Litoranea di ponente: futuro possibile?
Il sindaco Maffei illustra i progetti già in fase di realizzazione e quelli futuri. Il sogno di sempre mai realizzato
giovedì 17 febbraio 2011
La litoranea di ponente è stata sempre vista dai cittadini come una risorsa, da sfruttare per lo sviluppo turistico e per il miglioramento della vivibilità della nostra città. Da sempre si parla delle potenzialità di questi km di spiaggia, che da sempre però sono stati abbandonati al degrado e all'abuso dell'edilizia e non solo. Per questo motivo ogni qual volta un nuovo progetto viene presentato a prendere il sopravvento non è l'entusiasmo, ma lo scetticismo.
Di sicuro il progetto Waterfront è affascinante quanto ambizioso. Non impossibile da realizzare, stando alle parole del sindaco Maffei, che stamane sul loggiato di Palazzo della Marra ne ha illustrato i primi dati concreti legati alla riqualificazione dell'area di ponente e gli sviluppi futuri.
Una parte del progetto, ovvero quella legata alla riqualificazione del lungomare, della costruzione del porto turistico, dell'adeguamento del molo e della ristrutturazione dei giardini del castello, è stata già finanziata, attraverso fondi pubblici, già arrivati o in procinto di arrivare (come i PIRP 1 e 2), progettata e in fase di realizzazione (questo quanto detto).
Mentre per i progetti futuri tutto è ancora da stabilire. Le idee come al solito sono grandiose, ma la copertura finanziaria non altrettanto. Il costo complessivo degli interventi è di 27 milioni di euro, che dovrebbero essere coperti in parte da finanziamenti pubblici, soprattutto regionali nell'ambito del piano strategico di Area Vasta, e per il resto da investimenti privati.
E' indubbio che se realizzato, questo progetto, a giovarne sarebbero in primis i cittadini, che finalmente potrebbero godersi a pieno un lungomare che ad oggi non può ancora essere percorso a piedi, che non è stato mai dotato di strutture in grado di accogliere le automobili, che ancora vede spuntare stagione dopo stagione nuove strutture balneari ai limiti delle norme edilizie e nuovi pseudo ristoranti/hotel, che se dovessero essere a norma in materia di permessi, di sicuro non lo sarebbero in fatto di estetica.
Lo svilimento delle buone idee di sicuro non è il nostro obbiettivo, ma il fatto di trovarsi a parlare di questi argomenti in piena campagna elettorale, oltre a dover pensare a un lungomare riqualificato e poi dover fare i conti con la possibile presenza di una centrale a biomasse (che necessariamente dovrebbe sfruttare quella stessa strada per il trasporto delle materie prime), non suscita appieno l'entusiasmo che ci si aspetta.
Di sicuro il progetto Waterfront è affascinante quanto ambizioso. Non impossibile da realizzare, stando alle parole del sindaco Maffei, che stamane sul loggiato di Palazzo della Marra ne ha illustrato i primi dati concreti legati alla riqualificazione dell'area di ponente e gli sviluppi futuri.
Una parte del progetto, ovvero quella legata alla riqualificazione del lungomare, della costruzione del porto turistico, dell'adeguamento del molo e della ristrutturazione dei giardini del castello, è stata già finanziata, attraverso fondi pubblici, già arrivati o in procinto di arrivare (come i PIRP 1 e 2), progettata e in fase di realizzazione (questo quanto detto).
Mentre per i progetti futuri tutto è ancora da stabilire. Le idee come al solito sono grandiose, ma la copertura finanziaria non altrettanto. Il costo complessivo degli interventi è di 27 milioni di euro, che dovrebbero essere coperti in parte da finanziamenti pubblici, soprattutto regionali nell'ambito del piano strategico di Area Vasta, e per il resto da investimenti privati.
E' indubbio che se realizzato, questo progetto, a giovarne sarebbero in primis i cittadini, che finalmente potrebbero godersi a pieno un lungomare che ad oggi non può ancora essere percorso a piedi, che non è stato mai dotato di strutture in grado di accogliere le automobili, che ancora vede spuntare stagione dopo stagione nuove strutture balneari ai limiti delle norme edilizie e nuovi pseudo ristoranti/hotel, che se dovessero essere a norma in materia di permessi, di sicuro non lo sarebbero in fatto di estetica.
Lo svilimento delle buone idee di sicuro non è il nostro obbiettivo, ma il fatto di trovarsi a parlare di questi argomenti in piena campagna elettorale, oltre a dover pensare a un lungomare riqualificato e poi dover fare i conti con la possibile presenza di una centrale a biomasse (che necessariamente dovrebbe sfruttare quella stessa strada per il trasporto delle materie prime), non suscita appieno l'entusiasmo che ci si aspetta.