Lino Patruno presenta "Alla riscossa terroni”
«Perché il Sud non è diventato ricco. Il caso Puglia». Al tavolo con l'autore presenti Oronzo Cilli, Nino Marmo e Francesco Rossi
martedì 30 novembre 2010
È stato presentato sabato 27 novembre, presso l'Aula Consiliare di Barletta, il libro di Lino Patruno "Alla riscossa terroni". Al tavolo con l'autore erano presenti Oronzo Cilli, coordinatore provinciale Circoli Nuova Italia, Nino Marmo, Vicepresidente del Consiglio Regionale, e Francesco Rossi, giornalista di Tele Dehon.
L'autore-giornalista ha voluto precisare «sono per l'Unità d'Italia, ma questa non si potrà dire realizzata se Nord e Sud continueranno a viaggiare a due velocità differenti».
«Un Sud- ha ricordato l'autore- che ha una disoccupazione tre volte superiore al Nord. Un Sud –prosegue –con problemi tali da non permettere il suo sviluppo. E queste difficoltà non si possono eliminare solo con l'aiuto di un'amministrazione migliore, perché la disuguaglianza che attanaglia l'Italia è il frutto di 150 anni di ingiustizie, ma con un'attenzione sempre maggiore dei giovani verso la storia».
Numerosi gli interventi e le domande poste all'autore e al Vicepresidente Nino Marmo, tra cui, è doveroso menzionare quello del Giudice del tribunale di Trani, Francesco Messina.
Patruno, ha ricordato come «sarebbe stupido ignorare o andar contro l'Unità d'Italia, piuttosto bisogna essere consapevoli "dell'effetto conglomerazione", che chiamerei "effetto palla di neve", che è il risultato di una vera e propria colonizzazione effettuata dal Nord al Sud e che ha portato ad un settentrione industrializzato e un meridione "granaio del Nord"».
L'essere "Terroni" è un punto di partenza, è la presa di coscienza e dell'orgoglio della nostra storia e dei processi culturali che ci hanno formato, e dire "alla riscossa" significa che il futuro di questa terra deve partire proprio dalla voglia e dalla buona volontà dei pugliesi, e dei meridionale in genere, di ripartire.
Ha concluso l'autore dicendo: «Se da 150anni non ci sviluppiamo la colpa è anche la nostra, quindi basta cercare il "capro espiatorio", ma rimbocchiamoci le maniche e diamoci da fare, formando una classe dirigente, che deve essere coltivata tra i giovani».
L'autore-giornalista ha voluto precisare «sono per l'Unità d'Italia, ma questa non si potrà dire realizzata se Nord e Sud continueranno a viaggiare a due velocità differenti».
«Un Sud- ha ricordato l'autore- che ha una disoccupazione tre volte superiore al Nord. Un Sud –prosegue –con problemi tali da non permettere il suo sviluppo. E queste difficoltà non si possono eliminare solo con l'aiuto di un'amministrazione migliore, perché la disuguaglianza che attanaglia l'Italia è il frutto di 150 anni di ingiustizie, ma con un'attenzione sempre maggiore dei giovani verso la storia».
Numerosi gli interventi e le domande poste all'autore e al Vicepresidente Nino Marmo, tra cui, è doveroso menzionare quello del Giudice del tribunale di Trani, Francesco Messina.
Patruno, ha ricordato come «sarebbe stupido ignorare o andar contro l'Unità d'Italia, piuttosto bisogna essere consapevoli "dell'effetto conglomerazione", che chiamerei "effetto palla di neve", che è il risultato di una vera e propria colonizzazione effettuata dal Nord al Sud e che ha portato ad un settentrione industrializzato e un meridione "granaio del Nord"».
L'essere "Terroni" è un punto di partenza, è la presa di coscienza e dell'orgoglio della nostra storia e dei processi culturali che ci hanno formato, e dire "alla riscossa" significa che il futuro di questa terra deve partire proprio dalla voglia e dalla buona volontà dei pugliesi, e dei meridionale in genere, di ripartire.
Ha concluso l'autore dicendo: «Se da 150anni non ci sviluppiamo la colpa è anche la nostra, quindi basta cercare il "capro espiatorio", ma rimbocchiamoci le maniche e diamoci da fare, formando una classe dirigente, che deve essere coltivata tra i giovani».