Maffei, dimissioni a tempo determinato
Venti giorni per i partiti per cercare una intesa sugli incarichi. Dura valutazione anche del sindaco di Bari Michele Emiliano
giovedì 30 giugno 2011
18.10
Che dire ancora su quanto sta accadendo sulle alchimie dei partiti, della conferenza stampa del Sindaco, dell'elezione del Presidente del Consiglio? "Un film già visto cinque anni fa", ha esordito Nicola Maffei in apertura dell'affollatissima conferenza stampa nel corso della quale ha confermato la sua decisione di rassegnare – temporaneamente - le dimissioni in attesa, aggiungiamo, che le segreterie dei partiti rinsaviscano ridimensionando pretese amministrative.
Tutto questo il nodo della triste seduta consigliare di ieri alla quale Maffei tenta di rimediare con questa strategia che assomiglia di più ad una verifica di governabilità anche se in mattinata, alla nostra supposizione, ha dribblato con eleganza. Ha senz'altro ragione il Sindaco quando dichiara la sua insopportabilità a continuare a lavorare in queste condizioni di perpetuo smacco. Ha dovuto ammettere che le riunioni politiche succedutesi in questo ultimo periodo non hanno prodotto risultato e le rivendicazioni perpetue di queste ultime ore esigono chiarezza. Ricordiamo che Maffei è stato legittimamente eletto dai cittadini che si appellano ai vari blog e mezzi di informazione, tra cui il nostro per distinguersi proprio dai partiti, dai faccendieri che stanno consumando l'ultima dignità di questa città. Non sono più voci incontrollabili quelle che gridano "vergogna", sono individuabili aperte contestazioni alle quali sarebbe bene offrire risposte adeguate.
Sulla questione è intervenuto pesantemente anche il sindaco di Bari Michele Emiliano, rilasciando la seguente dichiarazione: «Quel che sta avvenendo a Barletta offre la misura ed i nomi di coloro dentro il PD stanno impedendo alla nuova Giunta di iniziare il lavoro. Se i consiglieri che si stanno rendendo protagonisti di questa farsa non cesseranno immediatamente il loro atteggiamento chiederò io stesso agli organismi del Partito di valutare disciplinarmente la loro posizione. Le ambizioni personali smisurate sono inaccettabili».
Il tempo dei giochi sta finendo e le monetine indignate tintinnano tra le mani dei cittadini. Maffei ha protocollato le dimissioni ma il vice sindaco Carpagnano con il suo legittimo incarico tiene in piedi la rabberciata giunta della disperazione. Superati i venti giorni legali, però, i consiglieri dovranno trovare la quadra, pena lo scioglimento della giunta stessa da parte del Prefetto e inevitabili nuove elezioni. Pensate un po'. Nuove elezioni che certamente non muterebbero la radicata capacità dei consiglieri di farsi rieleggere a "tutti i costi" e "costi quel che costi". Nomina del Presidente, Bilancio, correntezza amministrativa, passaggi ineludibili per una città importante. Forse non sarà sufficiente per l'integro Maffei, l'auspicio di questa mattina affinché, nei prossimi giorni si trovi la serenità necessaria perché si possa cominciare a lavorare con serietà all'attuazione del programma per il quale ha ricevuto mandato. Una nota curiosa è pervenuta dal consigliere regionale e comunale del PSI, Franco Pastore che nel corso della conferenza stampa ha affermato che nel corso del consiglio di ieri la POLITICA l'ha fatta franca uscendone illibata. Boh!
Tutto questo il nodo della triste seduta consigliare di ieri alla quale Maffei tenta di rimediare con questa strategia che assomiglia di più ad una verifica di governabilità anche se in mattinata, alla nostra supposizione, ha dribblato con eleganza. Ha senz'altro ragione il Sindaco quando dichiara la sua insopportabilità a continuare a lavorare in queste condizioni di perpetuo smacco. Ha dovuto ammettere che le riunioni politiche succedutesi in questo ultimo periodo non hanno prodotto risultato e le rivendicazioni perpetue di queste ultime ore esigono chiarezza. Ricordiamo che Maffei è stato legittimamente eletto dai cittadini che si appellano ai vari blog e mezzi di informazione, tra cui il nostro per distinguersi proprio dai partiti, dai faccendieri che stanno consumando l'ultima dignità di questa città. Non sono più voci incontrollabili quelle che gridano "vergogna", sono individuabili aperte contestazioni alle quali sarebbe bene offrire risposte adeguate.
Sulla questione è intervenuto pesantemente anche il sindaco di Bari Michele Emiliano, rilasciando la seguente dichiarazione: «Quel che sta avvenendo a Barletta offre la misura ed i nomi di coloro dentro il PD stanno impedendo alla nuova Giunta di iniziare il lavoro. Se i consiglieri che si stanno rendendo protagonisti di questa farsa non cesseranno immediatamente il loro atteggiamento chiederò io stesso agli organismi del Partito di valutare disciplinarmente la loro posizione. Le ambizioni personali smisurate sono inaccettabili».
Il tempo dei giochi sta finendo e le monetine indignate tintinnano tra le mani dei cittadini. Maffei ha protocollato le dimissioni ma il vice sindaco Carpagnano con il suo legittimo incarico tiene in piedi la rabberciata giunta della disperazione. Superati i venti giorni legali, però, i consiglieri dovranno trovare la quadra, pena lo scioglimento della giunta stessa da parte del Prefetto e inevitabili nuove elezioni. Pensate un po'. Nuove elezioni che certamente non muterebbero la radicata capacità dei consiglieri di farsi rieleggere a "tutti i costi" e "costi quel che costi". Nomina del Presidente, Bilancio, correntezza amministrativa, passaggi ineludibili per una città importante. Forse non sarà sufficiente per l'integro Maffei, l'auspicio di questa mattina affinché, nei prossimi giorni si trovi la serenità necessaria perché si possa cominciare a lavorare con serietà all'attuazione del programma per il quale ha ricevuto mandato. Una nota curiosa è pervenuta dal consigliere regionale e comunale del PSI, Franco Pastore che nel corso della conferenza stampa ha affermato che nel corso del consiglio di ieri la POLITICA l'ha fatta franca uscendone illibata. Boh!