Libertà di stampa, sì grazie
Il Grillo parlante non vuol far parlare gli altri
lunedì 9 dicembre 2013
Qui si esagera. Dopo tante parole spese in nome della libertà d'opinione e d'informazione, arriva il leader del M5S, Beppe Grillo, ad attentare a queste, invitando i suoi, a segnalare i giornalisti 'non allineati' al suo pensiero.
Sembra un retaggio del passato, che riporta alla memoria periodi oscuri della storia italiana. Grillo è riuscito ad avere un notevole successo, anche elettorale, ponendo temi che rompevano il grigiore dei termini economici sentiti e risentiti in questi ultimi anni. Inizialmente parlava di ecologismo, di futuro 'sostenibile', di libertà del web. Girava come un predicatore: un grillo parlante, che già non a tutti piaceva, ma erano temi importanti quelli che proponeva, riuscendo a far breccia, ne sono sicuro, nell'animo di molti italiani, ma soprattutto di sinistra, visto il fervente ambientalismo e la lotta a determinati poteri economici.
Poi le note sono cambiate: è diventato anti-tutto. Anti-politica l'hanno chiamato, anti-partiti, anti-istituzioni, anti-europeista, poi non sono mancati proclami anti-immigrazione. E così l'asticella del gradimento è passata anche a destra, da sempre con frange scontente in cerca d'autore. La prima giornalista ad essere stata 'indicata' in una rubrica del blog di Grillo è stata Maria Novella Oppo de "L'Unità".
Non siamo qui a discutere il Movimento, per alcuni illusione, per altri già delusione; se il grillismo possa avere qualcosa in comune con il berlusconismo o con la Lega, tutti con le loro dovute differenze volevano essere il cambiamento. Si vuole qui contestare quest'offesa alla libertà di stampa e di parola professata in questi giorni. Non ci sarebbe differenza se la stampa da "cane da guardia della politica" diventasse cane da guardia dell'antipolitica.
Sembra un retaggio del passato, che riporta alla memoria periodi oscuri della storia italiana. Grillo è riuscito ad avere un notevole successo, anche elettorale, ponendo temi che rompevano il grigiore dei termini economici sentiti e risentiti in questi ultimi anni. Inizialmente parlava di ecologismo, di futuro 'sostenibile', di libertà del web. Girava come un predicatore: un grillo parlante, che già non a tutti piaceva, ma erano temi importanti quelli che proponeva, riuscendo a far breccia, ne sono sicuro, nell'animo di molti italiani, ma soprattutto di sinistra, visto il fervente ambientalismo e la lotta a determinati poteri economici.
Poi le note sono cambiate: è diventato anti-tutto. Anti-politica l'hanno chiamato, anti-partiti, anti-istituzioni, anti-europeista, poi non sono mancati proclami anti-immigrazione. E così l'asticella del gradimento è passata anche a destra, da sempre con frange scontente in cerca d'autore. La prima giornalista ad essere stata 'indicata' in una rubrica del blog di Grillo è stata Maria Novella Oppo de "L'Unità".
Non siamo qui a discutere il Movimento, per alcuni illusione, per altri già delusione; se il grillismo possa avere qualcosa in comune con il berlusconismo o con la Lega, tutti con le loro dovute differenze volevano essere il cambiamento. Si vuole qui contestare quest'offesa alla libertà di stampa e di parola professata in questi giorni. Non ci sarebbe differenza se la stampa da "cane da guardia della politica" diventasse cane da guardia dell'antipolitica.