Maffei e le short list medioevali
Per Barletta lifiting grafico o trapianto politico-amministrativo?. Il "severo concorso" lo vinceranno i soliti ignoti...
giovedì 5 aprile 2012
Mentre si è in attesa che possano definirsi in "tutta calma" crisi politica e amministrativa (all'esito delle quali il Comune di Barletta tornerà certamente ad occupare la posizione che le compete ai vertici delle prossime classifiche del Sole 24 Ore), le buone pratiche ed il glossario dell'Amministrazione Maffei si arricchiscono ulteriormente privilegiando gli "inglesismi" con le "SHORT LIST".
Forse una strategia anche per segnare una distanza, almeno nel gergo, rispetto ai nefasti effetti comunicativi provocati dai fenomeni del malcostume politico-gastronomico della vicina Bari, un intreccio di truffe, malaffare, spigole, cozze e provolone. Di ben altro tenore sarà certamente la nuova stagione all'inglese che si inaugura nella Città della Disfida con le "short list". In italiano: "liste ristrette d'attesa o rose di candidati", con il rischio incombente che diventino semplici liste di collocamento "politico".
In un recente comunicato stampa del 27 marzo u.s., infatti, si legge: indagine conoscitiva per la formazione di una SHORT LIST di esperti grafici. Obiettivo di tale indagine sarebbe quello di creare una lista di "esperti" cui affidare "…l'elaborazione e la realizzazione di soluzioni comunicative per inserzioni, brochure, manifesti e altro materiale pubblicitario per divulgare le iniziative poste in essere dal Comune".
L'argomento, per un insieme di questioni é meritevole di alcune considerazioni che attengono sia al metodo che al merito.
La Short List, una procedura dal nome nuovo e dal suono fonicamente delicato, un po' come la famigerata "vision …2020", che al pari di quest'ultima forse conserverà l'antica e collaudata "virtù" della scelta discrezionale dal sapore politico. Presumibilmente il punto più alto di "trasparenza" sarà unicamente l'inevitabile e "odioso" adempimento formale dell'avviso pubblico, per il resto niente di nuovo.
Un insieme di aspetti che evidenziano ancora una volta il preoccupante e dannoso approccio di un profilo amministrativo a di un'idea di Amministrazione più consona ad una modesto Paesino di collina, poco adeguato invece per una Città dal grande potenziale come Barletta. Sul piano più politico e pratico vi è il prevedibile il rischio che le "short list", oltre che diventare motivo di mortificazione morale e professionale per coloro che decideranno di proporsi, possano rivelarsi come l'ennesimo gioco ingannevole della politica.
Per dirla secondo con lo schema del "sommo poeta": pochi (graditi intimi) vedranno il Paradiso, ai più toccherà il resto, tra l'illusione del Purgatorio o durissimo Inferno.
Forse una strategia anche per segnare una distanza, almeno nel gergo, rispetto ai nefasti effetti comunicativi provocati dai fenomeni del malcostume politico-gastronomico della vicina Bari, un intreccio di truffe, malaffare, spigole, cozze e provolone. Di ben altro tenore sarà certamente la nuova stagione all'inglese che si inaugura nella Città della Disfida con le "short list". In italiano: "liste ristrette d'attesa o rose di candidati", con il rischio incombente che diventino semplici liste di collocamento "politico".
In un recente comunicato stampa del 27 marzo u.s., infatti, si legge: indagine conoscitiva per la formazione di una SHORT LIST di esperti grafici. Obiettivo di tale indagine sarebbe quello di creare una lista di "esperti" cui affidare "…l'elaborazione e la realizzazione di soluzioni comunicative per inserzioni, brochure, manifesti e altro materiale pubblicitario per divulgare le iniziative poste in essere dal Comune".
L'argomento, per un insieme di questioni é meritevole di alcune considerazioni che attengono sia al metodo che al merito.
La Short List, una procedura dal nome nuovo e dal suono fonicamente delicato, un po' come la famigerata "vision …2020", che al pari di quest'ultima forse conserverà l'antica e collaudata "virtù" della scelta discrezionale dal sapore politico. Presumibilmente il punto più alto di "trasparenza" sarà unicamente l'inevitabile e "odioso" adempimento formale dell'avviso pubblico, per il resto niente di nuovo.
