come già più volte, anche personalmente, comunicato al Sindaco.
Segnalo –altresì –che, quello che il comune apparato olfattivo aveva percepito come aggressivo, irritante e molesto, non è stato, tale, rilevato dalle apposite centraline, alla luce dei dati pubblicati sul sito istituzionale dell'Agenzia Regionale per l'Ambiente: questa discrasia è davvero inspiegabile! Anche nella tarda serata del 12 Marzo, una improvvisa coltre, puzzolente, di fumo, così densa da sembrare nebbia, ha avvolto l'intera città, attraversandola completamente, garantendo uno spettacolo spettrale, del quale avremmo fatto, ben volentieri, a meno. Tale situazione diventa ancora più insostenibile ed intollerabile del solito, in quanto, stante la "domiciliazione forzata" per l'emergenza sanitaria in atto, il non poter neanche aprire le finestre (per quasi due giorni di seguito, nonostante tra le raccomandazioni ci sia quello di fare cambiare l'aria spesso) configura una grave limitazione della Nostra Libertà, che non può essere accettata, anche perchè configura una importante ipotesi di reato (lo si dica una volta per tutte!).
Per questo motivo, nella giornata di ieri, ho provveduto ad inviare una nuova istanza al Sindaco, nonché ad altre Autorità Locali, affinchè sia tutelata, con tutte le misure previste dalla legge, la Nostra Salute, la Nostra Libera Autodeterminazione, perché siamo stanchi di subire passivamente sia questi fetori, probabilmente anche nocivi, sia le promesse, non mantenute della Politica Locale. Di conseguenza, anche tramite questo spazio, invito il Sindaco – che, questo ho il dovere sottolinearlo, durante l'ultimo incontro aperto alle Associazioni, aveva riconosciuto la intollerabilità di questi miasmi, per averli direttamente, e ripetutamente, percepiti, dando la propria disponibilità, proprio allo scrivente, a fare "assalti a sorpresa alle aziende "interessate", senza che, tuttavia, tanto sia stato fatto–nonché l'Assessore all'Ambiente e le altre Autorità, attinte dalla mia istanza, a rendere noto alla Popolazione –che ne ha il Supremo Diritto –l'origine e la causa di queste emissioni, se provengono da privati o da aziende - e a spiegare – magari con l'ausilio dell'Arpa, davvero poco prodiga di informazioni –che cosa succede realmente, almeno un paio di volte la settimana, nell'aria barlettana, che finisce nei nostri, e nei loro, polmoni.
Tutto questo con l'ulteriore precisazione che, come Operazione Aria Pulita e le sue migliaia di aderenti e simpatizzanti, questa volta, non ci accontenteremo delle solite risposte "politically correct"di stile – o, peggio, degne della migliore filosofia "metafisica", come quando i rappresentanti dell'Arpa avevano addebitato l'aumento delle polveri sottili, schizzate ben oltre il limite di legge, nel Gennaio appena passato, a polveri sahariane, senza che delle stesse ve ne fosse traccia sul sito Istituzionale (come invece accade quando realmente si verifica tale fenomeno) –ma pretendiamo risposte immediate (ovviamente il Sindaco, legittimamente, ora deve dare precedenza all'epidemia in corso) certe, risolutive, nonché iniziative a tutela della nostra Salute, come ad esempio ispezioni, a sorpresa, magari con il coinvolgimento di elementi delle tante associazioni ambientali, in tutte le industrie classificate, ex lege, come insalubri, con la conseguente stesura di un report dettagliato ed esplicativo sulle condizioni in atto degli stessi impianti, nonchè sul regolare e scrupoloso rispetto della normativa vigente in ambito sanitario ed ambientale, nonché il promesso utilizzo di droni e di foto trappole per quei delinquenti che bruciano i rifiuti, di ogni tipo e specie, nella campagne, che circondano il Nostro territorio.
Diversamente, come Comitato, stiamo valutando ogni altra iniziativa, anche giudiziaria, a tutela della Nostra Salute» conclude Chiariello.
È quanto scrive in una lettera aperta il vicepresidente del comitato Operazione Aria Pulita Avv. Michele Alfredo Chiariello.
