Lottizzazione abusiva, 35 indagati per il caso-Montaltino
Tra i coinvolti ex amministratori comunali, consulenti e proprietari immobiliari. Venti giorni per chiedere l'interrogatorio al Pm
giovedì 5 settembre 2013
11.13
Ce n'è per tutti nell'avviso di conclusione delle indagini per la presunta lottizzazione abusiva di Montaltino. Trentacinque gli indagati tra ex amministratori comunali, funzionari di palazzo di città, consulenti, professionisti, direttori dei lavori e proprietari immobiliari. Ciascuno per le proprie presunte responsabilità ma comunque tutti coinvolti i protagonisti del nuovo borgo di Montaltino, che rischia sempre più di rimanere tale solo sulla carta nonostante l'avvio dei lavori poi bloccati col sequestro preventivo disposto dalla magistratura tranese. Che non è la sola ad aver puntato i riflettori sul "piano di lottizzazione dell'insediamento turistico-rurale". Il Tribunale Amministrativo Regionale, due anni fa, aveva, infatti, annullato il "piano di lottizzazione dell'insediamento turistico-rurale".
A febbraio il Consiglio di Stato confermò la sentenza di primo grado rigettando, dunque, l'appello promosso dal Comune e da diversi proprietari interessati alla "rinascita" del borgo. I giudici amministrativi andarono giù pesanti con le motivazioni. D'altro canto il pubblico ministero tranese Antonio Savasta, titolare del voluminoso fascicolo d'inchiesta, anche sulla scia della sentenza di secondo grado della giustizia amministrativa che di fatto diede credito e linfa all'indagine penale, ha svolto ulteriori indagini che hanno prodotto 11 indagati in più rispetto agli originari 24. La lista si è impinguata con gli amministratori comunali presenti nella lunga seduta del consiglio comunale sfociata nella delibera 32/2009, che diede via libera al progetto per il nuovo look del borgo esteso su una superficie di 417mila metri quadri. Contestati, a seconda dei casi, i reati di abuso d'ufficio, falso ideologico e violazione del DPR 380/2001(Testo Unico per l'Edilizia).
Questi i 35 indagati: l'ex sindaco Nicola Maffei, il vicesindaco Antonio Carpagnano e gli allora consiglieri comunali Salvatore Filannino, Filippo Caracciolo, Cosimo Damiano Cannito, Pasquale Corcella, Vincenzo Delvecchio, Rocco Di Leo, Cosimo Damiano Dilillo, Francesco Lamberti, Giuseppe Maffione, Pasquale Marzocca, Giovanni Paparella, Pasquale Ventura, tutti presenti alla delibera consiliare n.32/'09. Ed ancora: Savino Carpagnano (fratello del vicesindaco poi dimessosi) quale legale rappresentante della Srl Il Borgo; Ernesto Bernardini, dirigente dell'Ufficio Tecnico Comunale–Settore Piani e Programmi Urbani; Francesco Gianferrini, dirigente dell'UTC; Valeria Valendino, funzionario comunale; Stefania Cascella, Giuseppina Balice, quali componenti della Commissione locale per il paesaggio; Nicola Gambarrota, quale legale rappresentante dello "Studio Architetti Associati Carpagnano & Gambarrota, tecnico progettista del piano di lottizzazione nonché coordinatore di progettazione ed esecuzione dei lavori; Mario Ferrari, quale legale rappresentante dello "Studio Ferrari Architetti", di Bari, tecnico progettista del piano di lottizzazione; i proprietari Lorenzo De Raymondi; Vincenzo Settanni, anche quale legale rappresentante del Frantoio Oleario Settanni Vincenzo & C. Sas; Cosimo Settanni; Ruggiero, Francesco e Giuseppe Fiorella; Biagia e Maria Guacci; Severina Carmela Napolitano; Cecilia Incampo, quale legale rappresentante dell'impresa esecutrice dei lavori "Man. In Srl" di Altamura; i direttori dei lavori Angelo Michele Malatesta; Magda Malatesta; il coordinatore di progettazione ed esecuzione dei lavori Ruggiero Cafagna.
Ora gli indagati avranno venti giorni per chiedere al pubblico ministero l'interrogatorio ed un supplemento d'indagini, e potranno produrre memorie e documenti a loro difesa.
A febbraio il Consiglio di Stato confermò la sentenza di primo grado rigettando, dunque, l'appello promosso dal Comune e da diversi proprietari interessati alla "rinascita" del borgo. I giudici amministrativi andarono giù pesanti con le motivazioni. D'altro canto il pubblico ministero tranese Antonio Savasta, titolare del voluminoso fascicolo d'inchiesta, anche sulla scia della sentenza di secondo grado della giustizia amministrativa che di fatto diede credito e linfa all'indagine penale, ha svolto ulteriori indagini che hanno prodotto 11 indagati in più rispetto agli originari 24. La lista si è impinguata con gli amministratori comunali presenti nella lunga seduta del consiglio comunale sfociata nella delibera 32/2009, che diede via libera al progetto per il nuovo look del borgo esteso su una superficie di 417mila metri quadri. Contestati, a seconda dei casi, i reati di abuso d'ufficio, falso ideologico e violazione del DPR 380/2001(Testo Unico per l'Edilizia).
Questi i 35 indagati: l'ex sindaco Nicola Maffei, il vicesindaco Antonio Carpagnano e gli allora consiglieri comunali Salvatore Filannino, Filippo Caracciolo, Cosimo Damiano Cannito, Pasquale Corcella, Vincenzo Delvecchio, Rocco Di Leo, Cosimo Damiano Dilillo, Francesco Lamberti, Giuseppe Maffione, Pasquale Marzocca, Giovanni Paparella, Pasquale Ventura, tutti presenti alla delibera consiliare n.32/'09. Ed ancora: Savino Carpagnano (fratello del vicesindaco poi dimessosi) quale legale rappresentante della Srl Il Borgo; Ernesto Bernardini, dirigente dell'Ufficio Tecnico Comunale–Settore Piani e Programmi Urbani; Francesco Gianferrini, dirigente dell'UTC; Valeria Valendino, funzionario comunale; Stefania Cascella, Giuseppina Balice, quali componenti della Commissione locale per il paesaggio; Nicola Gambarrota, quale legale rappresentante dello "Studio Architetti Associati Carpagnano & Gambarrota, tecnico progettista del piano di lottizzazione nonché coordinatore di progettazione ed esecuzione dei lavori; Mario Ferrari, quale legale rappresentante dello "Studio Ferrari Architetti", di Bari, tecnico progettista del piano di lottizzazione; i proprietari Lorenzo De Raymondi; Vincenzo Settanni, anche quale legale rappresentante del Frantoio Oleario Settanni Vincenzo & C. Sas; Cosimo Settanni; Ruggiero, Francesco e Giuseppe Fiorella; Biagia e Maria Guacci; Severina Carmela Napolitano; Cecilia Incampo, quale legale rappresentante dell'impresa esecutrice dei lavori "Man. In Srl" di Altamura; i direttori dei lavori Angelo Michele Malatesta; Magda Malatesta; il coordinatore di progettazione ed esecuzione dei lavori Ruggiero Cafagna.
Ora gli indagati avranno venti giorni per chiedere al pubblico ministero l'interrogatorio ed un supplemento d'indagini, e potranno produrre memorie e documenti a loro difesa.