- "L'insindacabile giudizio" della commissione. Ancora una volta l'Avviso pubblicato dal Comune preannuncia scelte e valutazioni a cura di una "commissione interna". In particolare è previsto che: "la Commissione di Valutazione sarà nominata dal Dirigente dello Staff del Sindaco …". Di fatto la solita filiera del controllo controllato: il Dirigente dello Staff, nominato dal Sindaco, che a sua volta nomina la Commissione di Valutazione di sicura indipendenza. L'ormai famoso "collo di bottiglia" che assicura, per la nota e collaudata separatezza tra i soggetti coinvolti, elementi di certezza quasi assoluta per decisioni assunte all'insegna della imparzialità e del merito;
- Le buste chiuse, le consegne a mano e le raccomandate. Il solito traffico di buste e carte senza le quali pare che non si possa vivere. L'utilizzo delle short-list, largamente diffuso presso molti Enti, Aziende Private e Pubbliche Amministrazioni, prevede quasi sempre l'utilizzo della rete web, con link "dedicati" attraverso i quali è possibile gestire on-line l'intera procedura: dalla presentazione delle istanze fino all'assegnazione degli eventuali incarichi, con evidenti vantaggi in termini di trasparenza e di efficienza nella gestione del processo, Una modalità che peraltro assicura nel tempo la pubblica conoscenza dell'utilizzo della short list.
- I criteri di valutazione. Ancora una volta non vengono definiti parametri e criteri certi mediante i quali saranno valutate le qualità di coloro che si candidano per l'inserimento nella short list. Se tutto fosse oggettivamente valutabile e quindi controllabile vi sarebbe una ragionevole certezza di un sufficiente grado di trasparenza e di appropriatezza nella individuazione delle scelte;
- Le competenze dei soggetti deputati a valutare. Indubbiamente il campo oggetto della valutazione, tanto insidioso quanto affascinante (Design della Comunicazione e Grafica), impone il possesso di appropriate competenze da parte di chi sarà chiamato a decidere; è auspicabile che i valutatori abbiano pari o maggiori competenze rispetto ai soggetti da valutare. A chi saranno affidati tali compiti? Tra i componenti la Commissione ci saranno i Dirigenti/Ingegneri che attualmente si occupano di Cultura e di Arredo Urbano?
- L'efficacia delle scelte e dei risultati. Il tema della comunicazione (obiettivo della short list) secondo quanto si evince dall'Avviso Pubblico, rischia di caratterizzarsi per approssimazione e superficialità, potendosi prevedere in fase di attuazione dei progetti di comunicazione alcune pesanti incongruenze dovute all'assenza di specifiche pre-condizioni. Al riguardo infatti le "buone pratiche", fruibili anche su internet, suggeriscono che: "quando si decide di gestire in modo coordinato l'immagine comunicativa di un Impresa o di un Ente Pubblico è opportuno in via preliminare "coniare e definire" una specifica "identità visiva". Ciò si rende necessario per consentire alle strutture grafiche che di volta in volta si candidano alla gestione della "corporate" possano agire secondo una logica comunicativa coerente. Esse di volta in volta non dovranno fare altro che rifarsi ad un disciplinare contenuto nel "manuale di identità visiva" rispettando tutti gli elementi vincolanti dati da un compendio severo ed analitico di tutti i codici grafici, tipografici, fotografici e cromatici che andranno a caratterizzare i vari progetti di comunicazione". In assenza di tali elementi, confusione e inefficacia saranno conseguenze inevitabili.
Un insieme di aspetti che evidenziano ancora una volta il preoccupante e dannoso approccio di un profilo amministrativo a di un'idea di Amministrazione più consona ad una modesto Paesino di collina, poco adeguato invece per una Città dal grande potenziale come Barletta. Sul piano più politico e pratico vi è il prevedibile il rischio che le "short list", oltre che diventare motivo di mortificazione morale e professionale per coloro che decideranno di proporsi, possano rivelarsi come l'ennesimo gioco ingannevole della politica.
Per dirla secondo con lo schema del "sommo poeta": pochi (graditi intimi) vedranno il Paradiso, ai più toccherà il resto, tra l'illusione del Purgatorio o durissimo Inferno.