«Tale malessere è risultato diffuso, come confermano le numerose segnalazioni –anche ricevute dallo scrivente - presenti sui social network. Nella serata dell'11 Marzo, dalle 21.30 fino a notte inoltrata, è stata segnalata una forte puzza di bruciato in tutti i quartieri, in particolare in quello zona Ipercoop. Nessun rogo, nè focolaio è stato segnalato, nè individuato dalle Autorità di Pronto intervento, da me personalmente coinvolte (sul cui intervento, tuttavia, non ho avuto risposta). Fin dalle prime ore del mattino del 12 Marzo, viceversa, l'aria, per diverse ore, fino al pomeriggio, è stata caratterizzata da quel tipico odore di uova marce/gas, del quale è facilmente individuabile l'origine, come già più volte, anche personalmente, comunicato al Sindaco.
Segnalo –altresì –che, quello che il comune apparato olfattivo aveva percepito come aggressivo, irritante e molesto, non è stato, tale, rilevato dalle apposite centraline, alla luce dei dati pubblicati sul sito istituzionale dell'Agenzia Regionale per l'Ambiente: questa discrasia è davvero inspiegabile! Anche nella tarda serata del 12 Marzo, una improvvisa coltre, puzzolente, di fumo, così densa da sembrare nebbia, ha avvolto l'intera città, attraversandola completamente, garantendo uno spettacolo spettrale, del quale avremmo fatto, ben volentieri, a meno. Tale situazione diventa ancora più insostenibile ed intollerabile del solito, in quanto, stante la "domiciliazione forzata" per l'emergenza sanitaria in atto, il non poter neanche aprire le finestre (per quasi due giorni di seguito, nonostante tra le raccomandazioni ci sia quello di fare cambiare l'aria spesso) configura una grave limitazione della Nostra Libertà, che non può essere accettata, anche perchè configura una importante ipotesi di reato (lo si dica una volta per tutte!).
Per questo motivo, nella giornata di ieri, ho provveduto ad inviare una nuova istanza al Sindaco, nonché ad altre Autorità Locali, affinchè sia tutelata, con tutte le misure previste dalla legge, la Nostra Salute, la Nostra Libera Autodeterminazione, perché siamo stanchi di subire passivamente sia questi fetori, probabilmente anche nocivi, sia le promesse, non mantenute della Politica Locale. Di conseguenza, anche tramite questo spazio, invito il Sindaco – che, questo ho il dovere sottolinearlo, durante l'ultimo incontro aperto alle Associazioni, aveva riconosciuto la intollerabilità di questi miasmi, per averli direttamente, e ripetutamente, percepiti, dando la propria disponibilità, proprio allo scrivente, a fare "assalti a sorpresa alle aziende "interessate", senza che, tuttavia, tanto sia stato fatto–nonché l'Assessore all'Ambiente e le altre Autorità, attinte dalla mia istanza, a rendere noto alla Popolazione –che ne ha il Supremo Diritto –l'origine e la causa di queste emissioni, se provengono da privati o da aziende - e a spiegare – magari con l'ausilio dell'Arpa, davvero poco prodiga di informazioni –che cosa succede realmente, almeno un paio di volte la settimana, nell'aria barlettana, che finisce nei nostri, e nei loro, polmoni.
Tutto questo con l'ulteriore precisazione che, come Operazione Aria Pulita e le sue migliaia di aderenti e simpatizzanti, questa volta, non ci accontenteremo delle solite risposte "politically correct"di stile – o, peggio, degne della migliore filosofia "metafisica", come quando i rappresentanti dell'Arpa avevano addebitato l'aumento delle polveri sottili, schizzate ben oltre il limite di legge, nel Gennaio appena passato, a polveri sahariane, senza che delle stesse ve ne fosse traccia sul sito Istituzionale (come invece accade quando realmente si verifica tale fenomeno) –ma pretendiamo risposte immediate (ovviamente il Sindaco, legittimamente, ora deve dare precedenza all'epidemia in corso) certe, risolutive, nonché iniziative a tutela della nostra Salute, come ad esempio ispezioni, a sorpresa, magari con il coinvolgimento di elementi delle tante associazioni ambientali, in tutte le industrie classificate, ex lege, come insalubri, con la conseguente stesura di un report dettagliato ed esplicativo sulle condizioni in atto degli stessi impianti, nonchè sul regolare e scrupoloso rispetto della normativa vigente in ambito sanitario ed ambientale, nonché il promesso utilizzo di droni e di foto trappole per quei delinquenti che bruciano i rifiuti, di ogni tipo e specie, nella campagne, che circondano il Nostro territorio.
Diversamente, come Comitato, stiamo valutando ogni altra iniziativa, anche giudiziaria, a tutela della Nostra Salute» conclude Chiariello.